Il Milan è stata la prima squadra italiana ad essere arrivata in finale di Coppa Campioni – era il 28 maggio 1958 – e i rossoneri persero tre a due contro il Real Madrid delle cinque vittorie consecutive nella maggiore competizione europea.
I rossoneri sono anche il primo club tricolore ad alzare al cielo la Coppa Campioni nella notte del 22 maggio 1963 allo stadio Wembley. Le mani sono quelle del capitano Cesare Maldini.
I rossoneri arrivano alla finale dopo aver dominato i quarti contro i turchi del Galatasaray – hanno vinto tre a uno ad Istanbul e cinque a zero a San Siro -, e in semifinale contro il Dundee – strada spianata dopo il cinque a uno dell’andata a Milano.
Il Milan – guidato dal grande Nereo Rocco – scende in campo contro il Benfica – che ha vinto le due precedenti edizioni del torneo ed è guidata dal fenomeno del calcio mondiale Eusebio Da Silva Ferreira – con la seguente formazione: Ghezzi, David, Trebbi, Benitez, Maldini, Trapattoni, Pivatelli, Sani, Altafini, Rivera, Mora.
Partita a due facce. Il primo tempo è di marca portoghese, che infatti passa in vantaggio al 18′. Probabilmente Nereo Rocco si fa sentire negli spogliatoi, perché dopo il riposo i rossoneri cambiano marcia. In particolare si mette in luce un giovane José Altafini.
Il capocannoniere della manifestazione – quattordici reti, record mai eguagliato – capovolge il risultato con la sua doppietta nell’arco di sette minuti, visto che le reti vengono segnate al 58° e al 65° minuto. E’ la vittoria del catenaccio italiano, basato su una difesa arcigna e sulle ripartenze – ovvero sul contropiede.
Dal primo trofeo internazionale milanista sono passati quasi cinquant’anni, e si vede. La partita venne giocata nel pomeriggio, ma la Rai decise di trasmetterla in differita nella serata. Allora era ancora pensabile che un intero paese non conoscesse il risultato di una partita così importante giocata ore prima.