Iniziativa Udinese: allo stadio senza polizia

di Redazione Commenta

Non bastava il “Passaporto del Tifoso“. A distanza di poche ore ecco l’ultima iniziativa dell’Udinese Calcio: lo stadio senza polizia. Per dimostrare che il proprio pubblico è il più corretto d’Italia, e che andare allo stadio, almeno per i friulani, è solo uno spettacolo, come andare a teatro.

Non è nuova la Presidenza dell’Udinese (sia con Pozzo che con Soldati) a questo genere di iniziative. Prima ebbe l’idea di installare telecamere lungo tutto il perimetro del campo per fornire in tempo reale una sorta di replay in campo; bocciatagli questa iniziativa, gli venne in mente di togliere le transenne che dividevano i tifosi della Curva Nord dal campo, in stile campionato inglese. Per quest’anno aveva stilato un regolamento, a cui aderiva implicitamente chiunque acquisti un biglietto, nel quale c’erano segnate le norme da rispettare, gli oggetti che si potevano introdurre nello stadio, e il comportamento da tenere durante la partita, pena l’espulsione dallo stadio.


E’ di pochi giorni fa l’idea del Passaporto del Tifoso, per rendere più veloce l’ingresso e il deflusso della gente dallo stadio, e adesso quest’altra iniziativa, destinata a far discutere. L’idea non è male, perchè sul modello inglese, il servizio di sicurezza dello stadio dev’essere costituito quasi interamente da stewards, coadiuvati solo da poche unità di polizia.
Questa iniziativa permetterà al comune di risparmiare dai 20 ai 30 mila euro da destinare ad un “normale” servizio di sicurezza di polizia e carabinieri (senza contare gli straordinari che ne conseguono in scontri come quello del derby di Catania), e in più farà in modo che quel centinaio di forze di sicurezza risparmiate per la partita, potranno essere destinate al controllo nella città stessa, aumentando la percezione di sicurezza da parte dei cittadini.

Insomma, una duplice valenza che partirà in via sperimentale questa stessa domenica, durante Udinese-Cagliari, in quanto la gara non rappresenta un grosso pericolo dal punto di vista degli scontri, e anzi sono previsti davvero pochi tifosi. Speriamo che almeno quest’esempio basti alle società e soprattutto ai tifosi italiani per farsi un esame di coscienza e agire in maniera più rispettosa della cultura sportiva.

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