Inter-Napoli e aria di derby d’Italia: tifosi in trepidazione

La prima neve è scesa in modo fitto sulla città di Milano, ma il dubbio che tormenta i tifosi dell’Inter è cercare di capire quale sia la reale forza della loro squadra. Quella che ha battuto offrendo un bel calcio la Juventus per 1-0 con un gol di Muntari, fallendo però almeno altre quattro occasioni, o quella apatica, senza voglia vista in Champions contro il Panathinikos, che soltanto grazie al pareggio del Werder Brema non ha complicato il discorso qualificazione agli ottavi?

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Ancora una tripletta, ancora da un calciatore che in pochi si aspettavano, e soprattutto da una squadra che in pochi immaginavano. Giuseppe Mascara da Catania è l’eroe di giornata, tre gol, di cui due da centravanti consumato, e una prestazione a dir la verità predetta con molta precisione dalla Gazzetta dello Sport già una settimana fa, e che avrà fatto felici coloro che hanno ascoltato quel consiglio.

Dietro di lui, i soliti nomi, anche se quest’anno sono un pò una rarità: Ibrahimovic (dato per scoppiato e poi esploso con due gol) e molti calciatori della Juve che quest’anno, Del Piero a parte, erano un pò mancati ai Fantallenatori.

Ibrahimovic trascina l’Inter, aspettando il derby d’Italia

E’ il giorno di Ibrahimovic, sempre più determinante per l’Inter di Mourinho, sempre più uomo-squadra, senza il quale l’armata nerazzurra sarebbe ben poca cosa. Ieri sera ne abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione al cospetto di un Palermo che per un tempo è riuscito a tenere bene contro la prima della classe, meritando forse qualcosa in più di quanto ottenuto.

Non che le emozioni siano state tali da parlare di una gran bella gara, ma quantomeno i rosanero hanno cercato di proporsi in avanti senza soggezione, difettando però nella mira.

E l’Inter? Poco da segnalare nel primo tempo, nonostante la presenza di Julio Cruz sin dal fischio d’inizio (novità assoluta per quest’anno).

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Alzi la mano chi avrebbe mai pensato che Inter-Udinese dopo due mesi di campionato sarebbe stato il match clou della 11° giornata. Complimenti quindi alla squadra di Marino che oltre a disputare un grande inizio di torneo, sta brillando anche in Europa, dando segno di grande maturità. L’Inter, invece, nonostante abbia gli stessi punti (21), non sta attraversando un grande momento di forma. Il nuovo modulo provato da Mourinho (4-2-4), non sta dando i frutti sperati, anzi in due gare è suonato l’allarme difesa che ha subito cinque gol; due dalla Reggina e tre in Champions dall’Anorthosis.

L’Inter vola, il Catania sogna, la Lazio frena

Cinque minuti: tanto è bastato a Zlatan ibrahimovic per dimostrare che, se non è proprio da Pallone d’oro, poco ci manca. Fuga sulla destra e pallone a scavalcare un Doni che poteva solo sperare nell’imprecisione dello svedese. Roma-Inter è cominciata così ed è finita con quattro sveglie in pieno volto per una Roma che ha recuperato Totti, ma non il gioco spumeggiante degli ultimi anni. Ibra ha fatto il buono ed il cattivo tempo tra le maglie della difesa giallorossa, andando in gol anche ad inizio ripresa.

Poi ci ha pensato l’ex laziale Stankovic a portare a tre le reti dei nerazzurri, prima del poker finale calato da Obinna. L’Inter ha così ripreso il comando solitario della classifica, mettendo a nudo ancora una volta i problemi della squadra di Spalletti, alla quarta sconfitta in sette gare.

Problemi anche sull’altra sponda del Tevere con la Lazio che ha interotto la striscia positiva, andando a beccarsi tre pappine da un Bologna a secco da ben 5 giornate. Stavolta il mattatore si chiama Marco Di Vaio, autore di un’ottima prova e di una doppietta nel 3-1 finale.

Qualificazioni Mondiali: la Francia pareggia, ma non basta, grande Inghilterra

Sarà stato anche brutto lo 0-0 in casa della Bulgaria, ma il pareggio tra Cipro e Georgia (primo punto per entrambe) toglie tutti dall’imbarazzo. La situazione nel girone 8, quello dell’Italia, resta invariato, con gli azzurri in testa al girone, ma con una gara in più dell’Irlanda, che al massimo potrebbe raggiungerla in cima a pari punti.

La notizia della giornata però ancora non è arrivata, ma si attende a breve, e cioè l’esonero del ct francese Domenech. I media di casa prevedevano per lui una cacciata sicura se non fosse arrivata la vittoria, ed infatti vittoria non c’è stata. Sotto di due gol alla fine del primo tempo, i Bleus hanno avuto uno scatto d’orgoglio, riuscendo a recuperare e almeno a guadagnare un punto grazie alla rete nel finale dell’ex milanista Gourcuff, ma questo potrebbe non bastare a Domenech per salvare la sua panchina. Infatti Serbia e Lituania comandano il girone ora con 6 punti dopo la lezione di calcio inferta da Stankovic e compagni ai giovani lituani, mentre nell’altra partita le Far Oer trovano il primo punto del torneo contro l’Austria.

Da Ibrahimovic a Mancini: i video dei gol di tacco più belli

E’ uno dei gesti tecnici più belli in assoluto, capace di entusiasmare le folle e strappare applausi a scena aperta. Figuriamoci poi se porta ad un gol. Parliamo del colpo di tacco, tornato di attualità dopo la strepitosa rete di Ibrahimovic nella gara di sabato scorso contro il Bologna, ennesima dimostrazione della classe pura del campione svedese.

I paragoni si sono sprecati, stuzzicando la curiosità di quanti (me compresa) non ricordavano questo o quel giocatore esibitosi nello stesso gesto, non così frequente sui campi di calcio e riservato solo a grandi talenti.

E la curiosità, almeno da parte mia, è stata tale da portarmi a cercare “i predecessori” di Ibra citati dalle varie trasmissioni sportive negli ultimi giorni. Il risultato? Spettacolare e se avrete la pazienza di continuare nella lettura (anzi, nella visione), potrete verificare di persona.

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Che i calciatori fossero strapagati questo lo si sapeva già. Ma che ogni anno questo stipendio debba aumentare, questo proprio non se l’aspettava nessuno. Soprattutto dopo i tanti anni passati di vacche magre, in cui si pensava a comproprietà e ai calciatori in saldo per allestire una squadra.

E invece quest’anno il monte stipendi ha ricominciato a crescere, e secondo un’inchiesta della Gazzetta dello Sport ha toccato i 768,4 milioni di euro, ben 100 in più dello scorso anno. Calciatori sempre più pagati quindi, ma anche allenatori ricoperti d’oro. Risultava quasi scandaloso quando nella Juve pre-Calciopoli Capello venisse pagato 5 milioni di euro a stagione. Ebbene, quest’anno Mourinho se ne becca addirittura 9.