Follia, poco rispetto per il denaro, schiaffo alla miseria e a chi si spezza in quattro la schiena per arrivare a fine mese contando i centesimi. Negli ultimi giorni le nostre bocche si sono riempite di discorsi di questo tipo di fronte all’offerta multimilionaria arrivata in casa Milan.
La cronaca delle ultime ore ci dice che qualcuno si è potuto permettere il lusso di rifiutare un ingaggio da nababbo (beato lui!), motivando la scelta con una frase che sa di presa in giro “i soldi non sono tutto nella vita”. Il fatto poi che tali parole escano dalla bocca di uno che guadagna qualcosa come 9 milioni di euro l’anno è solo un dettaglio e ci piacerebbe vedere la faccia del protagonista di fronte alla medesima offerta arrivata magari dal Real Madrid. Discorsi che per ora lasciano il tempo che trovano, ma che ci danno comunque l’opportunità di fare un viaggio a ritroso nel tempo alla ricerca di situazioni simili, seppure con esiti completamente opposti.
Perché, se il Milan ha deciso di assecondare la volontà del giocatore, rinunciando a svariati milioni e se Kakà ha buttato al vento l’opportunità di incrementare i propri introiti, c’è anche chi in passato non si è posto problemi di sorta, salendo sul carro del miglior offerente. ‘Zidane è incedibile’, gridavano i dirigenti bianconeri, mentre il caro Moggi intrallazzava con il Real, portando a termine il trasferimento più costoso della storia del calcio (120 miliardi di lire!)