Champions League: al Barcellona riesce la remuntada, 3-1 all’Arsenal

Foto: AP/LaPresse

Difficilmente possiamo credere che Wenger potesse aver impostato una partita di difesa al Camp Nou, in stile Mourinho con 11 giocatori a protezione dell’area di rigore e ripartenze con uno o due contropiedisti a sperare che avvenga qualcosa. Più probabile è che sia stato il Barcellona a costringere l’Arsenal sulla difensiva per 90 minuti e più, portando ad un certo punto il possesso di palla a superare il 70%, roba da amichevole estiva contro squadra dilettante.

Ma siamo in un ottavo di Champions League, e l’Arsenal doveva difendere il 2-1 dell’andata, e per un tempo ci riesce bene. L’unica punta Bendtner non è pervenuto per tutto il primo tempo, mentre le mezze punte si trasformano in terzini. E così i primi 45 minuti si chiudono sullo 0-0 che qualifica l’Arsenal.

Pallone d’oro a Messi (gallery)

Foto: AP/LaPresse

Il Pallone d’Oro dovrebbe finire nella bacheca del miglior calciatore del Pianeta, a prescindere dai risultati ottenuti sul campo, ma troppo spesso succede che a venir premiata sia la visibilità nelle competizioni a livello internazionale. E’ per questo motivo che il “nostro” Wesley Sneijder è stato indicato per mesi come probabile vincitore del trofeo, avendo conquistato una tripletta con la maglia dell’Inter ed essendo giunto in finale di Coppa del Mondo con la sua Olanda.

Delusione per lui, per gli interisti e per gli olandesi, nel momento in cui si scopriva che il podio era interamente composto da calciatori del Barcellona, due dei quali, Xavi ed Iniesta, vincitori del mondiale in terra sudafricana. Delusione per lui, ma delusione anche per i due campioni del mondo, che sul filo di lana si sono visti beffare dal terzo incomodo, Lionel Messi, che si aggiudica il titolo per il secondo anno consecutivo.

Liga: grande rimonta di Villareal e Barcellona

Quando il Barça gioca male, 9 volte su 10 vince. Quando sta bene, si potrebbe anche non scendere proprio in campo. I blaugrana, con tutte le stelle a disposizione, incontrava l’ultima in classifica Osasuna. Una gara molto facile, ma che si rivela più insidiosa del previsto. Gli avversari decidono di non darsi per vinti dall’inizio, e vanno anche vicini all’impresa, dato che fino a 10 minuti dalla fine vincevano 2-1.

Ma prima Xavi, e poi la firma immancabile di Messi consegnano la vittoria numero 15 su 18 incontri a Guardiola, nonchè il distacco invariato dal Real che rimane il solito abisso di 12 punti. E a poco serve che i blancos ritornino a giocare come sanno, e a convincere di essere ancora galattici. Se il Barça non rallenta c’è poco da fare. Intanto Ramos conquista la terza vittoria di fila sulla panchina blanca grazie alla rete lampo di Robben che decide la gara già dopo 3 minuti. Una volta passati in vantaggio contro un avversario di gran lunga inferiore, il Maiorca, Raul e compagni fanno solo accademia e vanno in gol altre due volte senza creare imbarazzi a Casillas.

Ibra e Kakà nella Top 11 de L’Equipe

Ancora una classifica sulle pagine di Calciopro. Stavolta a dare i voti è l’autorevole Equipe che propone la lista dei migliori undici nell’anno 2008, tenendo conto soprattutto delle competizioni vinte a livello internazionale. In realtà le classifiche sono due, una stilata dai giornalisti e una dagli internauti, che hanno voluto esprimere la propria opinione attraverso il sito web del giornale francese.

In entrambe le liste salta all’occhio la mancanza di italiani, mentre a tenere alta la bandiera del nostro campionato sono Ibrahimovic e Kakà, che si dividono le preferenze di addetti ai lavori ed appassionati.

Curiosi di conoscere la formazione ideale scelta dall’Equipe? E allora seguiteci e scoprirete il meglio del meglio dell’anno che sta per concludersi, tenendo conto che i numeri di maglia e le posizioni in campo sono puramente indicativi.

Liga: Barça in testa da solo, risorto definitivamente il Gijon

Si ferma il Real, perde il Valencia, ringrazia il Barcellona. Dopo 9 giornate finalmente i blaugrana ritornano nella posizione di loro competenza, il primo posto, e lo fanno ancora una volta vincendo e convincendo. Stavolta la malcapitata si chiama Malaga, che nel posticipo, davanti al proprio pubblico, è costretta a subire ben 4 gol (è la terza goleada in 4 partite del Barça, che ha segnato 5 gol domenica scorsa e addirittura 6 all’Atletico tre giornate fa).

L’uomo chiave di questo Barcellona non è, come tutti si aspettano, Messi, ma Xavi, un autentico uomo squadra. Dai suoi piedi passano praticamente tutte le azioni dei blaugrana, sblocca sempre lui le gare, e alla fine segna anche la doppietta che lo consacra migliore in campo.

Spagna schiacciasassi in finale, la Russia gioca solo un tempo

E’ durato solo un tempo il sogno della sorprendente Russia di Hiddink di raggiungere la finale. Sulle ali dell’entusiasmo per aver umiliato i favoritissimi olandesi, tra le voci di mercato per Arshavin, e soprattutto con la voglia di vendicare il 4-1 della prima giornata del torneo, la Russia finisce per farsi schiacciare dal maggior talento e dalla maggiore esperienza internazionale di una squadra apparsa perfetta.

Unico neo per la formazione di Aragones è l’infortunio a Villa, che dopo circa mezz’ora ha dovuto lasciare il campo a causa di un problema muscolare, e che non si sa se rientrerà in tempo per la finale. Al fischio d’inizio però le due squadre sono al completo, con Torres schierato ad ala destra da una parte, e Arshavin a fare il rifinitore dall’altra. Esperimenti che si riveleranno fallimentari.