Lo scorso anno è riuscito a portare due squadre nella finale più prestigiosa a livello continentale e tutti noi lì ad applaudire la bellezza e lo strapotere del calcio inglese. Ma a guardare bene tra le pieghe nascoste delle casse delle varie società , si scopre che non è tutto oro quel che luccica e che a tanto potere corrispondono altrettanti guai finanziari.
A lanciare l’allarme sullo stato di salute del calcio d’oltremanica è il presidente della Federcalcio inglese, Lord Triesman, che parla di un buco economico pari a 3 miliardi di sterline (quasi 4 miliardi di euro) riguardanti per lo più la Premier League. Verrebbe da chiedersi come sia possibile, visto che in terra inglese arrivano continuamente soldi freschi da investitori stranieri. E infatti è così, ma è anche vero che insieme ai soldi arrivano montagne di debiti difficili da risanare, specie se si considerano gli ingaggi in continua ascesa dei calciatori.
Il club più colpito da questa situazione è il West Ham di proprietà dell’islandese Bjorgolfur Gudmundsson, travolto insieme alla sua banca dalla crisi dei mutui che sta investendo il pianeta. Peccato per il nostro Zola, arrivato con l’obiettivo di portare gli Hammers in alto e costretto a limitare i danni già dal prossimo mercato invernale.