Coppa Uefa: Milan e Samp in campo

L’Europa riapre le porte, in attesa delle grandi sfide di Champions della prossima settimana. Per ora dobbiamo accontentarci della competizione di minor prestigio, bistrattata a destra e a manca, ed ora diventata obiettivo primario per chi ha solo quella da conquistare.

Il riferimento ovviamente è al Milan, deluso dal campionato, fatto fuori dalla Coppa Italia ed in cerca di riscatto in una stagione decisamente negativa. La debacle di tre giorni fa contro i cugini ha messo la parola fine sulle poche speranze di gloria e la frase “lottiamo per lo scudetto” si è trasformata tristemente in “cerchiamo di classificarci tra le prime tre”.

Resta solo la Coppa a Uefa, quel trofeo mai messo in bacheca, che ora farebbe comodo nel palmares della società. Di fronte al Milan ci sarà il Werder Brema, escluso dalla Champions, ma capace di grandi prestazioni contro l’Inter di Mourinho. Per il Milan, invece, i tedeschi rappresentano una sorta di amuleto, visto che i due precedenti incroci in Champions hanno condotto poi alla vittoria finale (Barcellona e Atene).

Vergogna Inter, orgoglio Roma

Ed ora alzi la mano chi in sede di sorteggio aveva immaginato una situazione simile per le italiane impegnate in Champions League. Girone facile facile per l’Inter, mentre la Roma può ambire al secondo posto, trovandosi abbinata ad una delle finaliste dello scorso anno: questo si era detto al momento del responso dell’urna.

Invece eccoci qui, a gironi conclusi, a commentare il primo posto della Roma (strameritato) ed una qualificazione risicata per i nerazzuri, che devono ringraziare le altrui sfortune.

E dire che solo un mese e mezzo fa la situazione era completamente diversa. La Roma faticava a trovare la propria identità in campionato ed anche la Champions risentiva della situazione generale, tanto che, dopo tre gare, i giallorossi avevano la miseria di 3 soli punti. Poi arrivava la serata di gloria contro il Chelsea, vero spartiacque della stagione, e con essa la consapevolezza di poter raggiungere l’obiettivo qualificazione.

Inter e Roma, niente calcoli

Ultima giornata di sofferenza per due delle italiane impegnate in Champions League. Inter e Roma si giocheranno molto contro Werder Brema e Bordeaux, sebbene le motivazioni siano diverse e diversi gli obiettivi.

Spalletti ci ha preso gusto e, dopo una risalita in classifica che sembrava impossibile, chiede ora ai suoi ragazzi, non solo la qualificazione (non ancora raggiunta), ma anche i tre punti per finire in testa al girone. L’inter invece è già qualifcata per il turno successivo, ma lo Special One, vuole la vittoria che significa primato e possibilità di pescare la seconda di un altro girone.

Le due italiane si apprestano dunque a vivere questi novanta minuti con la consapevolezza che possano valere un’intera stagione. E davanti non si troveranno due sparring partner facili da domare, ma due formazioni che hanno ancora molto da chiedere.

La Roma sorride, l’Inter mugugna

Il calcio è veramente strano e al termine della seconda giornata di Champions League ne abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione. Archiviati i pareggi di Juventus e Firentina nelle gare di martedì, toccava a Roma ed Inter difendere l’onore dell’Italia in campo internazionale.

Impresa agevole per la squadra di mister Mourinho, impegnata in casa contro un Werder Brema decisamente inferiore a livello tecnico. Compito più difficile per la Roma contro il Bordeaux e non per un discorso di inferiorità o meno, ma semplicemente perché orfana di molti pezzi pregiati (Totti in testa, ma non solo).

Ma il campo ha capovolto le situazioni, tanto che questa mattina ci ritroviamo a commentare il pareggio dell’Inter (che a tempo scaduto poteva trasformarsi addirittura in disfatta) e la vittoria corsara della Roma su un campo difficile come quello francese.

Bundesliga: questione di ore per lo scudetto al Bayern, Toni 21esimo gol

Ormai ci siamo, è solo questione di minuti. 90 per l’esattezza, quanto manca alla corazzata del Bayer Monaco per festeggiare il titolo della Bundesliga. Giornata numero 30, 4 al termine, 12 punti di vantaggio sulle inseguitrici, praticamente un’assicurazione sullo scudetto.

Ancora una volta mattatore della giornata è Luca Toni, sempre più solo nella classifica capocannonieri (+6 su Kuraniy), che ormai non salta una partita, e se segna poco (perchè segna sempre) almeno uno lo butta dentro. Come fa dopo solo 9 minuti contro i campioni uscenti dello Stoccarda, parente molto lontana di quello dell’anno scorso, giusto per mettere in chiaro le cose da subito.

Bundesliga: il turno infrasettimanale non cambia le gerarchie

Nella settimana terribile costata Champions League, secondo posto in campionato e cambio di allenatore allo Schalke 04, i tedeschi riescono ad uscirne a testa alta, restituendo i 5 gol incassati domenica scorsa al malcapitato Energie Cottbus. Una punizione eccessiva per una squadra che non stava demeritando la corsa verso la salvezza, che adesso dovrà prendere questa sconfitta più come un fatto occasionale che come un campanello d’allarme. Anche perchè l’Energie non incontrerà sempre Kuranyi, autore di 4 gol, e ora terzo cannoniere, dietro Gomez e uno strepitoso Luca Toni, a quota 20.

Proprio quel Luca Toni che sta prendendo per mano il suo Bayern e lo sta trascinando alla vittoria della Bundesliga. Altra doppietta per lui, contro l’Eintracht Francoforte, che si era addirittura permessa il lusso di passare in vantaggio contro la corazzata biancorossa.

Bundesliga: settimana nera per lo Schalke, prima fuori dalla Champions e poi 5 scoppole dal Werder

Occasione d’oro la 28esima giornata per il Bayern Monaco. I bavaresi pigliatutto affrontavano una delle squadre più in crisi del mondo, il Borussia Dortmund, sulle ali dell’entusiasmo dopo aver passato il turno in coppa Uefa. Dall’altra parte c’era lo spareggio tra seconda e terza per decidere chi sarà la squadra che darà fastidio al Bayern.

Ma la squadra di Toni evidentemente non teme nessuno, e si vede da come affronta il Borussia. Dopo solo 3 minuti Podolski apre le danze con una cannonata imprendibile per il portiere giallonero. Gli ospiti non si svegliano e il Bayern raddoppia con Ze Roberto. Al festival del gol partecipa anche Toni, che segna la doppietta che consolida il suo primato in vetta alla classifica cannonieri, a 3 lunghezze da Gomez. La gara finisce con un secco 5-0 da cui difficilmente il Borussia saprà riprendersi.

Diego e Flamini, i due nomi per il centrocampo della Juventus

Juventus scatenata sul mercato. La terza posizione ancora non è consolidata che già circolano nomi interessanti. Dopo l’annuncio dato dal presidente Giovanni Cobolli Gigli di mettere a disposizione 50 milioni di euro per la prossima campagna acquisti, le difficoltà che trovano le inseguitrici a vincere fanno aumentare le azioni del club bianconero, sempre più vicino alla qualificazione in Champions League. E con la qualificazione europea anche i grandi calciatori sono attratti dall’idea di trasferirsi a Torino.

Questa volta a farla da padrone è il centrocampo. Semi-sfumato l’ingaggio di Lampard, che è ancora in alto mare, i nomi che si fanno sempre più insistenti nelle ultime ore sono quelli di Flamini dell’Arsenal e di Diego del Werder Brema. Ma con due motivazioni diverse.

Bundesliga: stessi risultati della serie A

La Bundesliga sembra sempre più la serie A. Prima della 26esima giornata la distanza del Bayern dalle inseguitrici era di 7 punti (come da noi 2 settimane fa), e quando la capolista frena, le altre si sorprendono talmente tanto che restano a guardare, e non ne approfittano.
Alla fine il sorprendente pareggio della squadra di Toni contro l’ultima in classifica non cambia nulla, i punti di distacco sono sempre 7.

Nella giornata di sabato i bavaresi, sarà perchè tra qualche giorno avranno un impegno in coppa Uefa, affrontano il fanalino Norimberga con molta aria di sufficienza. Non mostrano un bel gioco i biancorossi, e ad un minuto dalla fine il Norimberga pensa di punirli: gol di Misimovic e doccia fredda. Il Bayern che torna in campo nel secondo tempo è un altro. E’ sicuro della rimonta, ma i minuti passano e la palla non entra. Sembra quasi che non ci siano più speranze quando Podolski, 8 minuti prima del fischio dell’arbitro, agguanta il pareggio, e mantiene il vantaggio dalle inseguitrici invariato.