Champions League, Inter e 5 “sorelle” ottengono la qualificazione

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La quinta giornata di Champions League ha regalato due qualificazioni e mezza all’Italia, ma diversi passaggi del turno anche ad altri club. Dopo i 3 passaggi del turno matematici di ieri, ben 6 ce ne sono oggi, Inter compresa. La prima qualificazione avviene proprio nel girone dei nerazzurri, dove il Tottenham ottiene la vittoria grazie al 3-0 rifilato al Werder Brema senza nemmeno troppa fatica. Uno strapotere evidente sin dall’inizio (il gol di Kaboul arriva al 6′) che diventa anche eccessivo quando Bale dimostra di non interessarsi più di tanto del rigore sbagliato nel finale.

Passano il turno anche Manchester United e Valencia. Agli inglesi basta un gol del ritrovato Rooney (su calcio di rigore) per avere la meglio sul difficile campo dei Glasgow Rangers che comunque ottengono la qualificazione all’Europa League, mentre gli spagnoli sotterrano 6-1 il Bursaspor, ancora a zero punti, in una gara chiusa già nel primo tempo in cui Soldado e compagni avevano segnato 4 gol nel giro di 20 minuti.

Premier League: Chelsea sconfitto e campionato riaperto

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Il Chelsea aveva il campionato in mano, ma almeno per adesso ha bruciato il suo vantaggio. A Birmingham arriva la seconda sconfitta consecutiva per gli uomini di Ancelotti che stanno pagando una partenza a razzo, e questo permette alle avversarie di avvicinarsi, ed al Manchester United addirittura di agganciare il primo posto.

Male i Blues, giocano senza mordente e così una rete dei padroni di casa basta a stendere l’incredibile armata londinese. Ne approfitta lo United che, ritrovato Rooney, ritrova anche la sicurezza. Non segna lui, ma i due gol dei suoi compagni bastano ad avere la meglio sul Wigan e a raggiungere a quota 28 punti la capolista. Malissimo invece l’Arsenal, che aveva l’opportunità di attuare il sorpasso, e nel derby contro il Tottenham ci stava anche riuscendo, arrivando al 50′ in vantaggio di due gol. Molto bene gli uomini di Wenger nel primo tempo con i gol di Nasri e Chamakh, ma nella ripresa si addormentano e prima Bale accorcia le distanze, e poi Van Der Vaart e la deviazione di Kaboul a 4 minuti dal termine completano la rimonta.

Le Wags: Coleen Rooney

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Si narra che Coleen Mary McLoughlin – la futura signora Rooney – abbia incontrato per la prima volta Wayne quando aveva dodici anni, a Croxteth, un sobborgo di Liverpool. Il primo appuntamento arriva solo quattro anni dopo quando i due vanno al cinema a vedere Austin Powers. La spia che ci provava. Coleen aveva sedici anni e scriveva sul suo diario che prevedeva di essere famosa e vivere una vita nel lusso nel giro di dieci anni.

Da allora di tempo ne è passato, perché Wayne è diventato il giocatore più pagato al mondo ed anche lei non se la passa affatto male. E’ diventata testimonial per la LG Electronics – 500.000 sterline -, di Nike Women Sportswear – 1,5 milioni di sterline – e di Asda – un altro milione e mezzo. Ha ottenuto un contratto di due milioni di dollari con Harper Collins per scrivere un manuale sullo stile e ha ricevuto altri 150.000 dollari per un documentario sulla sua vita intitolato Coleen’s Mimsy.

Nuova puntata della telenovela Rooney

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Su gran parte della stampa inglese, la firma sul prolungamento del contratto di Wayne Rooney è stata rappresentata come la vittoria del – per una volta – diplomatico sir Alex Ferguson.

L’allenatore sarebbe stato addirittura uno dei motivi principali per cui Wazza avrebbe deciso di continuare a legarsi ai Red Devils. Lo dice anche il comunicato ufficiale dello United:

La sua esperienza, la sua passione e la sua voglia di vincere sono state una delle principali ragioni per firmare il rinnovo.

Ma è proprio così?

Rooney minacciato, contratto prolungato

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Ha passato un brutto quarto d’ora ieri Wayne Rooney, attaccante del Manchester United. Durante la serata una quarantina di “tifosi” incappucciati e armati sono arrivati sotto casa del calciatore con scopi poco concilianti ed uno striscione piuttosto chiaro: “Gioca nel City e sei morto“.

Una minaccia che più chiara non poteva essere. Ai tifosi dello United non dà tanto fastidio che Rooney lasci la squadra, ma che passi agli odiati cugini del Manchester City. Uno sgarbo che non digerirebbero, e che probabilmente ha portato il calciatore a cambiare idea sul suo futuro.

Juventus, più di una mano su Dzeko, e si pensa a Maxi Lopez

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Illazioni? Ipotesi? Molto di più. Le idee che circolavano nei giorni scorsi sul futuro dell’attacco bianconero sono chiare. Non ci sono “possibilità” ma “certezze”: a giugno Dzeko sarà bianconero. A meno di qualche stravolgimento dell’ultimo minuto infatti l’attaccante bosniaco, ormai da due anni associato a club italiani e dall’anno scorso a quello bianconero, finirà certamente a Torino.

A dirlo è Diego, ex bianconero ed ora proprio compagno dell’ariete del Wolfsburg, il quale evidentemente deve avergli rivelato qualcosa. Parlando con Tuttosport il brasiliano non è riuscito a trattenere lo scoop:

so che Edin ha un’opzione per trasferirsi alla Juve nella prossima estate.

Rooney vuole lasciare il Manchester

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Anche i grandi amori sono destinati a terminare, figuriamoci quelli calcistici tra un giocatore che ha fatto la storia di un club ed il club che l’ha reso grande. Il gran traditore questa volta risponde al nome di Wayne Rooney, bandiera del Manchester United sin dal 2004, da quando venne strappato al suo Everton, provocando l’ira dei Toffees, che ancora oggi non gli perdonano lo sgarbo.

Con la maglia dello United l’attaccante ha avuto modo di crescere, diventando pian piano un punto inamovibile della squadra e contribuendo alla conquista di numerosi trofei a livello nazionale ed internazionale.

Una storia d’amore che sembrava destinata a durare in eterno, ma che evidentemente deve aver subito degli scossoni nell’ultimo periodo, se è vero che ora Rooney vuole svestire la maglia dei Red Devils per accasarsi altrove.

Rooney litiga con Ferguson, sarà addio allo United?

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La permanenza al Manchester United di Wayne Rooney potrebbe essere quasi finita. Dopo sei stagioni ed un centinaio di reti segnate, l’attaccante della nazionale inglese potrebbe lasciare lo United. Ma non la città di Manchester. Secondo le indiscrezioni del Sunday Mirror, il bad boy ed il suo mentore, Sir Alex Ferguson, sarebbero ormai ai ferri corti tanto da far pensare ad un addio già a gennaio.

Il fattore scatenante è stato lo scandalo del rapporto extraconiugale che ha colpito il calciatore, e che ha portato il suo coach a lasciarlo in panchina per alcune partite. Ora che Rooney è tornato titolare però non è come prima, manca di mordente, gioca sottotono, e secondo i ben informati gioca male perché ormai non ha più stimoli alla guida di un uomo con cui non va più d’accordo.

La caviglia di Rooney, il Manchester ed il Real

Wayne Rooney interviene a gamba tesa su Sir Alex Ferguson. Probabilmente una reazione alle recenti esclusioni: Sir Alex lo aveva lasciato fuori nella partita di Champions con il Valencia e nelle gare di Premier con Sunderland ed Everton – il primo match dopo le rivelazioni sulla sua relazione con la escort Jennifer Thompson – sostenendo che avesse dei problemi alla caviglia dopo l’infortunio dello scorso aprile.

Ai media inglesi Rooney ha raccontato che

Non ho mai avuto alcun fastidio alla caviglia in tutta la stagione e se mi chiedete perché Ferguson ha detto questo, vi rispondo che non lo so. Ho perso qualche gara quest’anno e (…) voglio continuare a giocare con costanza e ad allenarmi duramente ogni giorno, come faccio da quando sono ragazzino, così che i gol arriveranno, e una volta che ne arriverà uno, non mi fermerò più.

Lo United è in rosso, ma Rooney non si vende

Rosso è il colore della maglia di uno dei club più blasonati d’Europa, ma rosso è anche il suo conto in banca, stando a quanto riporta la stampa britannica. Parliamo del Manchester United, che deve registrare una perdita pari a 83,6 milioni di sterline. Per ripianare parzialmente il bilancio si parla di vendita dei pezzi da novanta, primo fra tutti Wayne Rooney, che farebbe la felicità di molti club sia in patria che al di fuori dei confini nazionali.

Fin qui le indiscrezioni dei tabloid d’oltremanica, ma a quanto pare la situazione non è così grave come potrebbe sembrare, se è vero che David Gill, amministratore delegato dei Red Devils, si è materializzato di fronte ai taccuini per rassicurare i propri tifosi.

Rooney e gli altri, la nazionale inglese a luci rosse

La nazionale degli scandali sessuali! Così potrebbe essere ribattezzata l’Inghilterra, alla luce dell’ennesima vicenda che vede protagonista uno dei beniamini del pubblico d’oltremanica, più o meno abituato a vedere i calciatori finire in prima pagina per questioni di sesso.

Nell’anno dei mondiali sudafricani sono stati ben quattro i calciatori nel giro della nazionale a finire nelle chiacchiere da salotto per aver abbondantemente cornificato le proprie compagne. Ad aprire le danze era stato proprio capitan Terry, che non aveva trovato nulla di meglio da fare che finire tra le braccia di Vanessa Perroncel, ex moglie di Wayne Bridge, compagno di squadra di Terry ai tempi del Chelsea. Per quella bravata, il buon John aveva perso la fascia di capitano della nazionale e un po’ anche la faccia di fronte ai sudditi di Sua Maestà.

Scandalo Rooney, l’inglese potrebbe essere ceduto al Real Madrid

La vicenda che ha coinvolto Wayne Rooney molto probabilmente porterà strascichi anche nelle prestazioni del calciatore. Ieri sera non sembrava molto colpito, visto anche che ha segnato con la maglia della nazionale, ma a lungo andare il divorzio dalla moglie Coleen susseguente ai reiterati tradimenti da parte del calciatore potrebbero incidere psicologicamente, tanto da far pensare che forse sarebbe meglio per tutti che cambiasse aria.

E così il Manchester United ci sta pensando e vaglia seriamente tre diverse soluzioni, anche se tutte hanno un’unica destinazione: Madrid. Il Real, ed in particolare prima Pellegrini e poi Mourinho, ha sempre avuto una sorta di predilezione per il talento inglese, tanto da provare a strapparlo allo United più volte negli scorsi anni. Ferguson ha sempre resistito, ma stavolta forse conviene a tutti che parta per la Spagna, anche perché probabilmente nessun altro club sarebbe in grado di sostenere le sue richieste economiche.