Serie A 2011/2012: conosciamo il Catania

A differenza degli altri anni in cui era uno dei club più scatenati, quest’anno il Catania si è mosso molto sotto traccia, mettendo a segno colpi potenzialmente importanti puntando sui giovani, come sempre è stato per la squadra etnea. Il calciomercato non è ancora finito, ma finora l’unico nome di un certo peso arrivato è quello di Davide Lanzafame, che nelle cosiddette “provinciali” si è sempre comportato bene, e sicuramente confermerà questa sua fama anche in Sicilia.

Di contro però sono partiti calciatori a cui i tifosi si erano affezionati, anche se le prestazioni negli ultimi tempi erano un po’ calate, come Morimoto e Terlizzi. Ma soprattutto sono due le cessioni pesanti, e cioè quella di Carboni, che quando era in forma guidava da solo la squadra, tornato a casa, al Banfield, e quella di Silvestre, passato da pochi giorni ai cugini del Palermo.

Catania, Montella si presenta

Foto: AP/LaPresse

Sperava di restare sulla panchina della Roma, ma la nuova società ha deciso di puntare su un altro giovane rampante come Luis Enrique. Poco male per Vincenzo Montella, che avrà comunque la possibilità di allenare nella massima serie, occupando la panchina del Catania. Il club etneo non ha perso tempo e – dopo l’ufficializzazione di ieri sera – è arrivata la presentazione alla stampa nella mattinata di oggi. Non sono mancati i ringraziamenti di rito da parte del neo tecnico:

Ringrazio il Presidente ed il Direttore per l’opportunità che mi hanno dato. Metterò tutta la mia passione, dedizione per questo sport e la voglia di fare il meglio per la società, città e tifosi. Cercherò di imparare quanto prima usi e costumi della società e della città. Se questa occasione mi è stata data, evidentemente è perché la società ha visto che ho le carte per far bene.

Menez: Ranieri meglio di Montella

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Ad una giornata dalla fine del campionato e con la Roma fuori dal discorso Champions League, affiorano i mugugni lungamente celati nello spogliatoio giallorosso. Lo scontento di turno pare essere Jeremy Menez, mai entrato in sintonia con Vincenzo Montella, che a suo dire non è riuscito a ricreare il clima che si respirava ai tempi di Ranieri:

L’addio di Ranieri mi ha deluso. Io sono una persona che ha bisogno di sentire la fiducia dell’allenatore. Se manca questo rapporto non riesco ad esprimermi al meglio, per questo le cose sono andate come sappiamo. Montella? Fino a marzo sono stato veramente bene.

Roma, nulla da fare per Ancelotti: “resto a Londra”

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Almeno per quest’anno questo matrimonio non s’ha da fare. Carlo Ancelotti ha deciso che rimarrà a Londra, e a meno che Abramovich non lo cacci (cosa che peraltro non sembra più intenzionato a fare), anche il prossimo anno sarà l’allenatore del Chelsea.

Lo ha annunciato lo stesso coach in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, in seguito ad un suo ritorno in Italia nei giorni scorsi per festeggiare il suo compleanno con la famiglia. Ovviamente non è venuto qui per trattare con un’altra squadra alla vigilia della sfida più importante della stagione, quella contro il Manchester United che vale la Premier League, ma solo per motivi personali.

Roma: il cerchio si stringe su Ancelotti e Montella

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Ancelotti o Montella, uno dei due sarà l’allenatore della Roma della prossima stagione. Il cerchio si è stretto su questi due nomi dopo che Villas Boas ha deciso di rimanere un altro anno al Porto, Wenger ha deciso che nel suo futuro ci sono solo Arsenal o Chelsea e Guardiola ha deciso di rimanere al Barcellona.

Carlo Ancelotti invece dovrebbe rimanere “disoccupato”, in quanto voci dall’Inghilterra parlano di un Abramovich sicuro di voler dare il benservito al suo allenatore a fine stagione. I Blues infatti devono solo decidere se ingaggiare l’attuale allenatore dell’Arsenal o far tornare Guus Hiddink, e così ad Ancelotti non resta che una scelta: la Roma o un anno sabbatico.

Roma: Udine partita decisiva, e il pensiero va a Guardiola

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Ce ne fossero di allenatori come Montella, i giornalisti non dovrebbero fare le peripezie per scrivere un pezzo. Basta intervistare l’aeroplanino ed ecco che l’articolo è fatto, non c’è bisogno di leggere tra le righe ma dice tutto lui:

Questa gara è uno spareggio, lo abbiamo preparato bene. Mancano poche gare e questa è decisiva

dice a proposito della trasferta di Udine. E sicuramente gara decisiva lo è visto che, in caso di sconfitta, il quarto posto si allontanerebbe di 9 punti, troppi da recuperare con altre 6 giornate da disputare.

Roma: Mexes e Menez con la valigia in mano

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Sembra una sfida a Risiko, ma con l’arrivo degli americani a Roma se ne vanno i francesi. Parliamo di Mexes e Menez, probabilmente i giallorossi più chiacchierati dell’ultimo anno. Il difensore, da tempo associato al Milan, è passato attraverso una serie di decisioni e ripensamenti, firmo o non firmo il rinnovo, firmo o non firmo per il Milan.

L’infortunio grave subìto contro la Juve gli è servito per riflettere, ma non è passato tanto prima che prendesse una decisione:

Se il cambio societario può influire sul mio futuro? Io sono più per andare via che per rimanere. Dopo 7 anni dico che la mia vita l’ho fatta a Roma, ma devo fare pure scelte di vita e devo pensare anche alle mie cose. Se vado al Milan? Se ne parla tanto, probabilmente sì. Ma né in Italia né all’estero troverò una squadra come la Roma.

Montella-Reja: Lazio favorita nel derby

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Pomeriggio rovente domani sotto il Cupolone, dove andrà in scena il derby della Capitale, tra una Roma che ha voglia di riscatto dopo l’eliminazione in Champions League ed una Lazio lanciatissima verso la conquista di un posto nella massima competizione del prossimo anno. Molti i motivi di interesse, come ad esempio la voglia di Reja di vincere finalmente la sua prima stracittadina, ma anche l’esordio di Montella da allenatore in un derby, dopo aver regalato parecchi dispiaceri alla Curva Nord nei suoi anni da giocatore. Chi parte favorita? Naturalmente la Lazio, come recita la classifica e come ricorda Vincenzo Montella:

Il favorito è sempre chi sta avanti in classifica. Ma noi non abbiamo paura. Dal punto di vista mentale la squadra sta molto bene, ha capito gli errori. Ho chiesto di arrivare al derby con la massima serenità per esprimere le energie da quando fischia l’arbitro, non prima. Non si può pensare di fare spettacolo all’improvviso, ma i giocatori si stanno ritrovando e ne sono consapevoli. Ho trovato una Roma in difficoltà, c’erano problemi che non sto a sindacare, ma il gruppo è affiatato e vuole riprendersi qualcosa che le compete.

Roma: De Rossi rischia una maxi-squalifica, la fascia di capitano e il derby

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Lo chiamano Capitan Futuro, ma per quest’anno probabilmente il soprannome dovrà cambiare. Sì perché la dirigenza giallorossa è stanca dei suoi comportamenti e soprattutto delle stupidaggini che De Rossi fa in campo, ed ha deciso di punirlo con la revoca del titolo di vice-capitano. Quando Totti non sarà in campo, almeno per le prossime giornate e presumibilmente fino alla fine del campionato, la fascia di capitano andrà ad un altro giocatore, e questa sarà solo una delle punizioni che spettano a De Rossi.

Troppo nervosismo ed errori uguali a quelli che faceva quando aveva 20 anni (indimenticabile la gomitata a McBride nel Mondiale 2006) fanno venire i dubbi sulla sua maturazione, tanto che lo stesso Montella ha dichiarato:

Sarebbe meglio che alcuni giocatori non fossero così tifosi.