La delusione azzurra nelle parole dei protagonisti

Una gara da vincere assolutamente perché l’avversaria, con tutto il rispetto, si chiama Nuova Zelanda. Una partita alla portata degli azzurri Campioni del Mondo contro la cenerentola del gruppo F, quella che tutti vorrebbero trovarsi di fronte in una kermesse mondiale.

Poi il campo racconta un’altra storia, quella di una squadra che ci mette l’anima, che si impegna, lotta, corre alla ricerca del risultato, ma manca di lucidità e di buone idee per penetrare nella barricata alzata dagli avversari. Il campo racconta la storia di una squadra, la Nuova Zelanda che indovina subito il pertugio giusto per portarsi in vantaggio, costringendo gli azzurri ad inseguire con grande affanno. Si poteva fare di più, si doveva fare di più, ed i protagonisti ne sono pienamente consapevoli, a partire da mister Lippi, intervistato a caldo dai soldatini di Mamma Rai.

Iaquinta vicino al Tottenham, la Fiorentina vuole Giuseppe Rossi

 Uno fa parte dei 23 azzurri che ieri sono sbarcati in Sudafrica, l’altro faceva parte dei 30 e non è riuscito a convincere Lippi a portalo nel Continente Nero. Vincenzo Iaquinta e Giuseppe Rossi non giocheranno insieme al Mondiale, ma hanno in comune il fatto di essere gli attaccanti italiani, sui quali si stanno concentrando le maggiori trattative.

Vincenzo Iaquinta:

E’ reduce da una stagione caratterizzata dal lungo infortunio. La convalescenza, però, non ha scoraggiato gli acquirenti. Nei giorni scorsi lo juventino è stato accostato alla Roma, ma nelle ultime ore si stanno facendo sempre più insistenti le voci che lo vogliono a un passo dal Tottenham. Il suo procuratore, Andrea D’Amico, fa capire che l’approdo del bomber in Premier League è un’ipotesi più che percorribile: “Vincenzo potrebbe cominciare una nuova vita in Inghilterra, con la maglia del Tottenham“.

Italia-Egitto, analisi di una figuraccia

I campioni del mondo sconfitti dai campioni d’Africa. Detta così, può non sembrare una gran cosa, ma andando ad analizzare le due squadre, e soprattutto la partita, ci rendiamo conto che si è trattato di una vera e propria umiliazione.

Partendo dai freddi numeri, basti dire che l’Italia è quarta nel ranking Fifa, l’Egitto solo quarantesimo; l’Italia ha la quasi certezza di partecipare al prossimo mondiale, l’Egitto di certezze ne ha ben poche, visto che è ultimo nel girone che prevede anche Ruanda, Algeria e Zambia, di certo non squadroni. Eppure ieri sera non solo sono stati in grado di sconfiggerci, ma anche di batterci sul piano del gioco.

I motivi di una tale sconfitta possono essere tanti. Con molta probabilità c’è che nella testa dei calciatori c’era la sicurezza di avere già i tre punti in tasca. Eppure sarebbe bastato guardare la partita disputata con il Brasile per capire che l’Egitto non è squadra da sottovalutare. Sotto accusa sicuramente anche le scelte di Lippi, che non ha le idee chiare sull’attacco, ma continua a sbagliare la formazione. La nazionale ha poche idee, il gioco sempre uguale, concentrato soltanto sulle punizioni di Pirlo e sulle sovrapposizioni di Grosso e Zambrotta. Un po’ poco per dei campioni del mondo.