Ronaldo ci riprova, e ancora in Italia

C’era chi lo dava per finito, chi lo vedeva bene solo nella sua terra natale, il Brasile, chi invece gli affibiava già un posto nella dirigenza di qualche club. Ma lui ha ancora intenzione di essere protagonista, e del ritiro proprio non ne vuol sentire parlare.

Ci riferiamo a Ronaldo, che a 32 anni, ma soprattutto con le ginocchia in condizioni pessime, sta per ritornare a giocare a calcio, e non in una squadretta del Qatar, o nel mediocre campionato carioca, ma in Italia. Per sua stessa ammissione un club di Serie A gli ha fatto un’offerta per farlo tornare a giocare ad alti livelli, ma per adesso il nome di questa squadra ancora non è dato saperlo.

Da Baggio a Totti: quanta solidarietà nel calcio!

“Tutti insieme per Neurothon”: questa la scritta impressa su uno striscione che ha accompagnato ieri l’ingresso in campo di Juventus e Torino, nell’ambito dell’iniziativa, che intende promuovere e sostenere il progetto “L’officina del cervello”. Un sms per finanziare la ricerca sulle cellule staminali celebrali, affinché si possa trovare una cura per malattie tuttora incurabili, come ad esempio il Morbo di Gehrig, noto per aver provocato la morte di numerosi sportivi.

Calcio e solidarietà, dunque, ancora insieme, a dimostrazione del fatto che sarà pure un mondo dove l’interesse economico viene prima di ogni altra cosa, ma quando c’è da dare il proprio contributo per una buona causa, non si tira mai indietro, facendo valere le ragioni del cuore. Ed è per questo che le grandi associazioni umanitarie offrono sempre più spesso ai calciatori il ruolo di testimonial o di ambasciatori, chiedendogli di impegnarsi in prima persona a sostegno delle varie iniziative.

Di esempi se ne potrebbero fare a centinaia, partendo dall’Unicef, che vanta tra i propri Goodwill Ambassadors nomi come Gianfranco Zola, Paolo Maldini, Francesco Totti e David Beckham. Calciatori molto rappresentativi, che prestano la propria immagine per sostenere numerose iniziative a favore dell’infanzia.