Platini: servono tre arbitri

Il gol di mano di Adriano fa ancora discutere a tre giorni dal derby milanese, vinto dai nerazzurri anche grazie a quell’episodio. La giustizia sportiva ha deciso di non condannare

Buone notizie per Mannini e Possanzini, Platini รจ dalla loro parte

Ancora non รจ detta l’ultima parola. La maxi-squalifica, a detta di tutti ingiusta, assegnata ai calciatori Mannini e Possanzini potrebbe essere presto annullata. A dare una mano ai due potrebbero essere nientemeno che Michel Platini ed anche qualche cavillo legale.

In primis, le regole. Secondo il regolamento internazionale la Wada, l’organo di controllo anti-doping mondiale, il quale controlla tutte le discipline, non soltanto il calcio, non poteva fare ricorso al Tas in questo caso. Il Tas infatti puรฒ intervenire esclusivamente sui calciatori di livello internazionale o nazionale (inteso come squadra nazionale) per evitare che eventuali aiuti illeciti possano portare un vantaggio ad una federazione piuttosto che ad un’altra.

Presidenti spendaccioni di tutta Europa, tremate!

In un mondo in cui la questione morale diventa sempre piรน al centro dell’attenzione, c’รจ chi sente il bisogno di inserirla anche nel mondo del calcio. Per questo Michel Platini, presidente Uefa, ha deciso di dare un giro di vite definitivo agli sprechi del pallone: non far iscrivere i club spendaccioni alle competizioni europee.

Piรน precisamente si tratta non di limitare la spesa di ogni singolo club, ma di renderla piรน “etica”. In pratica si tratterebbe di costringere i club a non spendere piรน di quello che guadagnano. Una norma che รจ automatica in tutte le aziende del mondo, tranne che in quelle del calcio, in cui i presidenti con il portafoglio bucato investono centinaia di milioni di euro senza un ritorno economico.

La vittoria in Champions vale 110 milioni di euro

Sono rimaste in sedici a tentare di guadagnare il trofeo piรน ambito d’Europa a livello di club, ma in ballo non c’รจ solo il prestigio e le prime pagine dei giornali. La squadra che conquisterร  la Champions League 2008-09, potrร  contare su un introito pari a 110 milioni di euro, tra premi, biglietti e sponsor.

E’ questo il risultato di una ricerca condotta dal professor Simon Chadwick per conto della MasterCard, sponsor ufficiale della Champions League sin dal 1994:

In periodi economicamente incerti, il richiamo universale dello sport rimane forte, rendendolo uno dei settori piรน remunerativi. La competizione continua a rappresentare un’importante fonte di rendimento e attivitร  commerciali per le squadre, soprattutto per quelle che si qualificano alla fase a eliminazione diretta. Questo inevitabilmente contribuisce in modo significativo al fatturato dei concorrenti. Inoltre, gli introiti provenienti dalla partecipazione alla Champions League sono particolarmente importanti in un momento in cui le squadre si trovano ad operare in condizioni difficili.

La crisi dei mutui travolge il calcio

Lo scorso anno รจ riuscito a portare due squadre nella finale piรน prestigiosa a livello continentale e tutti noi lรฌ ad applaudire la bellezza e lo strapotere del calcio inglese. Ma a guardare bene tra le pieghe nascoste delle casse delle varie societร , si scopre che non รจ tutto oro quel che luccica e che a tanto potere corrispondono altrettanti guai finanziari.

A lanciare l’allarme sullo stato di salute del calcio d’oltremanica รจ il presidente della Federcalcio inglese, Lord Triesman, che parla di un buco economico pari a 3 miliardi di sterline (quasi 4 miliardi di euro) riguardanti per lo piรน la Premier League. Verrebbe da chiedersi come sia possibile, visto che in terra inglese arrivano continuamente soldi freschi da investitori stranieri. E infatti รจ cosรฌ, ma รจ anche vero che insieme ai soldi arrivano montagne di debiti difficili da risanare, specie se si considerano gli ingaggi in continua ascesa dei calciatori.

Il club piรน colpito da questa situazione รจ il West Ham di proprietร  dell’islandese Bjorgolfur Gudmundsson, travolto insieme alla sua banca dalla crisi dei mutui che sta investendo il pianeta. Peccato per il nostro Zola, arrivato con l’obiettivo di portare gli Hammers in alto e costretto a limitare i danni giร  dal prossimo mercato invernale.

Platini strizza l’occhio all’Italia

Raggiunto da numerosi giornalisti al suo arrivo a Firenze per assistere all’amichevole tra i viola e il Barcellona, Platini รจ stato subito stuzzicato sull’argomento che gli sta togliendo il sonno nell’ultimo mese: se concedere o no l’organizzazione dei prossimi Europei a Ucraina e Polonia.

Da quanto pare di capire dalla parole del “Roi”, l’idea di spostare il torneo verso l’Occidente sta prendendo sempre piรน piede nella sua testa, tant’รจ che pare giร  aver fatto una valutazione attenta della situazione italiana. “Gli stadi non sono bellissimi” dice il Presidente Uefa, “ma hanno alcune eccellenze come San Siro e l’Olimpico, tra i piรน belli d’Europa”.

Euro 2012 in Polonia ed Ucraina? Forse no!

Neanche il tempo di celebrare il trionfo spagnolo ad Euro 2008 che giร  ci si proietta verso la prossima edizione, organizzata, come saprete, da Polonia e Ucraina. O almeno cosรฌ dovrebbe essere, visto che da qui a tre mesi, la Uefa potrebbe fare marcia indietro e valutare una riassegnazione.

Il motivo? Cerchiamo di capirlo insieme, ripartendo dallo scorso anno, quando i due paesi dell’est si sono visti assegnare l’organizzazione della kermesse continentale, superando sul filo di lana proprio l’Italia (otto voti per Polonia ed Ucraina, solo quattro per il Bel Paese).

Non mancarono le polemiche, soprattutto in virtรน del fatto che la situazione dei nostri stadi era sicuramente migliore rispetto a quella degli stadi dell’est, che sarebbero dovuti ripartire da zero, per presentarsi all’appuntamento del 2012 con un look completamente rinnovato. Questo non significa che i nostri impianti siano al massimo dello splendore, ma solo che onestamente siamo “messi meglio”.