L’Udinese di Guidolin strapazza il Cesena nell’anticipo della diciassettesima giornata di campionato e si porta momentaneamente al comando della classifica, in attesa che Juventus e Milan affrontino lecce ed Atalanta nel pomeriggio.
Neanche il tempo di assegnare le marcature ed i padroni di casa erano già in vantaggio, grazie al solito Di Natale servito da Floro Flores. A pochi minuti dall’intervallo, però, il Cesena riusciva a pareggiare con una bella rete di Eder.
Lazio e Udinese sono riuscite nell’impresa di qualificarsi in due gironi non proprio facilissimi, ma ora viene il brutto. Se molte delle favorite sono uscite anzitempo dalla competizione, adesso saranno sostituite a dovere dai club “retrocessi” dalla Champions League, e dunque non sarà affatto semplice per le italiane il prossimo turno, visto che sono arrivate seconde e di conseguenza sono state inserite nel gruppo delle non teste di serie.
Le due italiane hanno come unica restrizione la possibilità di non incontrare le squadre del loro stesso girone, quindi Sporting per la Lazio e Atletico Madrid per l’Udinese. Ma tutte le altre sì. Per questo il pericolo principale si chiama Manchester, sia City che United, con la squadra di Mancini clamorosamente eliminata proprio dal Napoli, contro cui l’unico vantaggio potrebbe essere la sottovalutazione del rischio di una competizione considerata inferiore, che potrebbe far scegliere il tecnico italiano (e magari anche Ferguson) di mandare in campo una squadra B. Ma si tratta sempre di rischi remoti.
Abbiamo ancora negli occhi le belle partite di Champions League delle squadre italiane ed è già ora di pensare alla Serie A. Oggi è la vigilia del primo anticipo della tredicesima giornata, che vedrà di fronte Udinese e Roma. In conferenza stampa l’allenatore dei giallorossi ha parlato con rispetto dei prossimi avversari, ma ha anche dichiarato di voler andare a Udine a giocare una partita offensiva per tornare a casa con i tre punti.
Loro sono una squadra che sta facendo un lavoro incredibile, sono quasi un tifoso del loro modo di lavorare, dellle modalità con cui fanno scouting e di come riescono a cambiare ogni anno senza perdere l’identità. Ma contro l’Udinese avremo noi il controllo della palla e faremo la partita e la squadra di Guidolin ci aspetterà per farci male in contropiede. La nostra proposta di gioco non è negoziabile, deve essere sempre la stessa a prescindere dall’avversario o dal risultato. Voglio che siano gli avversari ad adattarsi a noi e non l’inverso
L’undicesima giornata di campionato è stata monca perché ci sono mancate le due partite più importanti. Per questo dare i voti alla giornata non dà completamente giustizia agli attori in campo, ma ci proviamo lo stesso anche perché, seppur con solo 8 partite, ci sono stati sempre alti e bassi.
Voto 10 al Milan che festeggia il pericolo scampato da Cassano con una prestazione perfetta e 4 gol contro un Catania che ha dato molto fastidio ad Inter, Juventus, Napoli e Lazio, dunque decisamente una vittoria che vale doppio.
Rischiava di diventare l’ennesimo colpo fallito del mercato estivo ed erano in molti ormai a scommettere che la Roma rimanesse con un pugno di mosche in mano, dopo aver sperato a lungo di portare sotto il Cupolone Bojan Krkic. Tutta colpa della trattativa infinita tra il Barcellona ed Alexis Sanchez, che sembrava essersi arenata negli ultimi giorni, costringendo il giovane attaccante blaugrana a disfare la valigia e ad annullare il biglietto aereo per la Capitale.
Del resto, il Barcellona non voleva saperne di liberarsi di un giovane promettente senza avere prima la certezza di aver messo le mani sul cileno. Ma oggi è arrivato finalmente un raggio di sole con la definizione della trattativa che porta il calciatore dell’Udinese in Spagna e che permette a Bojan di trasferirsi a Roma.
Clamorosa svolta nell’affare Sanchez. L’Udinese, si sa, vuol monetizzare il più possibile la cessione del cileno, ed i 26 milioni del Barcellona più bonus che arriverebbero a 43 non convincono completamente il patron Pozzo che vorrebbe i soldi tutti e subito. Così è bastato l’interessamento del Chelsea e tutto rischia di saltare.
I Blues infatti pare abbiano offerto 35 milioni di euro da versare cash, ed anche se nel complesso i milioni che entrano nelle casse friulane sarebbero meno, c’è il vantaggio che questi arriverebbero subito, e non dilazionati nelle prossime 4 stagioni. L’Udinese, che stava per firmare l’accordo con il Barcellona, si è così tirata indietro.
Il Genoa ha deciso di non riscattare Antonio Floro Flores nonostante la buona stagione in maglia rossoblu, e lo ha rispedito all’Udinese. Ma non è detto che l’attaccante resti al
Dopo settimane di tira e molla e giochi al rialzo da parte dell’Udinese, pare proprio che Alexis Sanchez sia ad un passo dal Barcellona. L’indiscrezione arriva direttamente dal Cile, dove
Nel campionato italiano non ha lasciato traccia, tanto che i tifosi della Juventus hanno brindato alla sua partenza per Liverpool nel corso della scorsa estate. Eppure Christian Poulsen sembra avere
Anticipo della ventiquattresima giornata di serie A.
Stadio Friuli, Udine: Udinese-Sampdoria 2-0
Reti: 18′ pt Sanchez (U), 39′ pt Di Natale (U)
La vittoria a Torino in rimonta contro la Juventus, il pareggio interno contro il Bologna e una classifica che sta cominciando a far illudere non solo i tifosi ma anche la società: l’Udinese in procinto di sfidare la Sampdoria è una formazione che piace e stupisce riuscendo a dare sempre la sensazione che il gol – tanta è la facilità di costruire azioni importanti – sia sempre lì a venire. I blucerchiati, al contrario, vivono un momento di crisi evidente: con una sola vittoria e sette sconfitte nelle ultime dieci uscite stanno cominciando a sentire il fiato sul collo di chi sta immediatamente dietro e lotta per non retrocedere.
Di Carlo, a cui uno scellerato mercato di riparazione ha tolto pedine fondamentali per innesti che non stanno ancora incidendo, rischia la panchina e giocarsela di fronte a chi, nel girone di ritorno, ha collezionato più punti in assoluto, pare compito improbo. Di Natale, è a una rete dal gol numero 100 in maglia bianconera in Serie A: tra i friulani manca Handanovic, gli ospiti si affidano a Biabiany e Maccarone quali punte di riferimento.
C’era una volta la Juve… La favola inizia così e chissà come finirà, visto l’andazzo della stagione in corso, fuori da Europa League e Coppa Italia e relegata ad una posizione non proprio comodissima in classifica. Solo un mese fa Delneri pronunciava per la prima volta la parola scudetto, convinto che questa Juve potesse competere con le grandi del calcio nostrano.
Ma come fai a competere se le altre acquistano in grande, non badano a spese, si rinforzano in ogni reparto e tu continui a contare i letti occupati in infermeria e non tappi i buchi? E allora è inutile lamentarsi se arriva il Parma e ti rifila quattro pappine, se arriva la Roma e ti manda a dormire con due ceffoni sonanti, se arriva l’Udinese e lascia due buchi nella porta di Buffon.
Posticipo della ventiduesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Torino: Juventus-Udinese 1-2
Reti: 15′ st Marchisio (J), 22′ st Zapata (U), 41′ st sanchez (U)
Verità certificate dall’ultimo turno di un campionato che i più – e forse neppure a torto – vedono maggiormente equilibrato solo perché livellato verso il basso: ha stupito il Milan che, in dieci contro undici, ha messo a nudo un Catania sempre più allo sbando (spiace per Simeone, ma è una banda senza bandolo: Lo Monaco, stavolta, ha toppato in pieno); ha stupito l’Inter, vittoriosa in rimonta su un Palermo bello come – o forse più di – sempre ma ancora tanto acerbo nel corso delle fasi cruciali di ciascuna partita (la freddezza mostrata dai rosanero nel corso dei quarti di finale di coppa Italia s’è rivelata puramente illusoria); ha stupito il Napoli, e più di tutti ha incantato il suo giovane bomber Cavani, i cui numeri sotto porta fanno rabbrividire qualunque goleador di razza. La neve ha impedito, forse, che stupisse anche la Roma e l’epilogo della giornata odierna ci ha calamitato verso Torino, dove le due bianconere della massima serie si sono affrontate nel posticipo serale. Juventus-Udinese per dare modo a una delle due di stupirci nuovamente: la convinzione che fosse un banco di prova più per i locali che per gli ospiti c’era tutta anche perché – per come si sono messe le cose – una sconfitta avrebbe lasciato il segno soprattutto nelle file dei padroni di casa.
Neppure a Torino, come nel resto del nord, c’è stato clima idilliaco con freddo e vento a farla da padroni: Juventus in piena emergenza in attacco, dove si registrano le assenze di tutti gli uomini di reparto a eccezione di capitan Del Piero, al cui fianco ci finisce Martinez. Folta mediana con Krasic chiamato a fare da colante tra centrocampo e attacco. La sorprendente Udinese di questo scorci odi campionato è la solita delle ultime prestazioni: Guidolin lascia che il duo offensivo composto da Di Natale (fallito obiettivo di mercato proprio della vecchia signora) e Sanchez possa incantare come d’abitudine. Il collettivo friulano, il cui gioco pare ormai collaudato a tavolino, avrebbe dovuto fare il resto.
Battuta d’arresto per l’Inter e prima sconfitta per mister Leonardo nella sua avventura nerazzurra. L’avversaria del giorno era l’Udinese di Guidolin, che sperava di dare continuità agli ultimi risultati positivi (due vittorie ed il pareggio spettacolare sul campo del Milan) per avvicinarsi alla zona nobile della classifica. L’Inter da parte sua cercava ancora punti pesanti per rendere meno sostanzioso il distacco dai cugini rossoneri, lontani “solo” sei punti a bocce ferme.
Ne è venuta fuori una gara combattuta con entrambe le formazioni che tentavano di imporre il proprio gioco, sin dalle prime battute della gara. I primi a proporsi in avanti erano gli ospiti, ed in particolare Cambiasso, ormai abituato a scrivere il proprio nome sul tabellino dei marcatori. L’Udinese rispondeva immediatamente, ma il risultato restava immutato fino al minuto numero 16 della prima frazione di gioco, quando Thiago Motta metteva Stankovic nella condizione di battere a rete e di guadagnarsi gli applausi del proprio pubblico.
Anticipo della ventunesima giornata di serie A.
Stadio Friuli, Udine: Udinese-Inter 3-1
Reti: 16′ pt Stankovic (I), 21′ pt Zapata (U), 25′ pt Di Natale (U), 24′ st Domizzi (U)
Che non ci sia quattro senza cinque, come si augura Leonardo che ha messo in fila un poker di vittorie da quando è seduto sulla panchina dell’Inter, è tutto da vedere. Non fosse altro perchè, di fronte ai campioni del mondo, c’è una Udinese in condizione di forma strepitosa che, tolto un avvio disastroso di stagione, ha inanellato una serie di prestazioni impressionanti e vincenti che hanno portato i friulani a ridosso della zona Champions.
La rincorsa sul Milan, tuttavia, è di per sè stimolo enorme per l’undici nerazzurro che ha mostrato nelle recenti uscite di saper riproporre quel carattere encomiabile dei tempi di Mourinho. L’Udinese non perde tra le mura amiche dal 19 settembre, quando la Juventus si impose per 4-0: da allora 6 successi a fronte di un solo pareggio. Leo deve rinunciare a Milito e si affida al duo di attacco composto da Eto’o e Pandev mentre in difesa viene schierato Cordoba. Bianconeri in formazione tipo con Sanchez e Di Natale bomber di riferimento.
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