Euro 2012, Inghilterra e Francia ai quarti (video)

Tre squadre per due posti. Così si presentava la terza ed ultima giornata del Gruppo D di Euro 2012, con Ucraina ed Inghilterra impegnate sullo stesso campo a giocarsi la qualificazione e la Francia che sembrava avere il compito più agevole, dovendo affrontare una Svezia già fuori dai giochi.

Euro 2012, i convocati dell’Ucraina

 

Dire Ucraina vuol dire pensare subito a Shevchenko. L’ex attaccante del Milan è probabilmente alla sua ultima apparizione internazionale, a 36 anni suonati, e lo farà di fronte al pubblico di casa. L’Ucraina ovviamente non è solo lui, ma essendo il suo capitano e l’uomo simbolo si capisce come dipenda principalmente dal suo stato di forma.

Il maiale ucraino pronosticherà i risultati di Euro 2012

Ve lo ricordate il mitico polpo Paul. Per chi non l’ha mai sentito nominare, Paul era un polpo tedesco che durante gli ultimi Mondiali sudafricani veniva sottoposto ad una scelta nel suo acquario. Si trovava di fronte due scatoline, ognuna con i colori della bandiera delle nazionali che sarebbero scese in campo di lì a poco, contenenti del cibo. A seconda di quale sceglieva, si diceva che quello era il suo pronostico per la partita. Una sciocchezza, senza dubbio. Ma una sciocchezza che sarà ripetuta in Ucraina.

Amichevole: Ucraina – Italia 0-2

Foto: AP/LaPresse

La giovane Italia cresce sotto la guida di mister Prandelli e – pur imbottita di “riserve” – riesce ad espugnare il non facile campo di Kiev, dove l’Ucraina studia per diventare protagonista dei prossimi Europei disputati in casa. Rispetto alla gara dello scorso venerdì contro la Slovenia, il ct azzurro ha mischiato le carte, mettendo in campo una formazione rinnovata per otto undicesimi.

Le uniche conferme rispetto alla gara di Lubiana sono state quelle di Maggio e Chiellini in difesa e quella di Aquilani a centrocampo. Per il resto, Viviano ha preso il posto di Buffon, Gastaledello e Criscito hanno completato la linea difensiva, Montolivo, Nocerino e Marchisio si sono uniti al centrocampista bianconero sulla linea mediana del campo, mentre Gilardino e Rossi si sono divisi i compiti in attacco.

Amichevoli internazionali: Italia senza titolari, Ucraina senza Shevchenko

Foto: AP/LaPresse

L’amichevole che si disputerà domani tra Italia ed Ucraina serve più ad una delle due nazionali che ospiterà l’Europeo del 2012 che non agli azzurri. L’Ucraina infatti non disputa le qualificazioni, e dunque ha bisogno di partite come quella contro l’Italia per testare la rosa che scenderà in campo nel prossimo torneo.

Per questo motivo stona un po’ l’assenza dell’uomo simbolo della nazionale ucraina, Andriy Shevchenko, ex stella del Milan, che a dispetto dei suoi 34 anni rimane ancora l’uomo più importante della sua squadra. L’attaccante ha comunicato che domani non sarà in campo per dei problemi familiari di cui non ha voluto rendere nota l’entità. Ma non sarà l’unico a mancare.

Euro 2012 in Polonia ed Ucraina? Forse no!

Neanche il tempo di celebrare il trionfo spagnolo ad Euro 2008 che già ci si proietta verso la prossima edizione, organizzata, come saprete, da Polonia e Ucraina. O almeno così dovrebbe essere, visto che da qui a tre mesi, la Uefa potrebbe fare marcia indietro e valutare una riassegnazione.

Il motivo? Cerchiamo di capirlo insieme, ripartendo dallo scorso anno, quando i due paesi dell’est si sono visti assegnare l’organizzazione della kermesse continentale, superando sul filo di lana proprio l’Italia (otto voti per Polonia ed Ucraina, solo quattro per il Bel Paese).

Non mancarono le polemiche, soprattutto in virtù del fatto che la situazione dei nostri stadi era sicuramente migliore rispetto a quella degli stadi dell’est, che sarebbero dovuti ripartire da zero, per presentarsi all’appuntamento del 2012 con un look completamente rinnovato. Questo non significa che i nostri impianti siano al massimo dello splendore, ma solo che onestamente siamo “messi meglio”.

Gli italiani all’estero e la nostalgia di casa

Per anni il campionato italiano è stato considerato il più bello del mondo, tanto che, per capire se un giocatore era forte o meno, bisognava testarlo sui nostri verdi campi. Di italiani all’estero nemmeno l’ombra, se si esclude qualche rara apparizione di calciatori a fine carriera, attirati dagli ingaggi stratosferici (vedi Chinaglia e Bettega negli anni ’80).

Poi il mercato cominciò ad allargarsi ed era sempre più facile vedere i nostri eroi vestire maglie di squadre straniere: da Vialli a Zola, da Panucci a Vieri, da Ravanelli a Carboni, la lista di italiani emigrati all’estero è infinitamente lunga. Evidentemente la nostalgia di casa si sente meno quando il portafogli è colmo e le squadre straniere sono molto più disposte ad investire per assicurarsi i campioni nostrani.

Nel 2006 la Spagna riuscì a sottrarci persino due campioni del mondo del calibro di Cannavaro e Zambrotta, per niente allettati dall’idea di scendere in B con la Juventus. Esperienze più o meno fortunate nelle squadre (Real e Barcellona) più blasonate della penisola iberica, ma nel cuore sempre il Bel Paese e la voglia di tornare, dimostrata con continue dichiarazione d’amore verso il nostro campionato.