L’Interconquista la qualificazione agli ottavi di Champions League e salva in extremis la panchina di Benitez. Due piccioni con una fava, come si suol dire, nel bel mezzo di un periodo non proprio esaltante per i colori nerazzurri, in netto ritardo sui cugini del Milan in campionato e risucchiati in un vortice di infortuni che sembra non aver fine.
I ragazzi di Benitez ci provano di spada e di fioretto, ma la rete del vantaggio sembra non voler arrivare, mentre Sneijder si produce in colpi di alta classe (punizione che colpisce la traversa) intervallati da errori degni dell’ultimo dei principianti. Il Twente fa quello che può, resiste e tenta la ripartenza, mettendo i brividi alla retroguardia nerazzurra in un paio di circostanze, prima che l’arbitro mandi tutti negli spogliatoi.
Quinta giornata di Champions League gruppo A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano: Inter-Twente 1-0
Rete: 10′ st Cambiasso (I)
Aggrappparsi alla Champions League per scacciare i fantasmi di un recente passato (il triplete, immensa gioia e anticamera della sofferenza) e i dolori di un campionato che, di riffa e di raffa, non si aggiusta. L’ultimo ko contro il Chievo, inoltre, ha iniziato a far scricchiolare con maggiore concretezza la panchina di Rafa Benitez, il cui bilancio fino a oggi non è certo positivo. Che colpa avrà mai l’ex Liverpool se sull’Inter si è scagliata la mannaia di un’infermeria sempre stracolma? Nulla, semmai gli si chiede di tornare a schierare una formazione caratterialmente imbattibile come accadeva in passato.
Il Twente è appiglio cui aggrapparsi per riscrivere la storia degli ultimi tempi e diventa salvagente non solo per il tecnico ma anche per Samuel Eto’o. Impeccabile fino a qualche giorno fa, il nuovo camerunense formato “Zidane Mondiali 2006” non è piaciuto. Lui a noi ma neppure lui a se stesso (di oggi le scuse “a quanti amano il gioco del calcio”). Obiettivo internazionale: qualificarsi come primi del girone ma, di fronte ai nerazzurri, ci finisce un club, il Twente, pronto a vendere cara la pelle perchè in caso di vittoria, agli olandesi si spalancherebbero le porte degli ottavi.
I padroni di casa, consueto 4-2-3-1, schierano tutti i pezzi da novanta di cui l’allenatore può disporre: Eto’o unica punta coadiuvata dai tre che agiscono alle sue spalle (Biabiany, Pandev, Sneijder), a centrocampo torna Cambiasso, in difesa Materazzi affianca Lucio al centro della retroguardia. Modulo speculare per gli olandesi di Preud’homme: Janko davanti a tutti con i tre a sostegno (De Jong, Chadli, Ruiz).
L’Inter campione d’Europa non fa paura al Twente, cenerentola del girone A della Champions League, e porta a casa solo un pareggio, soffrendo oltremodo contro una squadra tecnicamente inferiore.
Alla fine va bene così, perché i nerazzurri ammirati questa sera non sono quelli che solo qualche mese fa stritolavano gli avversari e ne facevano un sol boccone. I nomi forse sono gli stessi, ma non la concentrazione, né tantomeno la condizione fisica di alcuni elementi, che per larghi tratti di gara si sono lasciati sopraffare dalle folate degli olandesi.
Della gara abbiamo già ampiamente parlato nel resoconto arrivato subito dopo il fischio finale, In questa sede ci limiteremo a ricordare le marcature (Snejider, Janssen, autorete di Milito, Eto’o) e vi proporremo le impressioni di Rafa Benitez a fine gara, prima di lasciarvi alla gallery ed al video della serata.
Champions League prima giornata girone A
De Grolsh Veste, Olanda Twewte-Inter 2-2 Reti: 13′ Sneijder (I), 20′ Janssen (T), 30′ aut. Milito (I), 41′ Eto’o (I)
Samuel Eto’o nuovamente dirompente, Diego Milito che si sblocca ma sbaglia porta (sua l’autorete del momentaneo 2-1 locale), Inter stile triplete solo per tratti della gara, quando la manovra nerazzurra ha dato l’impressione di essere ancora fluida e implacabile. Per il resto, la formazione olandese allenata dall’ex estremo Preud’homme assolve bene il proprio compito: prima frazione di gioco aggressiva alla ricerca del gol, seconda parte di gara contenuta e con l’intento di addormentare il ritmo.
L’esordio di Rafa Benitez in Champions League sulla panchina dei campioni d’Europa poteva andare meglio ma ciò non significa che la prestazione sia da buttare. Della strepitosa prova del camerunense (in attacco, in difesa, sulla fascia, a centrocampo: ovunque) si è detto, dei meccanismi da rodare di un reparto mediano in cui l’ex Liverpool continua a dare fiducia a Mariga lo si dice ora, di un Walter Samuel croce e delizia (interventi da campione alternati a errori grossolani) pure.
Si ricomincia da qui, da quella coppa sollevata sotto il cielo di Madrid, che sanciva la fine di un digiuno durato per ben 45 anni. Sono trascorsi pochi mesi da allora ed il ricordo è ancora vivo, ma per l’Inter è già ora di rituffarsi nella competizione per difendere il titolo conquistato.
Primo avversario da affrontare è il Twente, al suo battesimo nella fase a gironi in cinquanta anni di storia (anno più anno meno). Gli olandesi non dovrebbero far paura ai campioni d’Europa, ma la storia del calcio ci ha insegnato che non si può mai abbassare la guardia. Basta chiedere all’Inter di Mourinho, che due anni fa si qualificava alla fase successiva solo in virtù delle disgrazie altrui e che lo scorso anno doveva faticare non poco per ribaltare il risultato in quel di Kiev, quando era ad un passo dall’eliminazione.
La Roma non è stata l’unica squadra di un certo livello ad aver disputato il terzo turno di qualificazione per l’Europa League ed anzi, sebbene sia quella di maggior tasso
Altro che Cristiano Ronaldo. La vera telenovela dell’estate riguarda Marko Arnautovic, attaccante del Twente che sta vivendo una vera e propria odissea. L’Inter aveva messo gli occhi su di lui
Sembrava dovesse finire al Chelsea, ed invece Marko Arnautovic, attaccante autriaco di 20 anni, alla fine ha firmato con l’Inter. Il club che per primo si era accorto delle potenzialità
Una storia che sembra un film sui gangster anni ’30 arriva dalla Bulgaria. Protagonista è Nikoleta Lozanova, ex playmate 2006, nonché ex fidanzata del portiere del Liverpool Nikolay Mihailov, anche
Dicevano che sarebbe stato l’Ibrahimovic del futuro, e quindi visti i capricci di quello vero, la dirigenza nerazzurra aveva messo gli occhi su Marko Arnautovic, attaccante austriaco di 20 anni
Panoramica sulla privacy
Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Puoi regolare tutto le impostazioni dei cookie navigando le schede sul lato sinistro.
Cookies strettamente necessari
Cookies strettamente necessari devono essere abilitati in ogni momento in modo che possiamo salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
Terze parti
This website uses Google Analytics to collect anonymous information such as the number of visitors to the site, and the most popular pages.
Keeping this cookie enabled helps us to improve our website.
Please enable Strictly Necessary Cookies first so that we can save your preferences!