Marassi chiuso agli ospiti

Alla fine ha prevalso la linea dura: il prossimo 14 settembre il Milan a Genova dovrà fare a meno dei propri sostenitori per la seconda giornata di campionato. Lo ha

Ultras violenti: le risposte di Maroni

Se il buongiorno si vede dal mattino, prepariamoci ad un campionato di fuoco e non solo sui campi di calcio, dove almeno “cinque sorelle” si daranno battaglia per conquistare la piazza d’onore, ma anche e soprattutto al di fuori del rettangolo di gioco.

L’antipasto ci è stato gentilmente offerto dai tifosi del Napoli, saliti domenica scorsa a Roma con intenzioni tutt’altro che pacifiche, dimostrando ancora una volta che il calcio non è più lo spettacolo più bello del mondo.

Immediate le reazioni da parte del mondo dela politica e, in particolare del ministro Maroni, che nella giornata di ieri si è incontrato con il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive per dare una risposta decisa a quanti chiedevano un intervento duro. E durezza c’è stata. Come avevamo previsto nell’articolo di ieri, a rimetterci è stata tutta la tifoseria napoletana, che per l’intero campionato non potrà più seguire i propri beniamini in trasferta.

Trasferte vietate?

C’era una volta il calcio. Continuiamo ad illuderci che ci sia ancora, ma il giocattolo si è rotto da un pezzo ed il gioco più bello del mondo si è trasformato in un triste spettacolo. Non parliamo di forze in campo o di nostalgia per le gesta di antichi campioni, ma di tutto quello che accade al di fuori del rettangolo di gioco che ben poco ha a che fare con il pallone.

L’ultima dimostrazione in ordine di tempo, l’abbiamo avuta la scorsa domenica in quel di Roma, quando neppure la prima di campionato è stata risparmiata dalla voglia di protagonismo di quattro imbecilli (userei termini ben più coloriti, ma sono una lady), arrivati appositamente da Napoli per distruggere la Capitale.

Ed ora si pensa alle contromisure. Troppo tardi, come sempre. In queste ore al Viminale è in programma una riunione tra il ministro Maroni, l’osservatorio per le manifestazioni sportive e il comitato di analisi. Insieme dovranno trovare una soluzione al problema e dare una risposta concreta a quanti sono stanchi di vedere simili scene in tv. E come sempre a rimetterci sarà il tifoso tranquillo, quello che si sobbarca il peso della lunga trasferta, pagando di tasca propria solo per ammirare lo spettacolo in campo. Non ci credete? E allora leggete quali possono essere le soluzioni al problema.