Dossier Juventus sugli errori arbitrali

Lo sfogo di ieri sera di Andrea Agnelli, l’unico dello staff della Juventus a parlare, la dice lunga sull’aria che si respira in casa Juve. La serata è stata speciale, di quelle che ti dovrebbero dare la carica, con la visita a Torino di un certo Michel Platini, ufficialmente lì per valutare lo Juventus Stadium che dovrebbe ospitare la finale di Europa League del 2014, ma che in realtà era arrivato a dare coraggio ai bianconeri, affermando che secondo lui vinceranno lo scudetto. E poi questa mattina ecco quello che non ti aspetti: un dossier.

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Foto: AP/LaPresse

Come ogni anno, proviamo a vedere quanto hanno influito gli errori arbitrali commessi durante tutto l’arco del campionato, per cercar di capire come sarebbe la classifica se non fossero stati commessi dei palesi torti. Ovviamente tale classifica non ha un significato effettivo perché molte partite sarebbero potute andare diversamente se la classifica fosse stata diversa, ma in ogni caso notiamo che molti club sono stati molto aiutati mentre altri penalizzati.

Per stilare questa classifica abbiamo raccolto soltanto quegli errori decisivi e netti, come un gol regolare annullato o un calcio di rigore concesso in maniera errata, i quali avrebbero potuto cambiare il risultato di una partita, dunque un episodio avvenuto sul punteggio di 4-0, per esempio, non rientra nei nostri calcoli. La classifica finale viene stilata con numeri assoluti che sono il risultato del numero di punti sottratti o ottenuti ingiustamente.

Juventus: squadra nuova, colpe vecchie?

Ladri! E’ questo che si sentono ripetere da una vita i tifosi juventini, troppo spesso nella scomoda posizione di dover difendere la propria squadra dalle accuse di chi vedeva il marcio in ogni singolo episodio che la favoriva.

Si parlò per anni di sudditanza psicologica della classe arbitrale, che quasi temeva di arrecare danni alla Vecchia Signora e nei casi dubbi faceva sempre prevalere una sorta di rispetto verso il blasone. Ma il condizionamento psicologico è difficilmente dimostrabile e non può essere portato nell’aula di un tribunale, mentre le intercettazioni telefoniche rappresentano una prova certa del reato.

I dubbi dell’Italia anti-bianconera hanno trovato in calciopoli tutte le risposte che cercavano e, seppure nello scandalo fossero coinvolte altre squadre, la Juventus fu quella che pagò il prezzo più alto. Ed era giusto così, ma non perché avesse rubato più di altri, ma perché aveva in organigramma una volpe (Luciano Moggi) che si rivelò un allocco, facendo scoprire tutti i suoi intrallazzi. Ovviamente questa è una mia personalissima opinione, che può essere tranquillamente non condivisa.