Napoli: è rissa per i biglietti della gara contro il Bayern

Scontro tra tifosi a Napoli. Ma non tra tifosi di squadre diverse, ma tra napoletani e napoletani. Il trofeo è un biglietto per la trasferta di Monaco contro il Bayern che nessuno voleva perdersi. I tagliandi a disposizione dei tifosi napoletani erano 3000, di cui 2.500 venduti presso i botteghini del San Paolo e 500 sul sito della Lottomatica.

Una procedura normale e già nota, visto che alcuni si sono accampati all’esterno dello stadio subito dopo la partita contro l’Udinese di mercoledì sera, in modo da essere i primi ieri mattina quando sono stati aperti i botteghini. La folla accorsa a Fuorigrotta contava circa cinquemila persone che sono rimaste tranquille fino alle 9:59, ma appena alle 10:00 sono stati aperti i botteghini, è scoppiato il caos.

Il Cassano furioso: pronto ad andarmene (video)

Cassano è arrabbiato, Cassano è deluso e stavolta poco c’entra mister Lippi, che si ostina a tenerlo fuori dalla Nazionale. A provocare le ire di Fantantonio è la sua stessa tifoseria, quella che fino a una settimana fa lo osannava e che ora si permette di fischiarlo. Badate bene, stiamo parlando di una minoranza, di un gruppetto di psudo-tifosi che al termine di Samp-Bari ha mugugnato per la mancata vittoria, facendo scendere qualche fischio dalle gradinate di Marassi.

E così quella che doveva essere una giornata di festa per il talento di Bari Vecchia, che ritrovava da avversario il suo primo amore, si è conclusa nel modo peggiore, con il fantasista che si presentava di fronte a taccuini e telecamere per esprimere il proprio disappunto:

Niente domande, adesso parlo io. Se a qualcuno le cose non vanno più bene, pianto tutto e me ne vado. Era successo già la stagione passata, e pure due anni fa. Fischi, mugugni. Mi hanno preso di mira. E allora io me ne vado, faccio le valigie. L’ho fatto a Roma, l’ho fatto a Madrid. A buon intenditore, poche parole.

Hull: figuraccia e scuse ai tifosi

Una squadra che perde e che va sotto la curva a chiedere scusa ai propri tifosi: è una scena che vorremmo vedere spesso sui campi di calcio, perché ci può stare di perdere, ma a tutto c’è un lmite!

Era il giorno di Santo Stefano, il cosiddetto Boxing Day. Tra le varie partite proposte dalla Premier League c’era un’interessante (almeno sulla carta) Manchester City-Hull, ma alla fine l’unico motivo di interesse andrà al di là della partita in sé.

I primi 45 minuti sono stati una sorta di tiro al bersaglio da parte della seconda squadra di Manchester, che al momento di rientrare negli spogliatoi conduceva già per 4 reti a zero. Una situazione inaccettabile per il tecnico Phil Brown, inviperito contro i suoi e deciso più che mai a impartire una sonora lezione. Come? Trascinando la squadra sotto la curva ed obbligandola ad applaudire i tifosi, prima di far accomodare tutti sul terreno di gioco per un processo pubblico.

FC Union Berlin: i tifosi ricostruiscono lo stadio

Cose dell’altro mondo per noi abituati a trattare di grandi palcoscenici e di luci della ribalta. Eppure esiste anche un altro calcio, quello in cui non si perde tempo in attese inutili o in polemiche con le istituzioni, che non ne vogliono sapere di investire nel pallone. Un calcio puro e fatto solo di passione come dovrebbe essere sempre e comunque.

E’ la storia di una squadra di calcio tedesca, la FC Union Berlin, i cui tifosi, stanchi di aspettare finanziamenti pubblici promessi e mai arrivati, si sono uniti al grido di “ricostruiamo lo stadio”, rimboccandosi le maniche e mettendosi in gioco in prima persona.

Ed eccoli qui dal 2 giugno scorso, presentarsi tutte le mattine alle 6:30, armati di martelli, scalpelli, trapani e cemento per contribuire alla ricostruzione della propria tana. Momentaneamente la squadra gioca nell’ex stadio della BFC Dinamo, un vero oltraggio per molti dei tifosi, visto che tale club apparteneva alla Stasi e tra le due tifoserie non c’è mai stato un buon feeling. E allora meglio sbrigarsi e terminare in fretta i lavori, per permettere alla gloriosa società di riprendere possesso del mitico Alte Försterei.

Quel traditore di David Beckham

Cresce l’attesa a Milano per il prossimo arrivo di David Beckham, che contribuirà ad accrescere un entusiasmo già alle stelle intorno alla squadra rossonera. Del resto, è il giocatore più mediatico del pianeta calcio e ovunque vada sembra trasformare in oro tutto ciò che tocca come un novello Re Mida.

Così è stato quando ha lasciato la fredda Inghilterra per trasferirsi al Real Madrid ed ancor più quando le sue prestazioni sono state richieste dalla lontana America, pronta ad accoglierlo tra le sue braccia come il Messia che viene a portare il verbo del calcio.

Difficile stabilire in che misura l’ex capitano della nazionale inglese abbia avvicinato gli yankees al mondo del pallone, sta di fatto però che il suo arrivo a Los Angeles ha moltiplicato la vendita delle maglie (più 780%, altro che nespole!) ed ha contribuito a ripopolare gli stadi (magari solo di ragazzine sognanti, ma tant’è). Ora però l’idillio si è rotto e molti di quelli che lo avevano eletto come proprio beniamino, ora lo considerano un traditore.