Makinwa firma col Chievo, Sheva pensa al ritorno in Ucraina

Ci avviciniamo alla chiusura del calciomercato, e come ogni finestra che si rispetti, nel momento in cui l’atmosfera comincia a diventare più calda, le porte dell’hotel Hilton si aprono a procuratori e direttori sportivi. Aspettando il prossimo colpo del Manchester City che vuol investire i 100 milioni “risparmiati” per Kakà (l’ultima pazzia pare essere 10 milioni di sterline per Henry), nella giornata di ieri l’unico contratto firmato è stato quello di Stephen Makinwa, che per giocare ha deciso di trasferirsi al Chievo in prestito.

Ma un’offerta molto interessante sta calamitando le attenzioni dei dirigenti rossoneri. Vista la deludente prima parte del campionato, e visto che ormai è diventato l’ultima scelta per Ancelotti, non è detto che Andry Shevchenko possa rimanere al Milan fino a fine stagione. Il suo ex club, la Dinamo Kyev, vuole approfittare di questo momento di sconforto per farlo ritornare in patria, proprio in quella squadra in cui lo stesso Sheva aveva detto di voler terminare la carriera. Per ora si tratta solo di proposte, ma non pensiamo siano tanto campate in aria.

Liga: il Real rientra in zona Champions

Tutti gli occhi erano per i due debuttanti, e su uno in particolare. Stiamo parlando del rivoluzionato Real Madrid, che vedeva esordire dal primo minuti i due nuovi arrivi Diarra e Huntelaar. Tutti si aspettavano il gol dell’ex Ajax in una gara difficile contro il Villareal, ma alla fine a risolvere la partita è un altro debuttante atipico, Arijen Robben, che a Madrid c’era da prima, ma con tutti gli infortuni subiti si può considerare quasi nuovo.

Ed è proprio il migliore in campo e l’autore del gol che decide la partita. Una gara che avrebbero potuto vincere entrambe le squadre, ma che alla fine è il Real a portare a casa, rientrando nella zona che le compete, quella della Champions League. Peccato (per il Real) che anche il Barça 24 ore prima era riuscito a vincere la sua gara, e quindi i punti di distacco dalla vetta restano sempre 12, un obiettivo impossibile da raggiungere.

E’ Rooney il re di dicembre

Dici Manchester United e pensi subito a Cristiano Ronaldo, dimenticando che in maglia rossa gioca anche un certo Wayne Rooney, indispensabile per la squadra di Ferguson e disposto a giocare persino da terzino all’occorrenza.

Sono in molti a pensare che il portoghese non sarebbe Pallone d’Oro se al suo fianco non ci fosse stato il brutto anatroccolo, che proprio a fine anno è riuscito a guadagnarsi il suo spicchio di gloria solitaria, regalando ai Red Devils il successo nel Mondiale per Club.

Quel gol in finale, cercato e voluto, lo fa balzare al primo posto nella classifica dei migliori calciatori del mese di dicembre, mettendo in fila nomi che occupano spesso le pagine dei giornali per le meraviglie mostrate in campo.

Liga: Barça campione d’inverno, e probabilmente anche di Spagna

Se in Italia ci lamentiamo che il campionato è già finito e si sa già chi l’ha vinto, in Spagna potrebbero anche chiudere qui il torneo della Liga. Dopo questa giornata i punti tra il Barcellona e la seconda in classifica sono 10, dite che c’è bisogno di continuare a giocare?

Se nell’Inter la fortuna la tira sempre fuori dalle difficoltà, nel Barça non c’è bisogno di questo. Un collettivo completo, un gioco di squadra condito con tante stelle, uno strapotere che non conosce limiti permettono alle inseguitrici di sperare soltanto nel secondo posto. Se poi pensiamo che il Siviglia, attuale seconda è stata battuta poche settimane fa 3-0 dalla squadra di Guardiola, possiamo comprendere i valori in campo.

Liga: Barça troppo più forte del Real, il primato è irraggiungibile

In questo weekend non c’è stato soltanto Juve-Milan come big match, ma c’era anche un Barcellona-Real Madrid da brividi. I blaugrana erano chiamati a confermare il loro ottimo momento, il Real a tentare di ridurre lo svantaggio dagli eterni rivali, e soprattutto a regalare la prima vittoria a Juande Ramos. Ci mette molta buona volontà il Real, ma la terza sconfitta di fila è inevitabile, troppo forte questo Barça, e i punti di distacco ormai sono 12, un abisso.

Peccato perchè i blancos non erano partiti male. Faceva un pò impressione vedere il Real Madrid giocare con il catenaccio. Solo Guti in avanti, in 10 dietro la linea della palla, interventi duri su Messi ed Henry e ripartenze in contropiede. E dire che all’inizio sembrava anche funzionare questa tattica. Il Barcellona praticamente non si è mai reso pericoloso nel primo tempo, e anzi in contropiede quasi quasi il Real sfiorava anche il vantaggio.

Liga: nella 14a giornata accade di tutto, rimonte e controsorpassi, ma il Barça è indistruttibile

La parola che può meglio riassumere questa giornata di Liga è “incredibile“. Succede veramente di tutto nel campionato spagnolo, tutto tranne novità sulla testa della classifica. La giornata si apre con il big match già nell’anticipo di sabato tra Barcellona e Valencia. Si capisce da subito che non sarà una giornata come tutte le altre, perchè in una gara in cui il Barça avrebbe dovuto almeno rallentare contro una delle squadre più in forma del momento, il tabellino alla fine dice 4-0 per i blaugrana.

Mancava Eto’o, motivo in più per andare cauti sul pronostico, ma il tridente con l’inserimento a sorpresa di Hleb non ha deluso le aspettative, e uno strepitoso Henry non fa rimpiangere il camerunense, segnando tre gol. Ma è nelle altre gare che accadono le cose più assurde.

Champions League: rientra in gioco il Marsiglia, Barça già qualificato

La gara teoricamente più semplice per il super Barça si è trasformata in una quasi figuraccia per i blaugrana. Un grande Henry fa di tutto per segnare, ma il portiere del Basilea Costanzo gli dice di no per più volte. E allora l’unica freccia buona tra le tante dell’arco di Guardiola entra in campo e non fallisce: Messi segna dopo pochi minuti dal suo ingresso e salva ancora una volta il tecnico spagnolo. Ma non è finita perchè il Basilea non vuol fare da sparring partner e riesce a pareggiare nel finale.

Poco male comunque per i blaugrana, perchè il punticino permette ugualmente alla squadra di Guardiola di festeggiare con due giornate di anticipo la qualificazione. Infatti lo Sporting Lisbona liquida lo Shaktar in una gara praticamente senza storia, con una sola squadra in campo, e permette al Barcellona di mantenere 7 punti di distacco, e anche di ipotecare per sè stessa la qualificazione al prossimo turno, dato che per far qualificare gli ucraini dovrebbe accadere un miracolo.

Liga: il Barça balla, il Real traballa

Buone notizie per la Juventus, cattivissime notizie per tutte le altre squadre di Champions. La sesta giornata di Liga consegna un Real in piena crisi difensiva, ma un Barcellona degno dei tempi migliori. La squadra di Cannavaro subisce altri due gol dall’Espanyol, “vantando” una delle difese peggiori del campionato, seconda solo al disastroso Gijon e ad un altro paio di squadre.

Tant’è che, due volte sotto, i Blancos si sono dovuti affidare al talento del solito Raul per venirne fuori, e ora, nonostante la vittoria, sono ancora fermi al quinto posto, troppo lontani, se non per i punti, almeno per il gioco espresso, dalla coppia di vertice formata da Villareal e Valencia.

Manchester-Madrid, l’asse dei dispetti. Ora Ferguson vuole Villa

Non solo Cristiano Ronaldo. Le vicende di Real Madrid e Manchester United sembrano intrecciarsi sempre di più. E ovviamente non mancano i colpi bassi. Pare infatti che adesso Alex Ferguson, dopo aver convinto il portoghese a restare, abbia intenzione di restituire il favore ai madrileni, con una mossa di mercato tanto astuta quanto subdola.

Il Real si era ritirato dall’affare Ronaldo per puntare tutto su David Villa, capocannoniere dell’Europeo, ma nella trattativa si è inserito il baronetto scozzese, che adesso proverà a portare lo spagnolo a Manchester.

Italia-Francia: il fotoracconto

Ci sono emozioni che è difficile raccontare attraverso le parole. Pensate forse che la battaglia di ieri sera contro la Francia sarebbe stata vissuta meno intensamente da parte nostra, se priva di commento?

Credo proprio di no. E allora riviviamole insieme le emozioni del trionfo, dando spazio alle immagini più belle di una serata che poteva rappresentare un incubo e che si è trasformata invece nella più dolce delle realtà. E senza biscotto!

Donadoni mischia ancora le carte rispetto alla gara contro la Romania. Cassano, eletto a salvatore della patria, viene buttato nella mischia. Gattuso viene riproposto in mezzo al campo a contrastare la veemenza dei francesi.

Grazie Olanda!

Alla fine Van Basten ha mantenuto la promessa, partita vera doveva essere e partita vera è stata. E come nella mente dei tifosi più ottimisti, alla vittoria degli olandesi è seguita quella dell’Italia. Insomma, meglio di così non poteva andare.

Le gare si concludono entrambe sul 2-0, in favore degli azzurri contro una Francia in partita per solo 24 minuti, e per gli oranje, contro una Romania troppo convinta della facilità di passare il turno.

Olanda, che spettacolo!

La squadra di Van Basten concede il bis. Dopo il 3-0 alla nostra Italia, anche i vicecampioni del mondo affondano sotto i colpi degli oranje. 4-1 è il risultato finale, ad una Francia che non ha mai dato l’impressione della solidità, e che adesso rischia seriamente di uscire dagli Europei, forse anche più dell’Italia.

Nel pomeriggio intanto gli azzurri si fanno fermare da una buona Romania, ma anche da uno sciagurato arbitraggio, sull’1-1, e adesso devono sperare nella correttezza degli olandesi che, nel caso in cui si facessero battere dalla Romania nell’ultima giornata, farebbero qualificare la formazione di Mutu e Chivu, eliminando in un sol colpo le due finaliste di Germania 2006.