Bentornato Beckham, magia su punizione (video)

Era il 14 marzo scorso e David Beckham viveva il momento più triste della propria carriera sportiva: rottura del tendine di Achille e stagione finita per lui, che era venuto a Milano per conquistare un posto nella comitiva inglese in partenza per il mondiale sudafricano. Niente kermesse internazionale per lo Spice Boy, se non da accompagnatore, e lunghi mesi di duro lavoro in palestra per tornare a calcare quanto prima il rettangolo verde.

Ma tutto questo fa ormai parte del passato: David Beckham è finalmente tornato in campo, pronto ad offrire il proprio contributo alla causa dei Los Angeles Galaxy. E che contributo, ragazzi! Nell’ultima gara della Msl ha messo a segno una delle sue punizioni, indirizzando la palla all’incrocio dei pali, lì dove il portiere dei Chivas Usa non poteva arrivare. Il colpo ad effetto del fantasista inglese ha permesso ai suoi di portarsi sul 2-0 ed a nulla è valsa la rete degli avversari. Ma non finisce qui, perché la rete di Becks vale anche il primato in classifica dei Galaxy nella Western Conference, quando ormai mancano tre giornate al termine della stagione regolare. Cosa chiedere di più? A voi il video della magia.

Beckham abile e arruolato

La notizia circolava oramai da giorni, ma solo nelle ultime ore è arrivata l’ufficialità: David Beckham può finalmente tornare a calcare un rettangolo verde, dopo l’infortunio con la maglia del

Beckham: intervento riuscito, ma la favola finisce qui

C’era una volta un giovane di belle speranze, che giocava in una delle squadre più forti del mondo, ricevendo consensi ed applausi ad ogni tocco di palla. E’ la storia di David Beckham, uno dei migliori “crossatori” che abbiano mai calcato un rettangolo verde, beniamino del Manchester United e della nazionale inglese, fino a quando non decise di trasformarsi in una macchina da soldi.

E allora ecco il Real Madrid ed il contratto a tanti zeri e poi ancora il sogno americano ancor più redditizio, mentre il calcio scompariva pian piano dalla sua vita, con il giocatore che si trasformava sempre più in un fenomeno da baraccone.

Ma chi vive di pane e calcio sa che non c’è somma che possa valere il sogno di partecipare ad una kermesse mondiale, magari da protagonista o solo come semplice gregario (chiedere informazioni ad Oddo, ad esempio), nella speranza di salire sul gradino più alto del podio per poter raccontare ai posteri “io c’ero”.