Euro 2008: diamo i numeri!

Un’ora ragazzi! Manca solo un’ora al fischio di Rosetti, che darà ufficialmente il via alla tredicesima edizione del Campionato Europeo di calcio. Sale la febbre per l’emozionante torneo che ci terrà incollati davanti alla tv per i prossimi venti giorni (o poco più), nella speranza che la nostra Italia riesca a regalarci ancora delle emozioni forti.

Non sapete come ingannare il tempo in questi sessanta minuti? Beh, intanto potete spendere qualche istante per gustarvi questo articolo che tenta di mettere insieme i numeri delle edizioni passate e qualche cifra di quella attuale.

48 sono gli anni passati dalla prima gara dell’Europeo 1960, che vedeva scendere in campo solo 4 nazioni pronte a giocarsi semifinali e finali. Dal 1980 le squadre partecipanti alla fase finale divennero 8, per poi passare alle 16 attuali dal 96 in Inghilterra.

Euro 2008: Francia e Adidas già campioni!

Chi vincerà l’Europeo? A saperlo in anticipo ci punteremmo sopra tutti i nostri risparmi, ma visto come si è conclusa l’ultima manifestazione, è quantomeno azzardato rischiare di ritrovarsi in mutande.

Qualcuno però, quando mancano ancora cinque giorni al fischio d’inizio, può già dire di aver vinto! E non stiamo parlando di quei calciatori che non speravano nella convocazione e si ritroveranno invece a dover difendere i colori della propria nazionale, ma degli sponsor, veri protagonisti della kermesse continentale.

La palma di azienda leader nel settore delle sponsorizzazioni spetta sicuramente all’Adidas, società tedesca che fattura 1,2 miliardi di euro all’anno, vestendo i calciatori. Per di più è partner ufficiale della Fifa e dell’Uefa e per Euro 2008 ha avuto anche una licenza per la fornitura dei palloni, i famosi Euro pass di cui si siamo occupati ieri. Il marchio Adidas sarà dunque onnipresente sui campi di Austria e Svizzera, a cominciare dalle maglie delle nazionali sponsorizzate (Germania, Francia, Spagna, Romania e Grecia) che però non avranno tutte lo stesso trattamento economico da parte dell’azienda tedesca.

Euro 2008: il ritiro azzurro

Ad una settimana esatta dal via del torneo continentale, iniziano le processioni delle varie nazionali verso i ritiri scelti per preparare al meglio l’evento. Le sedi sono state scelte da mesi e nei luoghi adibiti a campi base sale la febbre-Europeo.

Curiosamente la scelta delle sedi è in perfetta parità: otto le nazionali che si alleneranno in Austria e altrettante in Svizzera. Quasi tutte le federazioni hanno deciso in base alla comodità di spostamento rispetto ai campi dove si giocheranno le gare. L’Italia invece, pur giocando le tre gare di qualificazione in Svizzera, ha scelto di alloggiare in Austria, a quasi 700 chilometri dagli stadi di Berna e Zurigo.

Ed allora andiamo alla scoperta dell’albergo messo a disposizione degli azzurri dal Governo della Bassa Carinzia. Le foto danno già l’idea del comfort e del lusso di cui saranno circondati giocatori e dirigenti durante il ritiro di Baden. Quello che vedete in alto è l’ingresso di Baden-Schloss Weikersdorf, un castello del 1200 ristrutturato di recente.

Verso Euro 2008: Svizzera

Scremata la lista dei 30 convocati Svizzeri per l’Europeo, ecco come i padroni di casa cercheranno di replicare a nazioni come Portogallo e Danimarca, capaci di far bene nelle competizioni internazionali sul proprio campo, anche partendo da sfavorite.

Il campionato svizzero non è proprio dei più eccelsi, ma molti calciatori dei cantoni sono emigrati all’estero, e hanno lasciato il segno, dimostrando di essere molto preparati tecnicamente ed essere allo stesso livello, se non anche di più, dei loro colleghi delle nazionali più accreditate alla vittoria. Dalla lista dei 23 diramata ieri mancano von Bergen, per infortunio, e a sorpresa uno degli attaccanti che si potevano considerare titolari, Mario Eggimann, che gioca in Bundesliga, dato che Kuhn ha voluto puntare più sull’esperienza che sulla freschezza atletica.

Euro 2008: gli stadi

Continua il nostro viaggio alla scoperta degli impianti sportivi più belli del mondo. Quest’oggi facciamo sosta in Austria e Svizzera per mostrarvi gli stadi che vedranno impegnate le 16 nazionali qualificate per l’Europeo del prossimo mese.

Cominciamo dalla fine, dallo stadio cioè che vedrà due squadre contendersi la coppa nell’ultimo atto del 29 giugno. La finale si giocherà all’Ernst Happel di Vienna, il più grande tra gli stadi che ospiteranno la kermesse continentale, capace di contenere 50.000 spettatori. La sua costruzione risale al 1929, su progetto dell’architetto tedesco Otto Ernst Schweizer, mentre l’inaugurazione avvenne un paio di anni più tardi. Inizialmente si chiamava Prater e solo dopo la morte di Happel (calciatore ed allenatore plurititolato) assunse il nome attuale.

Meno capienti gli altri tre stadi austriaci. Il Salzburg Wals-Siezenheim, casa dei Red Bull di Salisburgo può contenere fino a 30.000 spettatori, pur estendendosi su una superficie di 15.000 ettari. E’ un vero gioiello di modernità con i suoi negozi, ristoranti, centri fitness e parchi giochi.

Euro 2008 tra epidemie e minacce

Ci siamo quasi. Manca meno di un mese all’inizio della kermesse continentale per la gioia di non è mai sazio di calcio e la disperazione di chi tra volate scudetto e finali varie non ne può proprio più.

Preparate striscioni e bandiere, accomodatevi sui vostri divani ed assicuratevi che nessuno disturbi le vostre giornate davanti alla tv.

Infine incrociate le dita, nella speranza di veder la nostra Italia proseguire nel cammino europeo il più a lungo possibile. Le insidie ci sono e rispondono ai nomi di Francia, Romania e Olanda, ma non crediate che il danno peggiore possa essere quello di perdere una partita. Ci sono minacce ben più serie che potrebbero compromettere lo svolgimento regolare dei Campionati Europei, nonostante da più parti si continui a dichiarare che il rischio è minimo o addirittura inesistente.

Storia degli Europei: Belgio-Olanda 2000

Penultimo appuntamento con la storia degli Europei di calcio prima di tuffarci pienamente nella kermesse continentale della prossima estate che ci vedrà impegnati in Austria e Svizzera. Ancora due nazioni a fare da teatro all’importante manifestazione, per la seconda volta nella storia dopo Euro 2000, giocatosi in Belgio ed Olanda.

Amaro ricordo per i colori azzurri, giunti fino all’epilogo e con le mani già sulla Coppa e poi beffati da un incredibile calo di tensione. Ma andiamo per ordine, ripartendo dall’inizio, da quella formazione affidata alle mani di Dino Zoff, già vincitore del trofeo da giocatore nel 1968 e deciso a ripetere l’impresa da mister.

Solita formula sperimentata nell’edizione precedente, con 16 squadre a darsi battaglia per la conquista del titolo. L’Italia venne inserita nel gruppo B con i padroni di casa del Belgio (teste di serie), la Svezia e la Turchia. Un girone comodo comodo anche se il mister italiano continuava a ripetere di non fidarsi di compagini dai nomi poco altisonanti.

Storia degli Europei: Italia 1968

Finalmente Italia! Dopo un Campionato Europeo non disputato ed uno che ha visto la nostra nazionale transitare alla velocità della luce, con una prematura e cocente eliminazione da parte dell’Urss, ecco arrivare la manifestazione del 1968, da giocarsi fino in fondo con l’apporto di grandissimi talenti.

Ma andiamo per ordine, partendo dalle qualificazioni, in cui eravamo inseriti nel girone di Svizzera, Cipro e Romania. Nessun problema contro gli elvetici ed i ciprioti, mentre con la Romania fu più difficile del previsto. L’assenza di Picchi si rivelò determinante per la formazione azzurra che a Sofia fu infilata tre volte, allontanando i sogni di qualificazione alla fase finale.

Per nostra fortuna Domenghini, Prati e Rivera erano in giornata di grazia e riuscimmo a limitare i danni, concludendo la partita sul punteggio di 3-2. Al ritorno fu tutta un’altra musica e l’Italia conquistò il passaggio del turno con un secco 2-0.

Storia degli Europei: Francia 1960

Si apre oggi un nuovo capitolo dedicato agli Europei sulle pagine di Calciopro, che ci accompagnerà per qualche settimana, alla scoperta delle passate edizioni. Con un po’ di nostalgia per il calcio che fu, partiamo dalla prima edizione, giocata in Francia nel 1960.

In realtà definire tale edizione un vero e proprio “Europeo” è abbastanza azzardato, vista l’assenza di numerose nazionali che si rifiutarono di partecipare. Anzi, a dire il vero, mancava proprio l’élite del calcio continentale con le assenze di Inghilterra, Scozia, Germania Ovest, Belgio, Svizzera, Olanda e Italia. Già, i Campionati Europei cominciano proprio con il rifiuto della Federazione Italiana di partecipare alle gare di qualificazione, viste le brutte figure rimediate negli anni precedenti a livello internazionale.

Italia a parte, comunque, è chiaro che il primo Europeo poteva contare su una ristretta cerchia di partecipanti, che si ridusse ulteriormente quando nei quarti la Spagna del Generale Franco si trovò a dover affrontare l’Urss. In quel periodo infatti i rapporti tra i due stati erano piuttosto tesi e gli spagnoli si rifiutarono di recarsi a Mosca per disputare la gara. In verità sia i calciatori che la Federazione Spagnola non avevano problemi a varcare i Balcani, ma il veto del Generale fu così deciso che dovettero rassegnarsi a perdere il treno per la gloria.

Europei 2008: Gruppo B

Secondo capitolo della nostra rubrica dedicata all’Europeo 2008 che si terrà in Svizzera ed Austria nel prossimo mese di giugno. Oggi andiamo alla scoperta del gruppo B, in cui si troveranno di fonte l’Austria, la Croazia, la Germania e la Polonia.

Alla vigilia del sorteggio, chiunque avrebbe firmato per essere inserito in questo girone, vista la presenza dell’Austria qualificata di diritto in quanto Paese organizzatore, ma piuttosto debole sul piano del gioco. Le amichevoli disputate negli ultimi due anni hanno confermato la pochezza tecnica degli uomini di Josef Hickersberger, che non sono andati oltre il pareggio contro Malta, Ghana, Paraguay, Repubblica Ceca, Giappone e Tunisia, rimediando sonore sconfitte contro Inghilterra, Francia, Scozia, Cile e Svizzera.

La sola vittoria nella gara con la Costa d’Avorio la dice lunga sulle possibilità di passaggio alla fase successiva dell’Europeo, che per l’Austria sarebbe già un ottimo risultato. Inutile cercare di individuare grandi nomi, in una squadra che dovrà fare affidamento soprattutto sul fattore campo e sull’entusiasmo dei giovani, desiderosi di mettersi in mostra, in una competizione dove l’Austria è al debutto assoluto.

Europei 2008: Gruppo A

Inauguriamo oggi una nuova rubrica, che ci accompagnerà settimanalmente fino agli Europei della prossima estate. Qui potrete trovare notizie, curiosità, informazioni e formazioni, di tutto un po’, per avere un quadro completo della manifestazione calcistica continentale più importante.

Cominciamo a parlare dei vari gironi ed oggi, in particolare, ci occuperemo del Gruppo A, che vedrà misurarsi Svizzera, Portogallo, Turchia e Repubblica Ceca. A giudicare dai risultati ottentuti durante le qualificazioni, semberebbe favorita di gran lunga la Repubblica Ceca, unica ad aver raggiunto l’obiettivo con largo anticipo, subendo una sola sconfitta da parte della Germania.

Ma andiamo per ordine ed analizziamo le varie formazioni che compongono il girone. La Svizzera è qualificata di diritto, essendo, insieme all’Austria, paese ospitante. Per i rossocrociati, quindi, solo amichevoli negli ultimi due anni e la curiosità sta proprio nel vedere la squadra impegnata in partite ufficiali. Può contare su un gruppo giovane e compatto, cresciuto sotto la guida di Kobi Kuhn, che negli anni ha cercato di svecchiare il gruppo, puntando sui Campioni d’Europa Under 17 del 2002. Il leader è sicuramente Alexander Frei, bomber di professione, che, in 56 partite con la nazionale, è andato in gol per 32 volte. Se troverà la collaborazione di Tranquillo Barnetta, siamo certi che riuscirà a farsi valere tra le maglie delle difese avversarie.

L’attaccante italiano più in forma del momento: Marco Borriello

Ancora una tripletta per lui, ancora contro l’Udinese. Marco Borriello è ormai una realtà innegabile del calcio italiano, inutile nascondersi dietro le sue deludenti prestazioni degli anni passati. 15 goals in 21 partite sono una media da bomber di razza, la stessa media di un attaccante di fama internazionale come David Trezeguet, che affianca il centravanti del Genoa in testa alla classifica dei marcatori.