Calciatori più pagati al mondo: Beckham resta irraggiungibile

Con il passaggio di Eto’o all’Anzhi, squadra russa che gli garantisce 20 milioni di euro l’anno, in molti hanno detto che il camerunense sarebbe diventato il calciatore più pagato della storia. Questo è vero solo in parte, visto che lo è solo dal punto di vista dell’ingaggio. Se infatti andiamo a vedere tutti gli introiti, quindi compresi quelli pubblicitari che, alla fine dei conti, sono la fetta più grossa, ci accorgiamo che l’ex interista è appena al decimo posto.

Al primo posto di questa invidiabile graduatoria stilata dalla rivista Forbes, si attesta l’ineguagliabile David Beckham, che nonostante i 36 anni suonati continua a guadagnare tanto sul campo e tantissimo fuori. Ormai è diventato il simbolo dell’Adidas, ma anche di diverse case di moda, tanto che in totale la rivista stima che riesca a guadagnare circa 30 milioni di euro all’anno. Altro che Anzhi. La classifica prende in considerazione anche il patrimonio netto, e qui c’è da farsi venire i brividi: 160 milioni di euro, quanto un industriale di alto livello.

Calciatori più ricchi del 2011: vince Cristiano Ronaldo, Balotelli primo italiano

Foto: AP/LaPresse

L’annosa sfida tra Cristiano Ronaldo e Messi questa volta va al portoghese. Ma non stiamo parlando di calcio giocato, bensì di chi ha il conto in banca più ricco. Se infatti la Pulce guadagna più di tutti in quanto a sponsor, è CR7 a superarlo per stipendio, guadagnando un milione netto al mese, o circa 23 euro al minuto (compreso mentre dorme), solo per prendere a calci un pallone.

La stella del Barcellona arriva solo secondo, guadagnando in un anno “appena” 10,5 milioni, seguito da Fernando Torres e Yaya Touré con 10 milioni netti. A stabilirlo è Futebol Finance che ha stilato la sua top 100 dei Paperoni del calcio, inserendo il primo calciatore della Serie A, Ibrahimovic, al settimo posto con 9 milioni di euro l’anno, seguito a ruota da Eto’o con 8 milioni.

Fair play finanziario

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Fair play finanziario

Il fair play finanziario è uno strumento che segnerà una svolta nel mondo del calcio. Per la prima volta nella storia, infatti, con esso viene posto un limite alle spese “pazze” che si sono sostenute durante le annate precedenti, in cui vigeva solo la regola del più forte: chi è più ricco compra i calciatori migliori e vince.

Per venire incontro ad un mondo reale in cui un individuo comune deve lavorare 200 anni per guadagnare quello che un calciatore percepisce in una stagione, e per limitare i forti esborsi finanziari da parte dei presidenti dei club europei, verrà posto un limite che non sarà numerico, ma ancora più semplice da stabilire: spendi quello che guadagni. L’obiettivo è il pareggio di bilancio per i club delle 53 nazioni che fanno parte dell’Uefa, sempre più nei guai a causa dei conti in rosso.

La crisi arriva anche nel calcio, Serie A a rischio declassamento

Tanti, tantissimi, a volte troppi milioni vengono spesi dai presidenti di Serie A per i loro calciatori. C’è chi se lo può permettere perchè ce li ha (vedi Moratti che ogni anno esce di tasca sua oltre 100 milioni di euro), c’è chi non ce li ha e va in rosso (Juventus, ma soprattutto Milan, dove Berlusconi non tira fuori più nemmeno un euro). Mentre per chi non si può permettere nemmeno questo, la situazione è leggermente migliore, non vincerà mai lo scudetto, ma almeno i bilanci saranno apposto e la crisi peserà meno.

La crisi economica ha già fatto vittime illustri in Inghilterra (i presidenti di Manchester United e Liverpool saranno forse costretti a cedere per non far fallire la squadra), ma presto potrebbe arrivare anche in Italia, se non subito, probabilmente nel 2010, se non dovesse risolversi prima. Le cause? Caro biglietti, stipendi troppo alti, pochi sponsor, e adesso anche un calo previsto degli incassi televisivi, proprio quelli che reggevano quasi da soli il giocattolo del pallone.

Quanto guadagna un calciatore?

Preoccupati perchè lo Stato vi “mangia” metà dello stipendio? Non preoccupatevi, c’è chi sta come voi, anche guadagnando molto di più. Anche i calciatori stramiliardari dovranno inchinarsi al Fisco, che