Champions League: rientra in gioco il Marsiglia, Barça già qualificato

La gara teoricamente più semplice per il super Barça si è trasformata in una quasi figuraccia per i blaugrana. Un grande Henry fa di tutto per segnare, ma il portiere del Basilea Costanzo gli dice di no per più volte. E allora l’unica freccia buona tra le tante dell’arco di Guardiola entra in campo e non fallisce: Messi segna dopo pochi minuti dal suo ingresso e salva ancora una volta il tecnico spagnolo. Ma non è finita perchè il Basilea non vuol fare da sparring partner e riesce a pareggiare nel finale.

Poco male comunque per i blaugrana, perchè il punticino permette ugualmente alla squadra di Guardiola di festeggiare con due giornate di anticipo la qualificazione. Infatti lo Sporting Lisbona liquida lo Shaktar in una gara praticamente senza storia, con una sola squadra in campo, e permette al Barcellona di mantenere 7 punti di distacco, e anche di ipotecare per sè stessa la qualificazione al prossimo turno, dato che per far qualificare gli ucraini dovrebbe accadere un miracolo.

Campionati europei: Hoffenheim ancora primo, Lione e Liverpool prendono il largo

Tutto invariato in Europa dopo il turno infrasettimanale. Tra martedì e mercoledì si è giocato in Inghilterra, Francia e Germania, oltre che in Italia, e almeno ai vertici delle rispettive classifiche la situazione non è cambiata, ma le emozioni che si sono vissute sono state ugualmente forti.

La giornata più bella si è avuta in Germania, dove martedì il Bayer Leverkusen aveva sorpassato l’Hoffenheim in vetta alla classifica, ma poi 24 ore dopo la matricola terribile era riuscita ad effettuare il controsorpasso vincendo di rimonta a Bochum. Spettacolare 4-4 in Inghilterra tra Arsenal e Tottenham, mentre il rischio di perdere il primato per il Lione rimane dietro le spalle.

Incredibile svolta di Gerrard, potrebbe lasciare il Liverpool, ma non per l’Inter

Dopo che per tutta l’estate Mourinho ha provato in tutti i modi (e senza riuscirci) a portare Gerrard a Milano, sembrava proprio che il capitano dei Reds dovesse rimanere a Liverpool per tutta la vita. Il ritrovato amore con i tifosi faceva pensare che non avesse più intenzione di andar via, e il contratto che lo aveva blindato confermava questa impressione.

Soltanto una squadra però al momento è in grado di sovvertire qualsiasi regola del calcio: il Manchester City, che con i tanti milioni da poter spendere si è fatta avanti con il Liverpool per acquistare il cartellino di colui che in patria è considerato il centrocampista più forte del mondo.

L’Inter agisce sottotraccia e porta a casa due acquisti in silenzio

All’apertura (ufficiale) del calciomercato mancano ancor una ventina di giorni. Tutte le squadre di serie A, o quasi, si sono già date da fare sul mercato per accaparrarsi i migliori giocatori ai migliori prezzi. E l’Inter? Moratti non fa come la brava massaia che va presto al mercato per trovare la verdura migliore al prezzo migliore, ma aspetta che i prezzi salgano per poter acquistare il calciatore al costo più alto possibile (solo lui è capace di questo).

E così, finora, l’unico colpo di mercato messo a segno è stato l’ingaggio di Mourinho. Ma le cose stanno cambiando, e anzi, potrebbero subire brusche variazioni nelle prossime ore. Il tecnico portoghese ha presentato la lista della spesa, e quella delle uscite, e qui c’è veramente da star male, guardando con che facilità girano i milioni.

Supermercato Inghilterra apre ai saldi

Scemato l’interesse per i club europei a saccheggiare lo spogliatoio del Barcellona per accaparrarsi i pezzi migliori; passata la mania di vendere i propri calciatori dei club italiani, sembrerebbe che la prossima nazione a fare da ipermarket del calciomercato sarà l’Inghilterra.

Ci ha pensato Abramovich già due mesi fa a mettere sul mercato mezza squadra, a partire da due campioni come Drogba e Shevchenko, ma anche con possibilità per Lampard e Malouda, giusto per citare alcuni nomi. Adesso apre i battenti anche il Liverpool. Sembra che la società abbia in mente una mezza rivoluzione per ovviare al “fallimento” di essere arrivati solo in semifinale di Champions, e per un quarto posto in campionato che non ha dato mai ai Reds la possibilità di lottare per il titolo, come invece è successo alle altre tre squadre delle “Big Four”.

Liverpool-Chelsea 1-1: che beffa per i Reds!

Cominciamo dalla fine. E’ il 94esimo minuto di una gara tiratissima, la squadra di casa conduce per un gol a zero e la curva sta già intonando l’inno di vittoria. Un cross in area, palla tua, palla mia, tuffo di un difensore nel tentativo di antipare gli avversari e autogol beffa che fa 1-1!

Non si tratta della classica partita tra scapoli e ammogliati, ma del primo atto della semifinale di Champions League tra Liverpool e Chelsea al loro terzo scontro fraticida negli ultimi quattro anni. I precedenti dicono Reds, ma stavolta nell’aria c’è qualcosa di nuovo. Intanto sulla panchina del Chelsea non siede più Josè Mourinho, che sarà pure il migliore di tutti, ma non è mai riuscito a guidare la squadra in finale, poi c’è un fattore scaramantico non trascurabile nel mondo del calcio, ovvero il “vantaggio” per il Liverpool di giocarsi in ritorno in casa nelle precedenti edizioni.

Quest’anno la sorte ha assegnato ai Blues la possibilità di giocarsi il biglietto per la finale allo Stamford Brigde e, considerando che gli uomini di Grant non perdono in casa da 100 partite, è lecito per loro pensare di aver messo un piede e mezzo sull’aereo che conduce a Mosca.

Premier League: Manchester bloccato a Middlesbrough, ma solo il Chelsea ne approfitta

La settimana di Champions si fa sentire anche in Inghilterra. Delle “big four” impegnate in coppa, solo il Chelsea riesce a strappare i tre punti, tra l’altro in casa di un Manchester City in piena crisi d’identità.

Le altre 3 pareggiano tutte, e se Liverpool e Arsenal se lo potevano anche aspettare, visto che a distanza di pochi giorni ripetono il risultato di 1-1 che si vede che gli calza a pennello, lo United deve ringraziare i suoi fuoriclasse per non aver perso una partita che il Middlesbrough meritava pienamente di vincere.

Milan-Liverpool 5-6: una Champions League persa in 6 minuti!

Sembra passata una vita in casa Milan da quella triste notte, in cui la certezza di una vittoria schiacciante si trasformò, nel giro di pochi minuti, nella più grande delle delusioni che i tifosi ricordino. Era il 25 maggio del 2005 e Istanbul diventava per una sera la capitale del calcio e si vestiva a festa per ospitare la finale di Champions League tra il Milan di Ancelotti ed il Liverpool di Rafa Benitez.

Mai finale fu più titolata di quella, con 6 coppe già nella bacheca della squadra italiana e 4 in quella degli inglesi: una sfida tra vere regine d’Europa. Il teatro è quello dello stadio Ataturk, davanti a quasi 70.000 spettatori in festa per l’evento, che mai avrebbero potuto immaginare di essere testimoni diretti di una delle partite più emozionanti del secolo.

Pronti via ed il Milan è già in vantaggio grazie a Paolo Maldini, che festeggia nel migliore dei modi la sua settima finale europea. E’ passato solo un minuto dal fischio d’inizio e la partita si mette in discesa per la squadra di Ancelotti, mentre il Liverpool sembra scioccato dalla doccia fredda e non riesce ad organizzarsi e a reagire.

Capello comincia a scegliere

Se c’è chi come David Beckham si candida per una maglia della nazionale, facendo gli straordinari sul campo di allenamento, c’è anche chi approfitta della Coppa d’Inghilterra per mettersi in mostra davanti al nuovo ct.

Sabato scorso, prima uscita ufficiale per Fabio Capello nei panni di selezionatore al Villa Park, dove andava in scena la gara tra l’Aston Villa ed il Manchester United. Molti i giocatori che potrebbero entrare nella lista dei convocati per l’amichevole del 6 febbraio contro la Svizzera, soprattutto nelle file dello United, stracolmo di campioni.

A dire il vero, il taccuino di don Fabio potrebbe essere rimasto quasi vuoto, al termine di una partita che per 70 minuti abbondanti non ha offerto spunti di rilievo.