Calciomercato: chi ha fatto bene e chi no a gennaio

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Come si sono comportati i 20 club di Serie A nel mercato di riparazioni di gennaio? Movimenti ce ne sono stati tanti, e a parte tre o quattro colpi importanti, per il resto si è trattato di operazioni secondarie o investimenti sul futuro, visto che sono arrivati in Italia molti giovani interessanti da un po’ tutto il mondo. Vediamo dunque di dare i voti in pagella ai club italiani per capire chi ha agito bene e chi invece ha fatto troppo poco.

Voto 10 tondo alle milanesi, che più di così non potevano fare. Considerando che l’unico fuoriclasse in circolazione in questo mese era Fernando Torres, ma né l’Inter né il Milan potevano permettersi di spendere 58 milioni di euro come ha fatto il Chelsea, allora possiamo affermare che Branca da una parte e Galliani dall’altra hanno ottenuto il massimo dalla situazione che si era venuta a creare.

Calciomercato: gli attaccanti al centro delle trattative di gennaio

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Se a gennaio si muoverà qualcuno, molto probabilmente sarà un attaccante. E’ quanto si apprende osservando i movimenti dei vari ds delle squadre di serie A che, dopo aver sistemato difesa e centrocampo in estate, si sono resi conto di aver tralasciato un po’ il reparto avanzato. Vediamo chi potrebbe muoversi a gennaio.

La Juventus sembra di nuovo essere tornata all’assalto per Benzema. Il francese sta raggiungendo Dzeko in cima agli obiettivi dei bianconeri (costa meno ed è comunitario), ma sembra sempre più probabile l’ingaggio a giugno più che a gennaio. In questo mercato riparazioni qualcosa potrebbe muoversi come un prestito (o l’acquisto totale, anche se più difficile) di Acquafresca, mentre una cessione a titolo definitivo di Amauri e Sissoko, e l’acquisto contemporaneo del Real Madrid di un’altra punta, potrebbe accelerare il discorso sul francese.

Europa League: Gent-Roma 1-7 (gallery e video)

La Roma perde i pezzi, ma non la voglia di far bene sin dai primi impegni ufficiali della nuova stagione. Il primo atto si è concluso nella serata di ieri, quando i giallorossi sono stati chiamati a difendere il 3-1 dell’andata nei preliminari di Europa League contro i belgi del Gent. 1-7 il risultato finale, ma a riguardare la partita si può dire che poteva finire con ben altro risultato, se solo gli uomini di Spalletti avessero deciso di rispondere alle provocazioni dei padroni di casa, che sin dall’inizio hanno dimostrato un agonismo eccessivo.

A sbloccare la gara ci ha pensato il solito Totti su calcio di punizione, quando mancava una decina di minuti alla fine della prima frazione di gioco. Poi un fallo di mano in area giallorossa ha provocato un’accesa reazione da parte della tifoseria belga che si è esibita nel lancio di oggetti vari sul rettangolo verde, tanto che l’arbitro stava per sospendere l’incontro. Tornata la calma, la Roma (in superiorità numerica per l’espulsione di Suler) ha affondato i colpi, segnando altre sei reti dal 12′ al 40′ del secondo tempo (Totti, De Rossi, Totti su rigore, De Rossi, Menez, Okaka), mentre i belgi dovevano accontentarsi del gol della bandiera di Smolders.

I giallorossi accedono dunque ai playoff, ultimo ostacolo prima della fase a gironi dell’Europa League. A voi il video e la gallery della serata di gloria.

Floccari, ipotesi Roma

Sarà aria di calciomercato in apertura, o meglio di Fantacalcio, ma di questi tempi se ne sentono veramente di tutti i colori. Per sopperire alla mancanza di Francesco Totti alla

Serie B: volata per la promozione diretta, forse solo in 4

Lì davanti vanno come un treno, e a scanso di stravolgimenti, la qualificazione diretta alla serie A se la giocheranno solo in 4. Il treno in realtà è formato da 6 vagoni, ma Brescia e Pisa sono la coda dell’espresso, che con un solo punto a testa, stanno facendo rallentare.

Chievo e Bologna fanno impressione per la facilità che hanno nell’andare in gol, e anche per la serenità che hanno quando scendono in campo, sicuri di fare risultato. La dimostrazione, come se ce ne fosse bisogno, la danno entrambe ieri pomeriggio. Il Bologna parte subito forte e va in gol con il solito Marazzina dopo soli 11 minuti. Il pareggio (fortuito) di Okaka è solo un intermezzo perchè poi la forza d’urto dei bolognesi si abbatte sui canarini, stendendoli 4-1.
Stessa cosa fa il Chievo, che segna dopo 22 minuti col suo capocannoniere Pellissier e si fa raggiungere e addirittura superare da un sorprendentemente combattivo Messina. Nel secondo tempo esce allo scoperto la classe dei clivensi e il ribaltone è solo questione di minuti.

Il miglior acquisto del Milan? Paloschi

Perchè andare a cercare i campioni all’estero quando ce l’hai in casa? Nella stanza dei bottoni del Milan si parlava di Ronaldinho, Amauri, o qualche altro sudamericano che potesse fare la differenza nel calcio italiano. E mentre i dirigenti si scambiavano i pareri, c’era un ragazzino che segnava sotto i loro occhi. Unico difetto: essere italiano.

Non si capisce come mai nel calcio dei miliardi (quelli veri) e della globalizzazione si preferisca puntare su nomi esotici, piuttosto che su quelli nostrani. E’ sicuramente quello che si starà chiedendo Paloschi, unico motivo di sorriso della dirigenza rossonera in un’annata disastrosa. Due gol in campionato (in spezzoni di partita), due in coppa Italia, posto “soffiato” a Gilardino e vero e proprio jolly da giocarsi nei momenti di crisi. Carlo Ancelotti non poteva chiedere più di così. Eppure a guardarlo non si direbbe. 1,75 la sua altezza, quella di un centrocampista, non di una punta. 68 i suoi chili di peso, un pò leggerino per essere un ariete. Eppure quando gli avversari se lo vedono arrivare contro cominciano ad avere paura, perchè sanno che è in grado di recuperare la palla in qualsiasi momento, e soprattutto tirare da qualsiasi posizione. E molto spesso segnare, chiedere a Manninger.