Stefano Borgonovo, in cinquemila per l’ultimo saluto

Ha combattuto fino all’ultimo giorno contro “la stronza”, quella malattia che lo costringeva all’immobilità, ma che non gli ha mai tolto la voglia di vivere e di sorridere. Stefano Borgonovo alla fine si è dovuto arrendere alla Sla, chiudendo definitivamente gli occhi lo scorso giovedì, a soli 49 anni. Nel pomeriggio di oggi si sono svolti i funerali dello sfortunato bomber, alla presenza delle autorità del calcio italiano, di diversi calciatori sia in attività che in pensione, e di migliaia di persone comuni, che si sono strette intorno alla famiglia con silenzi, cori e striscioni.

Il Milan batte il Real per Borgonovo

Il mondo del calcio continua a manifestare solidarietà nei confronti dello sfortunato Stefano Borgonovo, colpito da Sla e costretto ad una sedia a rotelle. Stavolta a regalargli un sorriso sono state le vecchie glorie del Milan (una delle squadre in cui ha militato) e quelle del Real Madrid, che hanno dato vita ad una gara benefica in quel di San Siro di fronte a cinquemila spettatori.

Tanti i campioni che hanno risposto all’appello, da Van Basten (che ha dato il calcio d’inizio in blue jeans e casacca rossonera) a Evani, da Maldini (che ha accompagnato Stefano al centro del campo) a Baresi, da Weah a Boban. Presenti in tribuna anche Leonardo e Claudio Ranieri, che si è detto onorato dell’invito ricevuto da Stefano via mail. I rossoneri sono riusciti ad imporsi per due reti a zero, ma quel che conta è il risultato economico della serata, 57mila euro da devolvere alla onlus Viva la Vita e al gruppo di ricerca dell”Ospedale Maggiore della Carità di Novara. A voi la gallery della serata.

Per un Kakà che va, c’è un Beckham che viene

Ieri pomeriggio alcuni giornalisti di As hanno atteso Kakà sotto casa sua per un’intervista sul suo possibile futuro con la maglia del Real Madrid. Nonostante questa invasione poco opportuna nella sua vita privata, dopo un primo momento di disappunto il calciatore brasiliano ha preferito rimanere sul vago. Alla domanda se c’erano possibilità che a fine stagione possa trasferirsi al Real, Kakà ha preferito non rispondere, ma lasciare la questione in sospeso.

Quando si era trattato del Manchester City, sin da subito il calciatore si affrettò a smentire il suo interessamento e disse che non avrebbe mai firmato per gli inglesi. Adesso questa sua incertezza aggiunge un altro capitolo alla sua vicenda, che pare lo debba portare lontano da Milano. Ma se Kakà andrà via, forse i milanisti potranno consolarsi con un’altra stella: David Beckham.

Tutti in campo per Borgonovo, festa di sport e di umanità

Roberto Baggio, Ronaldinho, Ruud Gullit, ma soprattutto lui, Stefano Borgonovo, per una volta stella della serata, capace di offuscare tre palloni d’oro. Si è tenuta ieri la serata di beneficienza a lui dedicata, organizzata dalle società di Milan e Fiorentina (i due club in cui ha disputato i suoi anni migliori nel calcio professionistico), il cui incasso sarà devoluto alla ricerca contro la malattia che l’ha colpito già dal 2005: la Sclerosi Laterale Amiotrofica, nota ormai con il nome di Sla.

L’annuncio ufficiale della sua malattia Borgonovo l’aveva dato solo un mese fa, ma già da 3 anni si era ritirato dal mondo del calcio (allenava la Primavera del Como) per problemi di salute. Al suo annuncio si erano mossi numerosi dirigenti e campioni del calcio per fare qualcosa per lui, fino alla partita di beneficienza che ha visto “affrontarsi” Milan e Fiorentina.

Stefano Borgonovo è l’ennesima vittima del Gehrig

Se ne parla ormai da anni e molto è stato fatto per migliorare il tenore di vita di chi ne è colpito, ma la Sla (sclerosi laterale amiotrofica) continua a mietere vittime nel mondo del calcio. L’ultima storia venuta alla luce è quella di Stefano Borgonovo, che molti di voi ricorderanno con la maglia della Fiorentina, al fianco di Roberto Baggio, e con quella del fantastico Milan di Sacchi.

L’ex bomber ha accusato i primi sintomi della malattia tre anni fa ed in poco tempo si è ridotto così come lo vedete nella foto. Non parla, se non attraverso un sintetizzatore vocale, azionato tramite un computer che trasforma in voce le lettere da lui indicate con il movimento degli occhi.

E’ una gran pena vederlo in questo stato e pensare che fino a qualche anno fa era un promettente attaccante che non aveva altro problema se non quello di buttarla dentro la domenica pomeriggio. Ma la Sla, detta anche Morbo di Gehrig, non perdona ed ha già fatto fuori una quarantina di calciatori nel corso degli anni.