Può il credo politico pregiudicare la carriera di un allenatore? Pare proprio di sì, se il protagonista è Paolo di Canio, dichiaratamente fascista, tanto da salutare la Curva Nord alla fine di un derby con la mano destra sollevata al cielo, nel classico gesto del saluto romano. Ebbene, il suo credo potrebbe allontanarlo dalla panchina del Swindon Town, prima ancora della presentazione ufficiale.
La squadra di quarta divisione inglese aveva deciso di affidare la guida tecnica all’ex calciatore della Lazio, scatenando però la reazione degli sponsor, che non vogliono avere nulla a che fare con uno che difende l’ideologia di destra. Il primo sponsor a lasciare lo Swindon Town è stato Gmb Union, un sindacato distintosi sempre per la politica antifascista, che versava nelle casse del club 4.000 sterline all’anno.