Cala il sipario su Euro 2012 ed è il momento di tirare le somme, di assegnare i voti ai protagonisti in campo (e non solo) della massima competizione continentale. Molte le conferme rispetto alle aspettative, ma anche molte delusioni arrivate sin dalla fase a gruppi, quando alcuni pronostici sono stati completamente sovvertiti.
Spagna campione d’Europa
Spagna – Italia 4-0, fotogallery
Giù il cappello di fronte alla Spagna, che mette in fila il suo terzo titolo internazionale consecutivo, bissando la vittoria europea del 2008 e confermandosi affamata di vittorie, dopo il trionfo mondiale in Sudafrica. Giù il cappello di fronte ai ai campioni, ma onore anche agli sconfitti, sebbene il 4-0 finale abbia il sapore amaro dell’umiliazione. L’Italia di Prandelli non ha nulla da rimproverarsi, avendo gettato l’anima in campo sia nella gara contro l’Inghilterra che nella semifinale contro la favoritissima Germania.
L’ombra del doping sulla Spagna campione del mondo
C’è aria di bufera nello sport spagnolo, in seguito ad una vasta operazione antidoping che sta coinvolgendo sempre più protagonisti. Qualche giorno fa era stata fermata una delle professioniste più rappresentative dell’atletica leggera, Marta Dominguez, oro nei 3000 siepi ai Mondiali di Berlino del 2009. Insieme a lei sono finiti in carcere l’allenatore, il manager ed il medico, tale Eufemiano Fuentes, già noto alla giustizia iberica per il coinvolgimento nello scandalo che sconvolse il mondo del ciclismo quattro anni fa. Cosa c’entra tutto ciò con il calcio?
C’entra eccome, perché pare che il dottore in questione abbia confessato ad un compagno di cella di essere a conoscenza di casi di doping nel mondo del calcio. E non stiamo parlando di casi isolati, magari presenti nelle serie inferiori, ma di atleti che hanno fatto parte della nazionale spagnola campione d’Europa e del mondo nel biennio 2008-2010:
Se parlassi, tutto il calcio spagnolo tremerebbe e toglierebbero all’istante il titolo mondiale ed europeo alla nazionale.
La Spagna campione presa a pallonate
A due mesi e mezzo dalla finale di Vienna, torna d’attualità il campionato europeo ed in particolare la vittoria della Spagna ai danni della Germania. In quei giorni di grande festa per una nazionale che non conquistava il titolo da ben 44 anni, ci si chiedeva come avrebbero reagito alla vittoria i tifosi della catalogna, da anni alla ricerca di un’indipendenza politica prima che sportiva.
Il timore era che si potessero verificare degli incidenti in quel di Barcellona tra gli estremisti catalani e quanti invece si riconoscono nella grande nazione spagnola e volevano comunque festeggiare la coppa conquistata dai ragazzi di Aragones. Alla fine la Spagna intera si è unita intorno a quei ragazzi che sul campo avevano dimostrato di essere superiori a qualunque avversario, conquistando meritatamente il titolo.
Ma evidentemente qualcuno non ha digerito la questione ed ora approfitta della festa nazionale catalana (giovedì 11 settembre) per ribadire il proprio desiderio di indipendenza, usando proprio quella vittoria come simbolo di non appartenenza alla nazione spagnola. Come? Prendendo a pallonate gli eroi della notte di Vienna.