Olanda – Slovacchia 2-1 – Mondiali 2010

L’Olanda doma la Slovacchia e si qualifica per i quarti di finale della Coppa del Mondo. Hamsik & Co. non hanno ripetuto la prestazione offerta al cospetto degli azzurri (l’Olanda non è l’Italia!) ed escono dalla kermesse mondiale, soddisfatti comunque per il risultato ottenuto alla loro prima partecipazione.

Poco spettacolare il primo tempo, con gli olandesi a tentare di fare il gioco e gli slovacchi impegnati in fase di interdizione. L’equilibrio viene spezzato da una magia di Robben, che al 18′ del primo tempo si esibisce nel suo pezzo migliore, accentrandosi da destra e battendo con il sinistro. La Slovacchia a questo punto è chiamata a proporsi in avanti, ma non sempre Vittek e compagni di dimostrano precisi, mentre Sneijder, Robben e Van Persie sfuggono spesso al controllo della difesa avversaria.

Da Pak Doo Ik a Vittek, gli sconosciuti ammazza-Italia

Correva l’anno 1966 e l’Italia viveva la sua pagina più triste dal punto di vista calcistico. L’Inghilterra organizzava il Mondiale e lo vinceva, Eusebio portava il suo Portogallo ai vertici del calcio mondiale, regalandogli un terzo posto storico a suon di gol (9 in 6 partite), ma alle nostre latitudini di quella manifestazione resterà un solo nome: Pak Doo Ik. Chi era costui? E’ passato alla storia come il dentista che ha eliminato l’Italia dai Mondiali inglesi, ma in realtà di professione faceva il militare, per poi dedicarsi all’insegnamento dell’educazione fisica.

Un nordcoreano ebbe il merito di buttare fuori la nazionale che vantava nomi come quelli di Giacomo Bulgarelli, Sandro Mazzola, Gianni Rivera, Tarcisio Burnich, Giacinto Facchetti, Roberto Rosato (scomparso proprio qualche giorno fa). Un nordcoreano fu responsabile dell’accoglienza a suon di pomodori riservata all’Italia di ritorno dal Mondiale. Un nordcoreano fu responsabile del blocco degli stranieri nel campionato italiano per quindici lunghi anni.

La vergogna dell’Italia nel mea culpa di Lippi

Se ne era andato quattro anni fa da vincente, offeso (o imbarazzato?) per le vicende che vedevano il figlio Davide implicato nella pagina più triste del calcio italiano (leggi Calciopoli). Ora se ne va di nuovo, se ne sarebbe andato in ogni caso, ma non avrebbe mai immaginato un addio così triste e vergognoso.

Già, Marcello Lippi lascia la panchina azzurra da perdente, vergognandosi per non aver saputo portare in Sudafrica una squadra all’altezza di un Mondiale di calcio o per non aver saputo motivare nel modo giusto 23 ragazzi che dovevano difendere il titolo di Campioni del Mondo. E il ct si prende tutte le responsabilità:

Se la squadra è entrata con terrore nelle gambe e nel cuore vuol dire che l’allenatore non ha preparato bene la gara sul piano tattico e psicologico. Ho ritenuto che questa squadra potesse fare delle cose, ma evidentemente non l’ho preparata a dovere. Tutto mi sarei aspettato, fuorché che la squadra si esprimesse come nel primo tempo

Italia – Slovacchia 2-3 – Mondiali 2010

L’Italia Campione del Mondo è fuori dal Mondiale sudafricano. Meritatamente. Alla vigilia della gara con la Slovacchia mister Lippi aveva provato a caricare l’ambiente, invitando tutti a fare i conti alla fine. Bene, il mondiale dell’Italia si conclude qui, prima ancora di assaggiare gli ottavi di finale, di fronte ad una Slovacchia bella e pimpante, che non mostrava timori reverenziali e che aggrediva gli azzurri su tutti i palloni.

Nella prima frazione di gioco, a parte un tiro velleitario di Di Natale, erano Hamsik e compagni a guidare le danze, arrivando primi su ogni palla ed impedendo di fatto ai nostri di ragionare. E come se non fosse bastato il vigore messo in campo dalla Slovacchia, ci si metteva pure un errore di De Rossi, che spalancava la porta a Vittek, lesto a bruciare Marchetti.

Lippi vuole vincere

E’ il momento della verità per l’Italia, fermata sul pareggio nelle prime due gare del Mondiale sudafricano ed ora costretta a vincere per essere certa di passare il turno. Inutile star qui a far calcoli su prima o seconda posizione nel girone di qualificazione, perché a questo punto conta solo restare in Sudafrica e non tornare anticipatamente a casa, abbandonando sin da subito il titolo di Campioni del Mondo.

L’impresa non è delle più facili, perché l’avversaria di turno si chiama Slovacchia, anch’essa ancora in corsa per la qualificazione, sebbene finora abbia raccattato un solo punto. Ma Lippi è sicuro che la sua Italia può farcela:

Non vogliamo che sia l’ultima partita per noi. Vogliamo passare il turno. Non abbiamo fatto benissimo finora, dobbiamo fare meglio e andare avanti.

Mondiale 2010: conosciamo la Slovacchia

La Slovacchia è una delle poche nazionali a disputare un campionato del Mondo per la prima volta della sua storia. E’ una nazione piuttosto giovane, e così la partecipazione al torneo è motivo d’orgoglio che potrebbe dare quella spinta in più a giocatori non molto talentuosi, ma con una carica sorprendente. La squadra di Weiss questa forza l’ha dimostrata sin dal girone di qualificazione, dove a sorpresa ha eliminato squadre ben più navigate come Polonia e Repubblica Ceca, ed ha preceduto anche la Slovenia, una nazionale di tutto rispetto.

Per noi italiani dire Slovacchia significa dire Marek Hamsik, centrocampista napoletano di talento tra i più interessanti al mondo. Ma la sua nazionale, che pur si incentra su di lui, non si ferma qui. Calciatori interessanti ce ne sono, come ad esempio il difensore del Liverpool Skrtel, o il centrocampista del Manchester City (nonché figlio dell’allenatore) Vladimir Weiss, o l’attaccante del Lille Vittek.

Sorteggi Mondiale 2010: Italia ok, insidie per Germania e Brasile

Forse è sbagliato lasciarsi andare a facili entusiasmi, ma non si può nascondere che la nazionale azzurra abbia ricevuto un grosso regalo in fase di sorteggio per i prossimi mondiali con avversari, almeno sulla carta, abbastanza abbordabili. Scampato il pericolo di ritrovarsi di fronte Francia, Portogallo, Serbia e qualcuna delle temibili africane tutte muscoli, corsa e resistenza, all’Italia sono toccate nell’ordine Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia.

I precedenti sono tutti a favore degli azzurri, con un 4-3 rifilato alla Nuova Zelanda lo scorso giugno (nel primo ed unico incontro tra le due formazioni), un 2-0 ed un 3-1 contro il Paraguay (rispettivamente nel ’50 e nel ’98) ed il 3-0 contro la Slovacchia nel 1998.

Poche gare, dunque, tra l’Italia ed i futuri avversari, ma se la statistica conta qualcosa, possiamo tirare un bel sospiro di sollievo e guardare con fiducia al passaggio al turno successivo. Tutti contenti, dunque? Quasi.

Calcio e donne: Ujfalusi lascia la nazionale

Che i giocatori siano dei viziosi non lo scopriamo certo oggi, ma che per un vizietto qualcuno decida addirittura di abbandonare la nazionale ci sembra davvero esagerato. E’ la storia di una vecchia conoscenza del calcio italiano, Tomas Ujfalusi, noto da queste parti per aver vestito la maglia della Fiorentina.

Ora il difensore difende i colori dell’Atletico Madrid, ma la vicenda che andiamo a raccontarvi riguarda le sue “prestazioni” in nazionale. Lo scorso mercoledì infatti la Repubblica Ceca era impegnata in una gara di qualificazione verso il mondiale sudafricano. Una gara particolarmente sentita, visto che l’avversario di turno era la Slovacchia (un tempo le due nazioni giocavano sotto lo stessa bandiera), poi uscita vincente dal confronto.

Colpa di Ujfalusi? No, ci mancherebbe. Ma i media non hanno digerito il dopo-partita del difensore, beccato in un ristorante in compagnia di alcune note prostitute.