Calcio in TV, Champions 2013 a Sky. Mediaset strappa un solo match

 Mancano pochissimi giorni alla finale di Champions League tra Chelsea e Bayern Monaco, ma i telespettatori sono già proiettati alla prossima stagione, con un cambio rispetto a quest’anno nella spartizione dei diritti televisivi per trasmettere le competizioni europee. Sky ha acquistato in esclusiva i diritti pay per la Champions dalla stagione 2012/2013 fino al 2014/2015 con 128 partite in totale che verranno trasmesse sulle 145 giocate. A differenza di quanto avviene ora, nessun’altra pay tv potrà trasmettere le partite.

Come seguire il Mondiale 2010 in tv e radio

A -10 dal fischio d’inizio del Mondiale, sono stati pubblicati i palinsesti delle emittenti che trasmetteranno le partite, con tantissime novità rispetto al passato. L’unica a non cambiare come sempre è la Rai, la quale trasmetterà in diretta soltanto le partite dell’Italia e qualche altra gara per un totale di 25, mentre per tutte le altre saranno disponibili solo le sintesi.

Spalletti, Tare e la vergogna del calcio italiano

Avremmo voluto raccontarvi una storia diversa nella domenica di Pasqua, non per buonismo o per onorare al meglio la festività, ma per la tragedia che ha profondamente toccato il cuore di tutti noi italiani, facendoci riflettere anche sull’opportunità di fermare il carrozzone per un giorno.

E invece, non solo lo spettacolo è andato avanti nonostante tutto, ma quello che è apparso davanti ai nostri occhi è stato quanto di più vergognoso si possa immaginare, in una giornata in cui ci si aspettavano segni di rispetto per un dolore che è diventato di tutti.

Avremmo voluto raccontarvi di esultanze pacate, come quella di Pandev che alzava gli occhi al cielo, quasi a voler dedicare la rete a chi non può più gioire per le sorti della propria squadra; avremmo voluto raccontarvi di gesti di fair play tra giocatori, allenatori, dirigenti. Ma non è così ed ancora una volta ci ritroviamo a dover commentare la tristezza di un ordinario sabato di follia, con risse, minacce, espulsioni e persino aggressioni fisiche. Lo spettacolo più indecoroso ce l’ha offerto il derby capitolino, con ben cinque espulsioni ed una coda polemica consumatasi di fronte ai microfoni di Sky tra Spalletti e Tare, di cui vi proponiamo il video a fine articolo.

A Sky i Mondiali 2010-2014. E Mamma Rai?

Manca più di un anno al fischio d’inizio del mondiale sudafricano, ma già un gran numero di italiani deve incassare una pesante scontitta. L’ennesima, ma non l’ultima, ahinoi…

Sky e Rai hanno trovato un accordo per la diffusione delle immagini delle prossime rassegne planetarie (quella del 2010 in Sudafrica e quella del 2014 in Brasile) e, tanto per cambiare, a rimetterci sarà l’utente affezionato alla tv pubblica, che si troverà costretto a rinunciare a gran parte delle gare.

Su un totale di 64 incontri per ogni edizione, la Rai ne trasmetterà infatti solo 25, lasciando il grosso alla tv a pagamento, che potrà contare sull’esclusiva di 39 partite.

Victoria Beckham vs Ilaria D’Amico

E’ uno dei gocatori più popolari del pianeta, non solo per quanto fatto vedere in campo finora, ma soprattutto per quella capacità più unica che rara di attirare le attenzioni di pubblico e media. Che male c’è allora nel volerlo presentare in pompa magna in diretta tv, costruendo attorno ad esso un vero e proprio show? Non ci sarebbe nulla di male, in effetti, se non fosse che il mito risponde al nome di David Beckham ed ha una moglie gelosa ed agguerrita, che mal sopporta le presenze femminili al fianco del prezioso maritino.

Spieghiamo i fatti. Il Milan, d’accordo con Sky, stava pensando di organizzare uno spettacolo-evento per festeggiare l’arrivo di Beckham in maglia rossonera, con tanto di ospiti illustri. Per condurre la serata era stata scelta Ilaria D’Amico, volto femminile della tv a pagamento, molto apprezzata anche per la sua prorompente bellezza.

Ma non vedremo nulla di tutto questo, perché la cara Vic ha posto il suo veto, ritenendo sufficiente una semplice conferenza stampa alla presenza dei giornalisti. Roba da matti!

La pay-tv sempre più cara!

Cattive notizie in arrivo per i malati di calcio cronici, per quelli che non vogliono perdersi nemmeno un gol o una rovesciata, comodamente seduti sulla propria poltrona. Per la prossima stagione è previsto un aumento dei prezzi della pay-tv che peserà non poco sul nostro portafogli.

Mediaset Premium e Sky hanno reso noti i propri listini prezzi, con tariffe che ci porteranno a sborsare fino a 50 euro in più l’anno.

Cominciamo dal digitale terrestre di casa Mediaset, che abbandona la formula della carta ricaricabile, per proporre una sorta di abbonamento da pagare in rate bimestrali. La nuova formula si chiama Easy Pay ed offrirà al bramoso calcio-dipendente le gare in trasferta di Juventus, Milan, Inter, Roma e Napoli, oltre alle partite sui campi Mediaset Premium di Atalanta, Lazio, Torino e Genoa (nell’attesa di altre società che potrebbero sottoscrivere il contratto).

La serie A diluita e gli ultimi respiri del calcio

Ormai ci siamo! Il tanto annunciato test sulla serie A diluita vedrà la luce nel giro di un mese. Ovviamente per ora si tratta solo di un tentativo, per vedere le reazioni del pubblico sia negli stadi che dal salotto di casa, ma sembra che il futuro sia quello di un vero e proprio spezzettamento del campionato più bello del mondo.

Si comincia sabato prossimo con la scusa degli anticipi per le squadre impegnate la prossima settimana in Champions League: l’Inter alle 16:00, il Milan alle 18:00 e la Roma alle 20:30, per la gioia dei telespettatori che faranno un’abbuffata di pallone dal primo pomeriggio fino all’ora della nanna!

Il 26 febbraio poi avremo l’anticipo del turno infrasettimanale e in giorno insolito per noi, il martedì, potremo ammirare il derby della Mole. Ma la vera rivoluzione ci sarà in occasione del derby romano in programma il 19 marzo prossimo: fischio d’inizio alle 21:15, ben tre quarti d’ora dopo i soliti posticipi.

Ancora problemi finanziari per la Roma

Tempi duri per la Roma. I guai finanziari sembrano non finire mai. Dopo lo scandalo del 2003 delle fidejussioni false, che portò la società capitolina al rischio fallimento, la famiglia Sensi riuscì, con uno sforzo molto personale, a salvare il salvabile, privandosi di beni di famiglia per coprire i debiti.

Due anni dopo i debiti passarono da 72,8 a solo 1,6 milioni di euro, ma con un monte ingaggi da pagare di 25,4 milioni di euro, era a rischio la licenza Uefa.
Con le cessioni dell’hotel Cicerone, della tenuta di Leprignana, del palazzo WFP e del Corriere Adriatico, oltre che quella del calciatore Antonio Cassano, la società giallorossa sembrava aver risolto i problemi economici.

A distanza di due anni la società sembrava in salute, dato che riusciva finalmente a fare utili grazie alle entrate di Mediaset, Sky e della Champions, ma la sfortuna sembra non voler abbandonare i Sensi.
Le cessioni degli scorsi anni hanno portato la holding di famiglia ad indebitarsi per 343 milioni di euro, che diventano 370 nel complesso, compresi interessi e affini. La Italpretroli (di cui Franco Sensi è l’azionista di maggioranza) è in forte perdita, e la Unicredit gli ha dato 3 mesi per presentare un nuovo dettagliato piano di risanamento.