Scolari vuole Cristiano Ronaldo

Chelsea-Manchester United era già di per sè una sfida tra le più accese degli ultimi 20 anni. Non bastava la volata scudetto che le due squadre si contendono ormai da diverse stagioni, lo scorso anno si è aggiunta anche la finale di Champions League, strappata ai rigori dai Red Devils contro il Chelsea dei miliardi.

Già tutto questo sarebbe stato sufficiente a rendere la gara di oggi pomeriggio molto arroventata. Ma forse per Scolari non è sufficiente, dato che mettendo da parte il suo aplomb ha detto senza mezzi termini che lui vuole Cristiano Ronaldo nel suo Chelsea, e che se lui lo vuole, lo avrà.

Cristiano Ronaldo: “Rimango a Manchester (per ora)”

Un’altra telenovela estiva sta per chiudersi. A pochi giorni dal debutto stagionale della Premier League, Cristiano Ronaldo dà l’annuncio ufficiale che scrive la parola fine, per ora, sulla querelle del suo trasferimento: almeno per quest’anno rimarrà a Manchester.

Le parole, o forse sarebbe meglio dire le suppliche, del suo allenatore/padrone Sir Alex Ferguson hanno avuto l’effetto sperato. Il coach gli aveva chiesto di rimanere almeno un altro anno allo United, e poi non avrebbe opposto resistenza alla sua partenza per la stagione successiva. E così è stato.

Chelsea-Manchester non finisce al novantesimo: rissa allo Stamford Bridge

Nervi tesi in casa Manchester dopo la sconfitta contro il Chelsea. Lo scherzetto fatto dai Blues mette in discussione lo scudetto e lo strapotere dei ragazzi di Alex Ferguson, che non ci stanno alla sconfitta e reagiscono nella maniera peggiore.

Il primo caso avviene al rientro negli spogliatoi, quando Rio Ferdinand, preso dalla frustrazione, ha dato un calcio al muro, colpendo però uno steward donna. Pochi minuti più tardi i calciatori dello United che non erano scesi in campo hanno deciso di cambiare sport e darsi al pugilato. Gli avversari non sono altri panchinari del Chelsea, ma lo staff dello stadio che stava risistemando il campo.

I mille problemi del Manchester United

Ancora calcio inglese, ancora Manchester United, ancora Sir Alex Ferguson.

Qualche giorno fa si era messo contro l’intera squadra, multando i giocatori per i noti fatti al Great John Street Hotel e vietandogli di organizzare feste private. Stavolta spara a zero sulla tifoseria, accusata di non sostenere adeguatamente la squadra nelle gare casalinghe ed in particolare nell’ultima che ha visto i Red Devils trionfare sul Birmingham.

Scarsa partecipazione da parte degli 80.000 dell’Old Trafford, tanto che a detta dell’allenatore, sembrava di assistere ad un funerale. Si difendono i tifosi attraverso le parole di Colin Hendrie, dell’Indipendent Manchester United Supporters Association, che accusa a sua volta: “non si può nemmeno stare in piedi per incitare la squadra perchè se lo fai, arrivano gli stewards, ti mettono le mani dietro alla schiena e ti sbattono fuori in un minuto, sequestrandoti pure l’abbonamento. Sembra di essere in uno stato di polizia. In queste condizioni, che atmosfera può pensare di avere Ferguson?”.