Milan: Berlusconi vuole Cristiano Ronaldo

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Trovata pubblicitaria, elettorale, semplice burla o verità? Al momento non sappiamo definirla, ma la frase del Premier Silvio Berlusconi detta ieri a degli amici è stata confermata:

Sogno di avere Cristiano Ronaldo al Milan. Ho dato carta bianca a Galliani…

Non sarebbe la prima volta che il patron rossonero corteggia il portoghese. Già nel 2009 lo tentò, prima che lui accettasse il Real Madrid, affermando che, nonostante non voglia fare follie per la squadra, ha sempre un debole per quel giocatore, l’unico per cui spenderebbe cifre importanti.

Milan: maglia celebrativa per i 25 anni di Berlusconi

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Silvio Berlusconi non sta vivendo un periodo facile: deve subire nuovi processi e accuse infamanti, ed il suo governo sta mostrando una preoccupante debolezza. Non ci sono molti motivi per brindare.

Gli resta solo il Milan, che nonostante la debacle negli ottavi di Champions League sta guidando da settimane il campionato italiano. Se dovesse essere nella stessa posizione anche alla fine del campionato, oltre ad interrompere un lungo monopolio dell’Inter, il Milan conquisterebbe l’ottavo scudetto dell’era Berlusconi.

Berlusconi: Cassano è il miglior talento italiano

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Per un talento che arriva, un altro se ne va, tanto che in casa Milan non sanno se strapparsi i capelli per l’addio di Ronaldinho o se brindare all’acquisto di Antonio Cassano. Portavoce dello stato d’animo confuso dei rossoneri è Silvio Berlusconi, in visita quest’oggi alla squadra del ritiro della Borghesiana a Roma. Il Premier ha speso parole di stima per il fuoriclasse barese, pur dispiacendosi per la partenza del Gaucho:

Sono contento di averti qui, sei uno dei migliori talenti italiani. Mi dispiace per Ronaldinho che è il più grande giocatore al mondo per quanto riguarda la rapidità di pensiero ed esecuzione, ma è stata sua la scelta di tornare in Brasile. Gli auguriamo, se deciderà di riconsegnarsi alla fatica ed all’allenamento, cosa che negli ultimi tempi aveva dismesso di fare, di continuare fino ai 35 anni. Auguri affinché trovi un ottimo inserimento in una squadra brasiliana. Dispiace non solo a me, ma a tutti i tifosi milanisti. Ronaldinho in campo da solo dava un senso al costo del biglietto.

Messi conteso tra Inter e Milan

Il futuro immediato di Lionel Messi è Barcellona, ma non è detto che lo sia per sempre. Tanti, troppi indizi lo portano sulla via di Milano. Resta da capire però su quale sponda. I motivi per cui dovrebbe finire nel capoluogo lombardo sembrano tanti, l’ultimo dei quali (solo in ordine di tempo) è la firma del contratto di sponsorizzazione con la casa di moda Dolce&Gabbana. La Pulce presterà il suo volto per alcune campagne pubblicitarie, e così gli arrivi in terra meneghina, come quello dei giorni scorsi che ha fatto impazzire i tifosi, potrebbero diventare sempre di più.

A Milano poi Messi ha una casa, e non ha mai nascosto di apprezzare il calcio italiano, ritenendolo il più attraente, dopo la Liga ovviamente. Inoltre ha uno stretto legame con Davide Lippi che potrebbe pesare molto in un eventuale trasferimento in Italia. Ma dove finirà, al Milan o all’Inter? Cerchiamo di capirlo insieme.

Leonardo: “Inter? Mai dire mai”

Dopo Kakà, il secondo smacco dell’Inter nei confronti del Milan potrebbe chiamarsi Leonardo. La trattativa per il calciatore del Real Madrid non è ancora decollata, ma nel sottobosco degli accordi non ufficiali qualcosa si sta muovendo per l’altro brasiliano, quello che lo scorso anno sedeva sulla panchina rossonera.

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex calciatore ed osservatore milanista ha ammesso di avere due progetti nella sua vita, e cioè un ruolo dirigenziale nell’organizzazione dei mondiali del 2014 (progetto forse già tramontato del tutto), ed allenare in Premier League. Ma i rapporti con Moratti sono buoni, e non è detto che non possano trasformarsi in qualcosa di diverso.

Berlusconi: “La sconfitta del Milan? Colpa degli arbitri di sinistra”

E’ un fiume in piena Silvio Berlusconi quando si parla del suo Milan, anche più di quando si parla di politica o di economia. Il Premier, durante un dibattito tenuto ieri in occasione della festa dei giovani del Pdl, ha momentaneamente messo da parte la sua ironia per scagliarsi contro l’arbitro Carmine Russo che ha diretto Cesena-Milan, reo a suo dire di aver condizionato il risultato.

A Cesena il Milan ci ha dato dei dolori, ma non ha giocato male. Il problema è che spesso il Milan si imbatte in arbitri di sinistra.

Ormai questa fobia delle persone di sinistra ha invaso così tanto la mente di Berlusconi che le vede dappertutto. I magistrati che indagano su di lui sono di sinistra, i giudici che lo condannano sono di sinistra, ed ora anche gli arbitri che fischiano contro il Milan sono degli acerrimi comunisti. Ma cosa ha contestato Berlusconi? A suo dire sono stati negati ben tre gol alla sua squadra.

Milan, Robinho? Più che una fantasia

Non c’è nemmeno il tempo di festeggiare l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic, che già subito dopo Silvio Berlusconi pensa ad ingaggiare un altro campione: Robinho. In barba all’austerity e alla voglia

Milan-Ibrahimovic, si tratta

La notizia circola da un po’ sulle prime pagine dei quotidiani sportivi, ma finora sembrava solo la solita indiscrezione buttata lì per vendere qualche copia in più. Ed in effetti pensare che Silvio Berlusconi tornasse ad aprire i lacci della borsa per assicurarsi le prestazioni di un campione di primo livello come Zlatan Ibrahimovic sembrava piuttosto improbabile.

Nessuna illusione quindi per i tifosi del Milan, non fino a ieri almeno, quando il patron rossonero si è lasciato sfuggire un significativo “chissà…”. Una promessa da politico, tanto per tenere buona la piazza? No, perché oggi arriva la conferma di Adriano Galliani, solitamente poco disposto a sbottonarsi sulle questioni di mercato:

La trattativa inizia mercoledì ed è ancora tutta da fare.

Milan, Berlusconi contestato alla presentazione della squadra

I tifosi rossoneri si esaltano alla presentazione della squadra: esultano quando arrivano i calciatori, osannano Galliani e Allegri, condividono la scelta di puntare sui giovani, ma si arrabbiano, e non poco, all’arrivo di Berlusconi. Il grido principale, oltre alla contestazione della tessera del tifoso, è stato “noi vogliamo un presidente”, per contestare le scelte del Premier di non spendere un euro per la campagna acquisti che non sia guadagnato dalla cessione di un calciatore.

L’anno scorso andò bene con la cessione di Kakà che portò soldi freschi, ma se quest’anno non ci sono campioni da cedere, si prospettano tempi duri per i tifosi rossoneri. Ma a Berlusconi poco importa, e nella conferenza fa finta di nulla, tirando fuori la solita carta dei trofei vinti, quella del Milan squadra italiana più famosa nel mondo, e le solite “vanterie da bar” che ormai ci propina ogni anno.