Ritorno ottavi di finale Champions League 2013
Stadio Signal Iduna Park di Dortmund
Borussia Dortmund – Shakhtar Donetsk 3-0
Reti: 31′ pt Santana (B), 37’pt Gotze (B), 14′ st Blaszczykowski (B)
Ritorno ottavi di finale Champions League 2013
Stadio Signal Iduna Park di Dortmund
Reti: 31′ pt Santana (B), 37’pt Gotze (B), 14′ st Blaszczykowski (B)
Sesta ed ultima giornata della fase a gironi di Champions League
Stadio Donbass Arena di Donetsk
Reti: 11′ st aut. Kucher
Nella serata di ieri allo stadio di Copenhagen si è scritta una delle pagine di cui andare meno fieri della storia del calcio internazionale. Nonostante i tanti appelli al fair play che la UEFA effettua prima, durante e dopo le gare, quando poi si arriva all’atto pratico, ecco che gli interessi di parte superano tutto. Il palco era quello della Champions League ed i protagonisti erano Shakhtar Donetsk e Nordsjaelland.
Seconda giornata Champions League 2012-2013
Juventus Stadium di Torino
Reti: 23′ pt Teixeira (S), 26′ pt Bonucci (J)
Metti insieme Indesit, We are social e un blogger ed esce fuori una due giorni che un appassionato di calcio non può dimenticare. Perché gli occhi di un 30enne sono tornati a splendere come quelli di un bambino quando lo staff del noto brand di elettrodomestici, coadiuvato dalla conversation agency dislocata a Milano, Londra, Parigi e Sydney, è stato invitato ad assistere all’Emirates Cup 2011, in cui hanno partecipato i padroni di casa dell’Arsenal, gli argentini del Boca Junior, i francesi del Psg e gli americani dei New York Red Bulls, che si sono aggiudicati la prestigiosa competizione estiva.
Quel 30enne con gli occhi di un bambino, sono io, David Spagnoletto, che in un weekend ha nell’ordine: disputato un torneo di calcio a 8 con le vecchie glorie di Arsenal, Milan, Psg nelle persone di Ray Parlour, Pietro Vierchowod e Alain Roche, assistito a due partite all’Emirates Stadium e vistosi regalare le maglie ufficiali delle squadre partecipanti. Questo solo per scrivere le cose strettamente calcistiche, perché la due giorni è stata condita anche da cene e pranzi in bellissimi ristoranti di Londra.
Video Shakhtar Donetsk – Barcellona 0-1 Forte del 5-1 dell’andata, il Barcellona scendeva sul campo dello Shakhtar Donetsk con la convinzione di chi sa di aver già conquistato l’accesso alle
La Roma è uscita a testa bassa dagli ottavi della Champions League contro una squadra, lo Shakhtar Donetsk, che in fase di sorteggio era stata definita più che abbordabile, la migliore che potesse capitare sulla strada dei giallorossi. A chi dare la colpa per la pesante debacle?
A sentire qualcuno la responsabilità sarebbe tutta sulle spalle di Marco Borriello, che al momento del rigore (si era sull’1-0 per gli ucraini) si è arrogato il diritto di andare sul dischetto, sebbene il primo rigorista della Roma, in assenza di capitan Totti, sia David Pizarro. Una situazione che si era verificata anche qualche giorno prima sul campo di Lecce, quando però il cileno aveva avuto la “forza” di ribellarsi alle pretese del compagno, calciando (e segnando) il penalty decisivo per l’1-2 finale. L’eliminazione dalla Champions è dunque colpa di Borriello che non ha segnato il rigore del pareggio? Il diretto interessato non ci sta:
A Donetsk ho visto che nessuno prendeva la palla e allora ho tirato io il rigore. Dopodiché, mi sono preso tutte le colpe. Non penso che prendersi le proprie responsabilità sia una colpa e, inoltre, non siamo stati eliminati per il mio rigore.
Miracolo, impresa, risultato ribaltato: erano in molti alla vigilia del ritorno di Champions a scommettere che la Roma sarebbe riuscita a capovolgere a proprio favore il 2-3 rimediato contro la Shakthar Donetsk. Ma alla fine della fiera ci ritroviamo a commentare una vera e propria batosta per gli uomini di Montella, che nel gelo della città ucraina abbandonano la massima competizione per club a livello europeo e se ne tornano a casa a capo chino.
3-0 il risultato finale, con i capitolini che non sono riusciti ad andare ad di là di un rigore conquistato (e sbagliato), rimediando anche un’espulsione pesante (quella di Mexes), che non ha certo favorito il tentativo di rimonta. La prima europea di Montella, dunque, finisce con una batosta, mentre dall’altra parte Lucescu si conferma un vecchio volpone e porta a casa un risultato storico per la sua squadra.
Partita da dentro o fuori, con un pesante 2-3 da recuperare nel gelo di Donetsk, con la Roma chiamata all’impresa in quella che è la prima europea di Vincenzo Montella da allenatore. L’obiettivo è quello di tornare dall’Ucraina con un vantaggio di due reti che significherebbe passaggio del turno e morale a mille in vista del derby del prossimo turno di campionato. Ma lo Shakhtar è squadra solida e tecnica, quasi imbattibile sul terreno di casa (53 partire senza sconfitte) e poco propensa ad abbandonare sul più bello il cammino europeo. L’ex aeroplanino è però fiducioso:
Sono molto ottimista, la squadra sta crescendo, sarà una partita difficile perché giochiamo contro una squadra valida. Lo spirito deve essere quello degli ultimo 15 minuti di Lecce, ci vorrà massima attenzione fino alla fine. Le motivazioni sono quelle che fanno la differenza e a volte bisogna anche crearle. È importante lavorare per vincere.
Ci si aspettava una reazione da parte della Roma, dopo i due schiaffi incassati in campionato contro il Napoli nell’anticipo della venticinquesima giornata. E la reazione giallorossa c’è stata, ma solo quando gli avversari erano ormai troppo avanti per essere raggiunti.
E dire che la serata di Champions della Roma contro lo Shakhtar Donetsk era iniziata nel modo giusto, visto che dopo una mezz’ora senza troppe emozioni, Perrota trovava il rimpallo con un avversario e depositava in rete. Olimpico in festa e mente già proiettata verso una possibile goleada, o almeno su un punteggio che mettesse in cantiere la qualificazione ai quarti sin dalla gara di stasera.
Avversario più comodo non poteva capitare alla Roma, che in fase di sorteggio per gli ottavi di Champions League avrebbe potuto pescare squadre ben più attrezzate dello Shakhtar Donetsk. Impegno facile dunque? Sulla carta sì considerando la scarsa caratura tecnica degli ucraini che tra l’altro sono fermi da mesi per via della lunga sosta invernale imposta dal freddo di quelle latitudini. Ma il calcio non si gioca sulla carta, come ricorda quel volpone di Mircea Lucescu, già conosciuto da queste parti per aver allenato Pisa, Brescia, Reggiana ed Inter. Il rumeno è ora alla guida della compagine ucraina ed è convinto che i suoi possano creare parecchie difficoltà ai giallorossi:
Come ha detto Arsene Wenger, lo Shakhtar è una squadra giovane, con ottime potenzialità e un grande futuro, difficile da battere. Per noi sarà dura perché quella di domani sarà la prima partita ufficiale di quest’anno. Uno stop così lungo incide molto sulla preparazione atletica ma anche sull’organizzazione di gioco, però stiamo in ottima forma credo che possiamo giocarcela.
Per Ilsinho si potrebbe scatenare un’asta fra Inter e Genoa. La società nerazzurra sta pensando al laterale per coprire il possibile vuoto lasciato da Maicon, destinazione Real Madrid, mentre il
La Coppa Uefa resta nei freddi paesi dell’Est, passando dalle mani dei russi dello Zenit St. Pietroburgo a quelle degli uscraini dello Shakhtar Donetsk. Nella sfida secca di Istanbul in pochi credevano che la squadra allenata da Mircea Lucescu riuscisse ad avere la meglio sui tedeschi del Werder Brema, sebbene questi ultimi fossero orfani del fantasista Diego. Ma alla fine di una gara interminabile sono stati proprio gli arancio ucraini ad avere la meglio, conquistando una finale storica, sia perché rappresenta il primo trofeo continentale per il club, sia perché si tratta dell’ultima edizione della Coppa Uefa prima dell’avvento della nuova Europa League.
Ed allora riviviamo insieme questo storico momento, grazie al video delle tre reti ed alle immagini più belle della serata, dal gol di Luiz Adriano a quello decisivo di Jadson, passando per il pareggio di Naldo. Complimenti ai vincitori e arrivederci al prossimo anno.