Audience tv del calcio: è un crollo verticale, spettatori dimezzati

I dati che riguardano l’audience tv del calcio fanno decisamente preoccupare il settore sportivo più seguito in tutto il mondo. Infatti, con una media pari a 3,4 milioni dopo due giornate, gli spettatori sono calati notevolmente in confronto allo scorso anno per quanto riguarda la massima serie italiana.

Lega Pro

Lega Pro

La Lega Pro è il terzo campionato di calcio italiano, dopo Serie A e Serie B. Fino al 2008 era chiamato Serie C, suddiviso in C1 e C2, mentre oggi, per volere della Lega Calcio professinistico, ha assunto questo nome per una questione di prestigio, dato che Serie C sembrava troppo degradante. In realtà l’idea della denominazione Lega Pro era nata per sostituire la dicitura Serie B, ma poi l’agenzia di scommesse Bwin ha deciso di sponsorizzare il campionato dandogli il suo nome, così la denominazione è stata “retrocessa”.

Oggi il campionato nazionale di Lega Pro è suddiviso in Prima Divisione (ex serie C1) e Seconda Divisione (ex C2), ma permangono i gironi A e B per la Prima Divisione, A-B-C per la Seconda. Il calendario è deciso in estate, prima dell’inizio del campionato, non può essere cambiato in corso d’opera e prevede il classico girone all’italiana con partite di andata e ritorno.

Arriva la “Lega Pro”, che sostituirà la Serie C

Dite addio alla Serie C. No, i calciatori delle serie minori non si trasferiranno tutti nella B, ma semplicemente cambierà nome. Sulla scia di nomi fantasioni come Premier League e First Division in Inghilterra, la serie C1 perderà il suo nome, considerato vecchio e sorpassato, per chiamarsi Lega Pro.

Lo ha deciso il presidente della lega di serie C, Mario Macalli, e annunciato all’Ac Hotel di Firenze. Secondo Macalli infatti la denominazione “Serie C” era troppo declassificante e suonava quasi come un insulto ai tesserati che ne facevano parte. Allora meglio cambiargli il nome, che così si risolvono tutti i problemi.

Serie B: Gerarchie sovvertite, l’Albinoleffe guarda tutti dall’alto

La serie B ha una nuova capolista. Chi credeva che le corazzate del Brescia, del Bologna o del Chievo potessero correre da sole, si dovrà ricredere. In vetta alla classifica, a 13 giornate dalla fine, c’è l’Albinoleffe, squadra costruita con un decimo della spesa delle formazioni precedenti.
E’ forse l’ultimo baluardo del calcio di una volta fatto di squadre che si formano dalle giovanili, e con gli anni acquisiscono quell’esperienza che serve per salire in serie A.

La dimostrazione l’hanno data gli uomini di Gustinetti quando, in una difficile partita contro il Messina, sono riusciti a strappare la vittoria al 94esimo con un gol in mischia di Peluso.
Sono stati aiutati i bergamaschi anche dalle dirette concorrenti. Il Chievo, nonostante abbia giocato in superiorità numerica per buona parte della gara, e per una ventina di minuti con due uomini in più, non è riuscito ad avere la meglio contro un durissimo Rimini, che le prova tutte per rimanere attaccato a quel carro dei play-offs che gli sfugge ormai da 3 anni a questa parte.
Stesso discorso per il Bologna, un pò troppo timoroso per essere la capolista, sul difficile campo del Lecce. I salentini partono forte, ma Tiribocchi non è il solito cobra d’area, e Zanchetta colpisce anche una traversa su punizione, e così i bolognesi si accontentano più del punto guadagnato che dei due persi. Anche perchè adesso hanno il cammino più facile tra le pretendenti alla serie A, avendo già superato molti scontri diretti.

Celo celo manca… manca Pato nell’edizione 2007/’08

Celo celo manca! Una frase, un motto che detto in presenza dei bambini del nuovo millennio può far sorridere, ma quanta nostalgia per chi ha vissuto l’era delle figurine scambiate, collezionate, girate velocemente per leggere la prima lettera del nome o il numero. Pomeriggi interminabili a contrattare -10 figurine in cambio di una- per completare un album che difficilmente vedeva apparire all’interno tutti i volti dei protagonisti prima della fine della stagione.

Era un’altra epoca per il calcio, con i suoi ritmi lenti, con la moviola vista da una sola angolazione, con 90° minuto trasmissione cult per gli appassionati, che aspettavano trepidanti di veder apparire il faccione di Paolo Valenti e le prime immagini delle partite. Era un’altra epoca anche per le figurire, le mitiche Panini, che tanta fortuna hanno portato agli ideatori dal ’60 ad oggi.

I primi mezzobusti si attaccavano con la colla e spesso venivano colorati a mano, vista la scarsa disponibilità di foto a colori. Eppure ogni anno era boom di vendite per l’Album dei Calciatori, la cui uscita era attesa come un evento dai bambini di tutta Italia.