Serie B: FOTO della 28a giornata

Foto: AP/LaPresse

Anche Siena, nel corso di un pomeriggio giallo canarino, ha scoperto che il gioco del calcio non è fatto solo da primedonne in grado di incidere da un momento all’altro. Tra i vari Calaiò e Matronunzio, Troianiello e Reginaldo, esistono coloro che – per una stagione intera – sono chiamati a portare la borraccia. Spomparsi i polmoni. Sopperire a chili di tecnica mancante con quintali di fatica e sacrificio. Tra gli architetti e i geometri, si insinua la manovalanza di coloro che sudano a oltranza e la cui unica gloria riconosciuta, legittima, è quella di essere parte di un insieme nel quale, a incidere per davvero, sono i fenomeni. Capita poi che, tra un tackle e una sgroppata di decine di metri a inseguire l’avversario di turno, il tuttofare si trasformi anche in uomo decisivo. E’ toccato a Francesco Bolzoni, calciatore delle retrovie, inventare la conclusione da fuori area con cui il Siena ha sbancato Modena e consentito ai toscani di agganciare il Novara al secondo posto. “Abbiamo cercato subito di aggredirli – ha dichiarato nel post partita il centrocampista – di fare una gara di forza e abbiamo dato tutti il 100%; preferiamo vincere e non fare una gara bellissima, che giocare bene e perdere”. Nella filosofia dei gregari, conta anzitutto la fatica: vincere senza aver brillato significa in ogni caso essere riusciti a gestire nel migliore dei modi un incontro difficile. Una battaglia tra chi molla per ultimo.

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Rinascere altrove, archiviare un momento professionale delicato, difficile e farlo con l’umiltà richiesta dal caso. La storia di Gennaro Delvecchio è particolare, a tratti incomprensibile se solo non si tenesse conto delle migliaia di sfaccettature psicologiche che si nascondono dietro il manto di un campo verde, oltre le tribune di uno stadio festante. Arrivato a incidere sui terreni della massima serie, prima la Sampdoria, poi il Catania – di punto in bianco il centrocampista si è perduto. Elemento imprescindibile dei blucerchiati di un paio d’anni fa, il mediano ha poi dovuto fare i conti con una lenta decadenza priva di un evidente perchè. Il bagno d’umiltà lo ha portato a riprendere in mano la propria carriera accettando di ripartire dalla cadetteria. La nuova sfida – portare l’Atalanta in vetta – nella sfida – tornare a essere un calciatore importante – ha avuto un passaggio fondamentale nel corso della sfida tra bergamaschi e Sassuolo: un acuto per griffare in maniera indelebile una gara che ha consentito agli orobici di consolidare il primato in graduatoria. L’iniezione di fiducia del classe 1978 è la stessa che si palpa osservandone l’esultanza. Ritrovarlo al meglio della condizione significa, per i bergamaschi, disporre di un’arma vincente di comprovata affidabilità.

Serie B 28a giornata: Atalanta al comando. Siena e Novara seconde; Pescara, Reggina e Toro ok

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Padova – Piacenza 0-0
Livorno – Ascoli 1-1
Novara – Varese 1-1:
30′ pt Bertani (N), 8′ st Pisano (V)
Atalanta – Sassuolo 1-0: 16′ st Delvecchio (A)
Pescara – AlbinoLeffe 2-0: 23′ pt Mengoni (P), 44 pt Bonanni (P)
Modena – Siena 0-1: 34′ pt Bolzoni (S)
Crotone – Triestina 2-1: 35′ pt rig. Testini (T), 47′ pt Cutolo (C), 5′ st aut. Malago (T)
Empoli – Cittadella 2-0: 42′ pt Stovini (E), 45′ st Signorelli (E)
Frosinone – Grosseto 0-0
Portogruaro – Torino 0-1: 20′ pt Bianchi (T)
Vicenza – Reggina 0-1: 46′ pt Cosenza (R)

Serie B 28a giornata: FOTO Livorno – Ascoli 1-1

Foto: AP/LaPresse

Anticipo della ventottesima giornata di serie B.
Stadio Picchi, Livorno:
Livorno-Ascoli 1-1
Rete:
24′ pt aut. Di Donato (A), 45′ st Feczesin (A)

Dopo il pari a reti inviolate tra Padova-Piacenza, la ventottesima giornata di cadetteria pone di fronte in anticipo serale altre due formazioni che, in un senso e nell’altro, hanno più di un interrogativo a cui dare risposta. Il Livorno del nuovo corso griffato Walter Novellino – vittorioso all’esordio – è chiamato ad agganciare l’ultimo treno che porta dritto in massima serie: compromessa ogni possibilità di una promozione diretta, i labronici puntano con forza a strappare un posto per i play off. I marchigiani, invece, stanno vivendo una stagione difficile che rischia di inficiare la permanenza in B. Sei punti di penalità per sanzioni legate a incongruenze societarie hanno di fatto condizionato la graduatoria dell’Ascoli al punto da lasciare i bianconeri al penultimo posto in classifica in condivisione con la Triestina.

Il campo pone di fronte a moduli speculari: tra i locali, che hanno tra i pali De Lucia, i quattro di difesa sono Salviato, Miglionico, Knezevic e Pieri; poker di centrocampisti con attitudini incontriste e offensive: Luci, Iori, Schiattarellla e Belingheri. D’Alessandro e Dionisi in avanti. La replica ospite è affidata alle manone di Guarna che è tutelato da Gazzola, Marino, Micolucci e Calderoni. Mediana composta da Moretti, Di Donato, Giorgi, Cristiano; Lupoli e Feczesin gli attaccanti.

Serie B 28a giornata: FOTO Padova – Piacenza 0-0

Foto: AP/LaPresse

Anticipo della ventottesima giornata di serie B.
Stadio Euganeo, Padova:
Padova-Piacenza 0-0

Emiliani molto più tranquilli, dal punto di vista della graduatoria, rispetto a qualche mese fa quando anche il Piacenza era invischiato nella lotta per non retrocedere: presi per mano da Cacia, momentaneo capocannoniere della cadetteria con sedici reti all’attivo, i rossi hanno rosicchiato punti a chi precedeva e staccato chi segue, riuscendo così a respirare con maggiore serenità. E’ servito un discreto rodaggio, ma oggi il Piacenza pare squadra difficile da affrontare e battere, come ha sperimentato sulla propria pelle la formazione di casa.

Il Padova è stato costretto a impattare nella sfida interna di fronte a uno stadio Euganeo non particolarmente pieno: lottava, al contrario degli ospiti, per una promozione nella massima serie ma la formazione locale ha pagato dazio – sopratutto la sfortuna in questo caso – per il forfait lunghissimo a cui è stato costretto Succi. E togliere Succi al Padova è proprio come levare Cacia ai piacentini. Infatti, le recenti prestazioni hanno ridimensionato le ambizioni dei biancoscudati, finiti a metà classifica a quota 36, quattro lunghezze più degli avversari.