Napoli e Udinese in festa, romane ko

Prima pagina dedicata a Napoli e Udinese dopo l’ottava giornata di campionato, che ha visto l’Inter fermarsi di fronte ad un ottimo Genoa e le inseguitrici guadagnare punti preziosi. Una situazione inaspettata alla vigilia, sia per perché i nerazzurri erano chiamati ad un impegno casalingo sia perché partenopei e friuliani se la dovevano vedere con Lazio e Roma, uscite si sconfitte dall’utima gara di campionato, ma capaci di impensierire chiunque.

E invece ci ritroviamo a commentare lo 0-0 dell’armata-Mourinho, fermata in casa da un Genoa che ha persino rischiato di fare il copo grosso a San Siro, ottenendo un pareggio più che meritato.

Ne approfitta l’Udinese contro una Roma in piena crisi e contestata dai tifosi, stufi ormai di veder la propria squadra sconfitta ad ogni appuntamento. E se è vero che il primo gol dei bianconeri è arrivato su un rigore abbastanza “generoso” (il fallo sembrava iniziato fuori area), è vero anche che i giallorossi ne hanno presi altri due, prima di una reazione degna di nota. L’unica consolazione è il ritorno al gol di Totti (altro rigore molto dubbio).

L’Inter vola, il Catania sogna, la Lazio frena

Cinque minuti: tanto è bastato a Zlatan ibrahimovic per dimostrare che, se non è proprio da Pallone d’oro, poco ci manca. Fuga sulla destra e pallone a scavalcare un Doni che poteva solo sperare nell’imprecisione dello svedese. Roma-Inter è cominciata così ed è finita con quattro sveglie in pieno volto per una Roma che ha recuperato Totti, ma non il gioco spumeggiante degli ultimi anni. Ibra ha fatto il buono ed il cattivo tempo tra le maglie della difesa giallorossa, andando in gol anche ad inizio ripresa.

Poi ci ha pensato l’ex laziale Stankovic a portare a tre le reti dei nerazzurri, prima del poker finale calato da Obinna. L’Inter ha così ripreso il comando solitario della classifica, mettendo a nudo ancora una volta i problemi della squadra di Spalletti, alla quarta sconfitta in sette gare.

Problemi anche sull’altra sponda del Tevere con la Lazio che ha interotto la striscia positiva, andando a beccarsi tre pappine da un Bologna a secco da ben 5 giornate. Stavolta il mattatore si chiama Marco Di Vaio, autore di un’ottima prova e di una doppietta nel 3-1 finale.

Serie A: tre in vetta prima della sosta

Sesta giornata di campionato ricca di colpi di scena e di risultati tutt’altro che scontati. Poteva essere la giornata del Napoli, che dopo la delusione rimediata in Coppa, aveva l’opportunità di tornare al comando della classifica a 17 anni dalla sua ultima volta. Poteva essere la giornata del Catania capolista, seppur in compagnia di Lazio, Inter e Udinese. Poteva essere la giornata del riscatto juventino dopo tre pareggi consecutivi tra campionato e Champions League. E poteva essere la giornata del Milan, chiamato ad avvicinare la vetta della classifica.

Già, poteva essere, ma così non è stato. Il Napoli era partito bene in quel di Genova, andando in rete con Lavezzi quando la lancetta dell’orologio non aveva ancora compiuto il suo primo giro. ma al termine di una partita emozionante è stato il Genoa ad uscire con i tre punti in tasca. Niente primato per il Napoli e liguri che salgono a 9 punti.

Raggiunge invece la vetta della classifica l’Udinese, grazie ad un Quagliarella in stato di grazia, che mette a segno una doppietta e piega un Torino sempre più in difficoltà.

Aspettando la 6^ giornata

Dopo la tre giorni di Coppe, torniamo a parlare di un campionato più emozionante che mai, uno di quelli che non ricordavamo da tempo, nella speranza che i fuochi di artificio continuino a lungo.

Si apre alle 18 di oggi pomeriggio con la Lazio prima in classifica impegnata all’Olimpico contro il Lecce e chiamata a confermare quanto di buono fatto fino a questo momento. Impegno non proibitivo per gli uomini di Delio Rossi, sebbene, come ammette lo stesso tecnico biancazzurro, la Lazio non è più una sorpresa e le avversarie da ora in poi sanno cosa aspettarsi. Sapranno anche come fermare Zarate e Pandev?

In serata scenderà in campo l’Inter, dopo il mezzo passo falso in Champions League e dopo, soprattutto, la disfatta nel derby. Lo sparring partner di turno è il Bologna, già vncente a San Siro nela prima giornata contro il Milan, ma poi frenata da quattro sconfitte consecutive. Aspettiamo stasera per sapere se la Lazio sarà in grado di continuare la fuga e se l’Inter riuscirà a tenere il passo.

5^ giornata: nessun pareggio

In attesa del derby milanese di questa sera, che ci darà qualche indicazione in più sulla testa della classifica, si è giocata la quinta giornata di campionato. Ancora sorrisi in

4^ giornata: la Lazio sogna, la Roma recrimina

Il fresco della sera porta bene all’Inter, che, al termine del primo turno infrasettimanale previsto dal calendario di serie A, si ritrova da sola a guidare la classifica. I nerazzurri ottengono il massimo del risultato con il minimo dello sforzo (solo 1-0 il punteggio finale), grazie ad un gol messo a segno dal solito Cruz, che entra e segna, come ai tempi della gestione Mancini. Mourinho ottiene così i sei punti che aveva chiesto in previsione del derby del prossimo turno e si gode il primato solitario, festeggiando le 100 partite consecutive in casa senza sconfitte.

Ma, in vista del derby nemmeno il Milan si lascia pregare e, dopo la vittoria esaltante con la Lazio nel posticipo di domenica scorsa, va a conquistare i tre punti anche a Reggio Calabria. Borriello sembra non risentire troppo della partenza della sua dolce metà per l’Isola dei Famosi e mette a segno la rete che sblocca la gara. Poi ci pensa il redivivo Corradi a riportare in parità il match, prima che Pato si inventi l’1-2 finale.

Resta a guardare la Juventus di fronte al solito Catania messo bene in campo e pronto a crear grane a chiunque gli capiti davanti. I bianconeri vanno in vantaggio col solito Amauri e, quando eravamo già pronti a commentare l’ennesimo 1-0, arriva l’errore che non ti aspetti (Chiellini è tradito da un rimbalzo dovuto alle pessime condizioni dell’Olimpico) e Plasmati può festeggiare il secondo gol in A ed il pareggio contro una grande. A nulla poi è servito l’assalto finale e le due traverse nel giro di un paio di secondi colpite dai bianconeri. Per ora la Juve frena, in attesa di tempi migliori.

Le cinque sorelle avanzano

Finché è durato, è stato un bel sogno: una settimana di primato in classifica per due squadre che non possono permettersi il lusso di cullare ambizioni così alte, sebbene siano destinate a ben comportarsi nel corso del campionato. Ma il sogno è svanito all’alba e le due di testa, Atalanta e Lazio, hanno dovuto cedere la poltrona più comoda a Juventus e Inter, decisamente più abituate ad abitare i piani alti e a non farsi sorprendere dalle vertigini.

E dire che la Lazio aveva sperato di continuare la volata a punteggio pieno, approfittando come un avvoltoio sulla preda del momento opaco del Milan, ancora a zero punti, prima del posticipo di ieri sera. Ma le luci di San Siro sono tornate ad illuminare il gioco dei rossoneri, che come abili giocatori al tavolo verde hanno servito un bel poker agli uomini di Rossi.

I cugini nerazzurri ringraziano e si godono il primato, in attesa di conquistare gli altri tre punti chiesti da Mourinho, prima di affrontare il derby. Intanto è arrivata la vittoria rotonda in casa del Torino, nonostante i brividi nell’ultimo quarto di gara, quando Julio Cesar è stato chiamato agli straordinari per arginare la superiorità granata.

2^ giornata: Atalanta e Lazio in testa

La seconda giornata di campionato ha regalato ancora emozioni forti al pubblico italiano, con qualche lieta sorpresa e non poche delusioni per quanto si aspettavano di veder scappare le cinque sorelle già dall’avvio.

E invece ci ritroviamo qui a commentare la sconfitta della Roma (di cui abbiamo abbondantemente trattato nella serata di ieri) e quella ancor meno prevedibile del Milan, fermo ancora a zero punti dopo due turni. Non che ci aspettassimo i fuochi d’artificio dagli uomini di Ancelotti (più volte su queste pagine abbiamo ribadito le difficoltà di una squadra piena di primedonne, ma poco “quadrata”), ma pochi si aspettavano di vederla in fondo alla classifica.

Un momento difficile per i colori rossoneri ed il Genoa ne ha saputo approfittare prontamente, prima con Sculli, poi con il figliol prodigo Milito su calcio di rigore. I vari Kakà, Ronaldinho, Seedorf, Pato, Shevchenko non sono riusciti ad arginare il gioco di una squadra messa bene in campo e vogliosa di arrivare al successo.

Buon campionato!

Ci siamo. Dopo l’abbuffata di calcio estivo tra Europei, amichevoli più o meno di lusso ed Olimpiadi, si riapre il sipario sul campionato più bello del mondo (almeno una volta era considerato tale). Tra un’ora esatta allo stadio Friuli, Udinese e Palermo daranno ufficialmente il via alla nuova stagione, che promette di essere tra le più interessanti degli ultimi anni.

Non più solo Inter e Roma a contendersi il titolo finale, ma una serie di pretendenti che, almeno sulla carta, potrebbero dar fastidio ed inserirsi nella lotta.

Già da questa sera testeremo la condizione dell’Inter Campione d’Italia e fresca vincitrice della Supercoppa Italiana contro una Roma agguerita e sfortunata. L’avversario di oggi si chiama Sampdoria, chiamata a confermare quanto di buono fatto nello scorso campionato, quando ha “rischiato” persino di qualificarsi per la Champions League.