Serie A 28a giornata: Lazio – Palermo 2-0

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Posticipo della ventottesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Roma:
Lazio-Palermo 2-0
Reti:
7′ pt e 18′ pt Sculli (L)

Misurare la maturità del Palermo che, privo dell’esonerato Delio Rossi, ha modo di misurare gli effetti della scelta di patron Zamparini il quale, senza sentire ragioni, ha deciso di cancellare l’esperienza dell’ex laziale che paga il 7-0 interno contro l’Udinese. In barba a quanto – moltissimo, diciamo noi – di buono fatto dal tecnico, sostituito dal grintoso Serse Cosmi, i rosanero hanno una nuova guida tecnica e provano a rispondere alla chiamata di presidente e tifosi.

Sulla strada degli isolani, ci finisce una Lazio desideraìosa di difendere con unghie e denti la zona Champions League: insidiati dall’Udinese, gli uomini di Reja non possono fallire per non perdere la quarta posizione in graduatoria. Di fronte a uno stadio Olimpico che mostra parecchi spazi vuoti, i biancocelesti si affidano a un modulo spregiudicato che, semmai ce ne fosse bisogno, chiarisce le intenzioni dei padroni di casa: due trequartisti, Zarate ed Hernanes, alle spalle di Floccari, unica punta di riferimento. Di contro, Cosmi imbottisce il centrocampo e mette Pastore a ridosso di Hernandez.

Serie A 28a giornata: Inter, altra goleada. Frena il Napoli, vola l’Udinese

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Lecce-Roma 1-2GALLERY
Juventus-Milan 0-1GALLERY
Sampdoria-Cesena 3-2
Bologna-Cagliari 1-2:
29′ pt rig. Di Vaio (B), 14′ st Cossu (C), 38′ st Ragatzu (C)
Chievo Verona-Parma 0-0
Fiorentina-Catania 3-0
: 21′ pt e 25′ pt Mutu (F), 16′ st Giliardino (F)
Inter-Genoa 5-2: 40′ pt Palacio (G), 5′ st Pazzini (I), 6′ st e 12′ st Eto’o (I), 26′ st Pandev (I), 39′ st Nagatomo (I), 45′ st Boselli (G)
Napoli-Brescia 0-0
Udinese-Bari 1-0
: 30′ st rig. Di Natale (U)
Lazio-Palermo ore 20.45

Serie A 28a giornata: Sampdoria – Cesena 2-3

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Anticipo della ventottesima giornata di serie A.
Stadio Marassi, Genova:
Sampdoria-Cesena 2-3
Reti: 43′ pt Parolo (C), 1′ st e 3′ st Giaccherini (C), 38′ st Volta (S), 47′ st rig. Maccarone (S)

Nessuna sfida decisiva ai fini dello scudetto, nel corso dell’anticipo di mezzodì tra Sampdoria-Cesena, ma una partita che riveste importanza enorme in chiave salvezza. Non solo in casa emiliana, per una classifica che non sorride ancora al Cesena, fortemente bisognoso di non perdere nessuna delle opportunità garantite – da qui alla fine – dal calendario ma anche tra le mura dei doriani, a cui una rivoluzione sostanziale (di organico) ha stravolto gli scenari iniziali: non si lotta più per obiettivi importanti ma con l’obiettivo di archiviare il più in fretta possibile la permanenza nella massima serie. I 31 punti accumulati dai blucerchiati, infatti, non consentono sonni tranquilli anche perchè la terzultima – appunto, il Cesena – è arretrata di sei lunghezze. Che diventerebbero tre in caso si successo esterno nel corso del match odierno.

I due tecnici optano per squadre spavalde e offensive: Ficcadenti si affida a Malonga al centro dell’attacco, a causa delle defezioni di Bogdani e Budan. Non cambia il modulo – è sempre 4-3-3 – e in supporto alla punta vi sono Jimenez e Giaccherini. Solo panchina per Rosina. In mediana Caserta e Parolo intermedi e Colucci incaricato di fare filtro tra centrocampo e attacco. In difesa c’è Santon terzino destro e Lauro a sinistra; i centrali, a tutela della porta difesa da Antonioli, sono  Pellegrino e Von Bergen. Le mosse di Di Carlo: stravolgimento della retroguardia – non più a tre ma a quattro – con Zauri, Gastaldello, Lucchini e Ziegler davanti a Curci. Palombo, Mannini e Dessena in mezzo; Biabiany, Maccarone e Guberti il trio d’attacco.

Serie A 28a giornata: Juventus – Milan 0-1

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Anticipo della ventottesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Torino:
Juventus-Milan 0-1
Rete:
23′ st Gattuso (M)

Quel che sarebbe dovuto essere nelle previsioni di inizio stagione e che, in buona parte, non si è rivelato: Juventus-Milan poteva rappresentare una sfida importante in ottica scudetto e invece, per il fatto che i bianconeri sono venuti meno alle aspettative e sono costretti a una strenua lotta per accaparrarsi un posto nell’Europa League, la sfida ha essenzialmente perso parte del fascino. Non uno scontro diretto tra pretendenti, vero, ma è altrettanto innegabile la constatazione che una gara come quella tra zebre e diavolo non sarà mai match normale.

Troppo passato a fare da memoria storica, troppe tensioni accumulatesi nel corso degli anni, enorme astio tra le due tifoserie. Si è mormorato – forse a torto, anche se la verità dei fatti nessuno l’ha confermata – che fu a causa di un diverbio tra le due tifoserie che la storica Fossa dei Leoni milanista intraprese la fase di declino che portò allo scioglimento. Buttato lì, ma avremmo potuto citare migliaia di altri episodi, solo per lasciare intuire il motivo per il quale una sfida simile avrà sempre un sapore differente. In campo – tra i due club più titolati d’Italia – e fuori dal campo. La graduatoria stagionale, intanto, recita così: solo il Milan può perdere lo scudetto, la Juve ripassi l’anno che verrà.

Serie A 28a giornata: Lecce – Roma 1-2

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Anticipo della ventottesima giornata di serie A.
Stadio Via del Mare, Lecce:
Lecce-Roma 1-2
Rete:
32′ pt Vucinic (R), 30′ st Giacomazzi (L), 45′ st rig. Pizarro (R)

Tre sfide in cui ci si gioca tutto, ovvero campionato – ma mica scudetto – e Champions League. Vincenzo Montella e la sua Roma vivono prove d’appello importanti, una delle quali passa per Lecce. Stadio Via del Mare. Sfida tra giallorossi, salentini e capitolini, bisognosi di punti per coltivare le speranze di chiudere la stagione nel migliore dei modi: che per il Lecce significa conquistare una salvezza da sudare fino alla fine e per la Roma battersi per accedere in zona Champions. Pena, il fallimento totale di una stagione che ha riservato più amarezze che gioie.

L’intervista di Claudio Ranieri apparsa in giornata sull’Espresso ha messo in mostra, se mai ce ne fosse bisogno, falle di uno spogliatoio che – ha lasciato intuire il tecnico – non ha remato dalla stessa parte; in più, in casa romanista si fanno sempre più insistenti le voci – in seguito a cui sono nate le prime contestazioni – dell’addio di Philippe Mexes, destinato a vestire i colori rossoneri del Milan. Ultimo, ma non meno importante, il rumor delle ultime ore per cui tra i papabili alla panchina capitolina della prossima stagione vi sarebbe niente popo di meno che Josè Mourinho.