Sciopero calciatori, non tutto è perduto

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All’indomani dell’annuncio che la serie A si fermerà per la sedicesima giornata di campionato, spunta una piccola speranza di vedere i calciatori in campo. Ad aprire a questa possibilità è proprio uno dei protagonisti della vicenda, Sergio Campana, che fino ad oggi è stato tra i più rigidi durante le trattative.

Il segretario dell’Associazione dei Calciatori ha ribadito che, mancando ancora 10 giorni alla fatidica data dell’11 dicembre, quando i due anticipi del sabato dovrebbero saltare, c’è tempo per riaprire i dialoghi. Rimane la decisa opposizione alla convocazione del commissario ad acta, che in caso di sciopero sembra inevitabile, e così, mentre i calciatori ribadiscono di voler giocare, e le critiche della società civile continuano ad essere pesanti, Campana ha affermato:

Se prevarrà il buon senso sul tatticismo ancora tutto è possibile per un accordo moderno.

La serie A si ferma l’11 e il 12 dicembre

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Com’era prevedibile la Lega calcio e L’AIC – il sindacato calciatori – non hanno raggiunto alcun accordo sul contratto collettivo. Il nodo principale che separa le due parti è rappresentato dal settimo punto del contratto collettivo – gli allenamenti separati per i giocatori fuori rosa. L’Aic ha lasciato l’incontro, senza ascoltare la proposta di mediazione di Abete, e ha annunciato lo sciopero per la giornata dell’11 e del 12 dicembre.

In realtà Lega calcio e sindacato sono in disaccordo anche su un’altra questione, l’obbligo per il calciatore di accettare il trasferimento se la nuova società gli garantisce le stesse condizioni della vecchia, ma per rendere più facile un’intesa questo punto è stato cancellato dalla bozza di contratto proposta dalla bozza della FIGC.

Oddo cacciato dall’Aic, sciopero sempre più vicino

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Una storia di spionaggio nel mondo del calcio si è appena conclusa male, ma probabilmente a breve verrà già girato il seguito. Il protagonista della vicenda è Massimo Oddo, il quale visto lo scarso rendimento del passato e l’infortunio recente, ha deciso di impegnarsi più nell’attività sindacale che in quella di calciatore.

Fatto sta che nei giorni scorsi il milanista, accompagnato dai suoi avvocati, aveva incontrato autonomamente e senza l’autorizzazione dell’Aic i rappresentanti della Lega Calcio, con cui ha lavorato per trovare un punto d’incontro sul nuovo contratto collettivo. E ci stava pure riuscendo, se non fosse che è stato scoperto dai suoi dirigenti.

L’Aic annuncia lo sciopero, Oddo lo revoca, tensione sui contratti

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Si sciopera o non si sciopera? Sembra che non l’abbiano capito nemmeno i diretti interessati. Questo tira e molla che va avanti da circa 4 mesi sembrava essersi interrotto ieri pomeriggio dopo che l’Aic, l’Associazione dei calciatori, aveva deciso di far saltare le trattative. Il motivo era che non c’erano i presupposti per continuare in questo modo perché tanto non si sarebbe trovato nessun accordo.

In particolare i punti su cui nessuna delle due parti era disposta a trattare erano l’obbligo dei trasferimenti dei calciatori, la flessibilità dello stipendio e la gestione dei calciatori fuori rosa. Una situazione talmente bloccata che non solo l’Aic aveva deciso di non presentarsi all’incontro programmato per martedì 2 novembre con la Lega Calcio, ma addirittura aveva fatto ipotizzare un anticipo dello sciopero del calcio da dicembre al 10 novembre, turno infrasettimanale.

Ritorna la minaccia dello sciopero dei calciatori

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Stop alle trattative tra Associazione Calciatori e Lega di A per il rinnovo del contratto collettivo dei calciatori. Lo ha annunciato il presidente dell’AIC, Sergio Campana, dopo l’ultimo incontro avvenuto nella sede della Federcalcio.

E’ dal 13 settembre, giorno del primo incontro, che non si fanno passi avanti. Il nostro giudizio sulla bozza di contratto proposta dalla Lega A è negativo. Ora faremo una relazione ai calciatori, che avevano deciso di sospendere lo sciopero nella speranza che le nuove trattative portassero a qualche soluzione. Invece c’è stato un peggioramento, perciò adesso saranno loro a decidere se scioperare o meno. Spero che non siano costretti a scioperare, ma di fronte a questa situazione serve un intervento deciso

Sciopero calciatori, trattative aperte

Ieri i rappresentanti dell’Aic (Associazione Italiana Calciatori) e quelli della Lega di Serie A, si sono incontrati per avviare le trattative nel tentativo di evitare lo sciopero proclamato per il 25 e il 26 settembre prossimi. Ovviamente nessuno poteva aspettarsi che sarebbe bastato un incontro per risolvere la questione, ma seppur distanti, le due parti si sono lievemente riavvicinate.

Degli 8 punti della discordia, due sono quelli più complicati da risolvere, mentre sugli altri le parti si sono avvicinate molto. Secondo quanto riferito da Sergio Campana, presidente dell’Aic, i calciatori non transigono sui punti 7 e 8, e più precisamente sugli allenamenti in due gruppi differenti e sull’obbligo da parte dei calciatori di accettare un trasferimento.

Sciopero calciatori, gli 8 punti della discordia

Ieri vi abbiamo dato notizia dell’ufficialità dello sciopero che i calciatori, tramite l’associazione che li rappresenta, hanno indetto per i giorni 25 e 26 settembre, in concomitanza con la quinta giornata di campionato. Le motivazioni dello sciopero però sono rimaste sconosciute ai più, dato che si parlava solo di “nuovo regime contrattuale”, le cui clausole probabilmente nemmeno i calciatori stessi conoscono. E allora Calciopro è andato ad indagare. Dopo il salto vediamo cosa prevede il contratto della discordia tra Aic e Lega di serie A.