Contratto calciatori, scongiurato nuovo sciopero

Come ogni anno ritorna lo spettro del contratto collettivo dei calciatori che non si riesce a risolvere. Questa volta però Lega Calcio e rappresentanti dei calciatori si sono schierati uniti contro l’illecito sportivo. Questa battaglia comune gli ha permesso di trovare un accordo che, almeno per un anno, evita la possibilità di nuovi scioperi come accadde lo scorso anno.

Serie A: accordo trovato sul contratto “ponte”

Si gioca, ora è ufficiale. Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Calciatori ha ammesso che “ci sono tutte le condizioni perché si firmi”, e dunque il campionato riprenderà normalmente dalla seconda giornata che comincerà sabato prossimo.

L’accordo è il famoso “contratto ponte” proposto pochi giorni prima dello sciopero e, in un primo momento, rifiutato, il quale risolve tutto all’italiana, e cioè rinviando i temi più spinosi al prossimo anno.

Beretta sullo sciopero: la Lega non farà un passo indietro

La giornata di sciopero indetta dall’Aic in seguito al mancato rinnovo del contratto collettivo non ha certo contribuito ad avvicinare le parti, se è vero che l’accordo è ancora lontano e che ci tocca ringraziare la sosta per le qualificazioni ad Euro 2012 per avere un po’ più di tempo a disposizione affinché i contendenti trovino un’intesa. L’Assocalciatori al momento pare ferma sulla propria posizione, mentre la Lega di Serie A fa sapere per bocca del presidente Beretta che non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro:

Non ha senso dire che solo la Lega deve fare un passo indietro: si tratta di una negoziazione ed entrambe le parti devono venirsi incontro. Ottimista? Non lo so, ma già lo sciopero che ha fermato l’inizio del campionato è stato una follia. Errare è umano ma perseverare sarebbe diabolico. Comunque tutti stanno lavorando per evitare che si replichi. Nel merito si può lavorare perché ci sono tutte le necessarie spinte per costruire un accordo. Percentuali? Non faccio l’allibratore.

Abete: la seconda giornata si giocherà regolarmente

Anche se l’accordo sul contratto nazionale non è stato trovato, Giancarlo Abete è sicuro che il prossimo 11 settembre la seconda giornata di campionato si giocherà. Lui e Petrucci vanno a braccetto quando dicono che l’accordo c’era, ma per i soliti “fenomeni” è saltato tutto.

Non fanno nomi i due dirigenti, ma il riferimento è chi, tra l’Associazione dei Calciatori e i Presidenti si Serie A, cerca di tirare l’acqua al suo mulino facendo il male comune. Nei prossimi giorni in Figc si incontreranno Beretta e Tommasi a cui viene chiesto un gesto di responsabilità.

Serie A, non si gioca, per Petrucci la colpa è dei presidenti

 A quest’ora avremmo dovuto esser con gli amici a commetare i primi risultati del campionato di serie A, invece lo sciopero ne ha blocccato la partenza ed ora siamo quasi tutti a parlare con gli stessi amici di prima dello sdegno a riguardo dello dello sciopero dei calciatori. Ma siamo poi così sicuri che siano loro i “colpevoli”?  Il numero uno del Coni, Gianni Petrucci, ha rilasciato una interessante intervista, in cui addossa la responsabilità ai presidenti, e non ci sentiamo di dargli torto:

E’ innegabile che il clima nella Lega Calcio sia cambiato. Ricordo un mondo solidale, costruttivo. Adesso vanno d’accordo solo a Natale, per gli auguri. Poi tutti in ordine sparso. Ma non è che se qualcuno grida più forte di Abete, allora Abete è un incapace. Non lascerò che venga dimissionato dai presidenti sfasciatutto in esilio (riferimento a Lotito, ndr). Contro l’arroganza, noi abbiamo la legge.

Ma il campionato inizia o no? Questione di “interpretazioni”

A 4 giorni dall’inizio della prima giornata del nuovo campionato, ancora non si sa se questa si giocherà o se verrà rimandata. Il motivo del contendere è sempre quel famoso articolo 7 del contratto nazionale di lavoro a cui, come se non bastasse la confusione attuale, ci si è aggiunta anche la mano della politica con i contributo di solidarietà.

Ma andiamo con ordine. Oggi le parti in causa si incontreranno alle 14 per decidere sul da farsi. Secondo la Figc il problema dell’articolo 7 è tutta una questione di “interpretazione”. In breve, l’articolo vuole che i giocatori messi fuori rosa non si allenino con i compagni. La norma ovviamente non piace ai calciatori, e allora Abete porta l’esempio di squadre con 40 o 50 giocatori in rosa. In questi casi, dice, non sarebbe uno scandalo se il gruppo fosse diviso in due.

Liga Spagnola, non si gioca la prima giornata

 Stasera al Camp Nou di Barcellona andrà in scena il ritorno della Supercoppa Spagnola tra Barcellona e Real Madrid, per vedere chi vincerà il primo “titulo”, come direbbe Mourinho. Questo incontro che vede di fronte due formazioni piene di campioni  sarà per almeno due settimane l’unica partita di calcio spagnolo che potremo seguire.

Infatti  le minaccie di sciopero dei giorni passati da parte dei giocatori sono diventate realtà oggi, quando non è stato trovato nessun accordo tra la Lega dei Club spagnoli e i calciatori. E così i campionati della Liga e della Secunda Division non partiranno il prossimo week-end, e potrebbero fare lo stesso anche tra due settimane.  Non è la prima volta in Spagna che questo accade, visto che era già successo nel 1979, nel 1981 e nel 1984. Ma a quei tempi non c’erano ancora le Pay Tv e sicuramente la sospensione del campionato non fece scalpore come oggi.

La Liga spagnola in sciopero: saltano le prime due giornate?

Il mondo dello sport mondiale è in fermento ed i supporter di mezzo mondo rischiano di vedersi privati del loro amato giocattolo per qualche tempo. Non bastava il lockout nel basket Nba, né la minaccia di sciopero dei calciatori italiani in guerra aperta con la Lega per il contratto collettivo. Ora ci si mette anche il calcio spagnolo a minacciare la serrata ed a spaventare i milioni di tifosi che seguono la Liga ogni domenica. Il rischio è concreto, come spiega il presidente dell’Assocalciatori spagnola Luis Rubiales:

I calciatori sono uniti e hanno deciso di dire basta. I calciatori di A e B hanno deciso in maniera responsabile, ferma e unanime di proclamare uno sciopero per le prime due giornate dei rispettivi campionati. Non ci sarà Liga né Liga Adelante finché non verrà firmato il nuovo contratto collettivo.

Scontro Aic-Lega sul contratto collettivo. A rischio la partenza del campionato

Foto: AP/LaPresse

Il più grande timore di questa estate era rappresentato dalle conseguenze del calcio scommesse sulla stesura dei calendari e sul possibile rinvio della partenza del campionato. Ebbene, pare che lo scandalo dell’estate 2011 non influirà più di tanto sullo svolgimento regolare del prossimo campionato, ma potrebbero esserci altre vicende a rinviare il fischio d’inizio, stando almeno alle minacce dell’Associazione Italiana Calciatori.

All’indomani della disputa della Supercoppa Italiana, infatti, il mondo del calcio nostrano ha trovato sul comodino un bel documento firmato dai capitani di tutte le squadre di Serie A, che rivendicano la necessità di arrivare alla definizione del contratto collettivo prima che inizi la stagione 2011-2012. Sul banco degli imputati c’è la Lega, che non ha ancora trovato il modo, il tempo o la voglia di arrivare alla soluzione di un problema che va avanti da troppi mesi e che a questo punto non può più essere ignorato.

Sciopero dei calciatori: torna lo spettro sul nuovo campionato

Foto: AP/LaPresse

Il nuovo campionato dovrebbe cominciare il 27 agosto. Dovrebbe, appunto, perché non è sicuro. Damiano Tommasi, il neopresidente dell’Associazione Calciatori succeduto a Sergio Campana, ieri ha riproposto il dilemma con cui il suo predecessore aveva lasciato la sua carica: cosa fare se non si trova l’accordo sul contratto nazionale di categoria?

Intervistato su SkySport, l’ex centrocampista della Roma ha fatto sapere di aver girato quasi tutti i ritiri della Serie A ed aver trovato tutti d’accordo: bisogna convergere tutti su un testo unico o è meglio dar vita al tanto temuto sciopero dei calciatori. Il problema è sempre lo stesso, come ha confermato anche Beretta, presidente della Lega Calcio: il famoso articolo 7.