Giggs saluta gli sponsor

La confessione della cognata di Ryan Giggs, secondo la quale lei ed il giocatore avrebbero avuto una relazione durata otto anni, ha già prodotto i primi effetti. Rhodri – così si chiama il fratello della stella del Manchester United – ha lasciato la moglie e sembra intenzionato a chiedere il test di paternità per il figlio di cinque anni – per quello che può servire in un caso come questo.

Ma questa relazione rischia di costare molto cara al calciatore. Gli sponsor – si tratta di marchi come Patek Philippe, Cyma, Citroen e Saudi Telecom -, stanno pensando seriamente di rescindere i ricchi contratti che avevano firmato con lui. Per ora, come è già capitato per Tiger Woods , hanno bloccato le pubblicità in cui compariva il loro marchio accanto al giocatore gallese.

Ryan Giggs, scappatella con la cognata

Foto: AP/LaPresse

Che Ryan Giggs non fosse uno stinco di santo lo avevamo capito qualche settimana fa, quando uscì fuori la sua storia con Imogen Thomas, ex concorrente del Grande Fratello inglese. Ma se una scappatella ci può anche stare, quello che proprio non ci sta è che un uomo decida di cornificare la dolce metà spassandosela con la moglie del proprio fratello.

Ebbene sì, pare proprio che il calciatore del Manchester United abbia superato ogni limite, intrecciando una lunga relazione con la cognata, tale Natasha, che dopo anni ed anni di silenzio ha pensato bene di diffondere la vicenda a mezzo stampa, contattando il New of the World:

Abbiamo avuto una relazione di otto anni. Sapevo che era sbagliato e ho cercato di chiudere la storia tante volte, ma per me lui era come una droga. Non è mai stato romantico e non mi ha mai detto che mi amava, il nostro era solo sesso.

Calciomercato: ecco tutti i campioni a costo zero

La finestra di mercato invernale si è appena chiusa, che già si parla di quella che sarà la prossima, quella che inizierà a luglio. Se i contratti dei calciatori sono ricchissimi, probabilmente lo si deve a quelli che vengono via a parametro zero, in cui non c’è da convincere un presidente a lasciarli andare, ma soltanto il calciatore che deve accettare un’offerta piuttosto che un’altra.

E nella prossima stagione sembra che i contratti di molti calciatori debbano diventare sempre più alti. Secondo una ricerca di SportMediaset, sarebbero 68 i calciatori che negli altri quattro campionati maggiori europei cambieranno maglia senza spendere un’euro. Almeno per il cartellino. Ma non si tratta di calciatori che valgono poco; molto spesso sono giocatori di prima fascia che, per problemi societari, hanno deciso di non prolungare il proprio contratto.

Champions League: Manchester, Villareal e Juventus raggiungono il Barça ai quarti

Grande regalo nella serata di Champions da parte dello Zenit alla Juventus. Vincendo a Minsk contro il Bate Borisov mette al sicuro la qualificazione dei bianconeri, e di conseguenza in grosso pericolo il Real Madrid. Il peso del bomber Pogrebnyak in campo si sente, perchè è proprio lui a sbloccare la partita che consegna probabilmente la qualificazione alla Uefa alla legittima detentrice in carica.

Nel girone della Fiorentina invece le cose si complicano, dato che il Lione batte senza patemi d’animo la Steaua Bucarest. I rumeni non danno alcun fastidio ai francesi che potrebbero dilagare, ma si fanno bastare un errore del portiere avversario su una punizione di Juninho e la difesa allegra dei rossoblù nel finale. Ora la Fiorentina rischia di non qualificarsi nemmeno vincendo entrambe le prossime partite.

John Terry premiato da Capello, ma quante banane sul web!

Chiamatelo capitano, lui che capitano lo è già nella sua squadra di club, ma che stasera avrà l’onore di indossare la fascia anche in nazionale. John Terry se la merita tutta l’investitura, dopo la cocente delusione nella finale di Champions, ed anche un tipo duro ed apparentemente insensibile come Fabio Capello ha capito il momento critico del calciatore ed ha voluto premiarlo.

È una buona cosa per Terry. Quello che è successo mercoledì scorso non è stato simpatico per lui. Si è allenato molto bene e quando gli ho detto che sarebbe stato il capitano è stato molto molto felice. Il capitano deve essere un leader e Terry lo è.

Già, il buon John è il vero leader del suo Chelsea. Ha preso per mano la squadra e l’ha trascinata fino alla finale di Champions, ha evitato un gol praticamente fatto, attorcigliando il collo come un pupazzo di gomma su quel tiro a colpo sicuro di Giggs, si è caricato sulle spalle la responsabilità di tirare il quinto rigore, quello decisivo, quello che poteva significare il raggiungimento di un sogno.

Champions League al Manchester United!

Alla fine ha vinto chi ha sbagliato di meno, ma se ci fosse stata la possibilità di assegnare la Champions League ai punti, probabilmente la gara tra Manchester United e Chelsea sarebbe finita pari. Meglio i Red Devils nella prima frazione di gioco. Il Chelsea subisce l’iniziativa della squadra di Ferguson e non riesce a proporsi in avanti. Cristiano Ronaldo è defilato sulla fascia, a volte quasi estraneo alla manovra, ma al minuto 26 riesce a regalare la quarantaduesima perla di una stagione da incorniciare, dopo un’ottima azione di Scholes sulla fascia.

L’unico pericolo corso da Van Der Saar è su un colpo di testa di Rio Ferdinand, che pressato da Ballack rischia di infilare la propia porta. Ma è solo un lampo e sul rovesciamento di fronte Cech deve guadagnarsi la pagnotta due volte nel giro di pochi secondi, chiamato a respingere il colpo di testa di Tevez prima ed il tap-in di Carrick poi.

Dominio Manchester in questa fase dell’incontro, ma come nella migliore tradizione a gol sbagliato corrisponde un gol subito ed è Lampard ad infilare la porta dei Reds, quando ormai la fine del primo tempo è ad un passo. Destro comodo ed esultanza dedicata ancora una volta alla mamma scomparsa qualche giorno prima della semifinale.

Premier League: Manchester United campione per la 18esima volta

Niente sorprese nel campionato inglese. Il Manchester United, primo da 9 giornate, vince la Premier League come ampiamente prevedibile. E’ stato solo un bluff degli uomini di Ferguson il giocar male per far avvicinare il Chelsea e ridurre da 5 a zero i punti di distacco dai blues, perchè nell’ultima partita bastava vincere con qualsiasi punteggio per portare a casa il trofeo.

Detto-fatto. Cristiano Ronaldo (sempre lui) sblocca la partita su rigore contro il Wigan alla mezz’ora e risponde alla rete di Shevchenko che ad una manciata di chilometri di distanza aveva portato in vantaggio il Chelsea qualche minuto prima. I blues sperano, ma alla seconda rete di Giggs capiscono che non c’è più niente da fare e mollano la presa. Il Manchester è campione d’Inghilterra per la diciottesima volta.