Ronaldo ha un figlio segreto?

Pensavate forse che gli unici problemi di Ronaldo fossero quelli legati alla lunga serie di infortuni che ne hanno costellato la carriera? Ebbene no, il Fenomeno brasiliano negli ultimi anni

Ronaldo, niente nazionale

E’ tornato a giocare dopo più di un anno di inattività, per la gioia dei tifosi del Corinthians e dei brasiliani tutti, che sperano di rivederlo con la maglia verdeoro.

Ronaldo in soccorso di Adriano

Ne stanno dicendo di tutti i colori sul suo conto, in Italia ma anche in Brasile. Per questo Adriano si chiude sempre di più in sè stesso e aggrava la sua situazione già precaria. Questo e altri motivi più “umani” hanno spinto l’ex Fenomeno Ronaldo a farsi avanti nella vicenda Adriano, per tentare di aiutarlo.

Dopotutto chi meglio di lui, che ha passato più o meno i guai fisici e psicologici che l’Imperatore sta passando oggi, e che soprattutto conosce l’ambiente dell’Inter, può riuscire ad aiutarlo. Alla Gazzetta dello Sport Ronaldo assicura che non ha intenzione di giudicarlo, come hanno fatto gli altri, perché questo gli farebbe ancora più male, ma soprattutto non lo vuol fare davanti alle telecamere, trasformando un dramma umano in un reality show.

È un momento difficile io dal canto mio farò quello che posso per aiutare Adriano, ma in privato, lui ed io. Sono molto triste per quello che gli sta succedendo e perché vedo tanta mancanza di rispetto nei suoi confronti. Siamo tutti persone umane e bisogna guardare a sè stessi prima ancora di giudicare gli altri. Guardando la tv sembra proprio che nessuno sbagli nella vita.

Queste le prime parole del Fenomeno, che da ex compagno di nazionale lo conosce benissimo, e sa su quali punti battere per tentare di aiutarlo.

Ronaldo: in Brasile ho ritrovato il gol e la vita

C’era una volta il Fenomeno, un ragazzotto venuto dal Brasile per incantare le platee del Vecchio Continente, segnando gol di straordinaria fattura tra dribbling e colpi da bilardo da spellarsi le mani per gli applausi. Il più forte giocatore in attività, diceva qualcuno, e forse all’epoca il Fenomeno non aveva veramente rivali sulla piazza.

Chi fermerà Ronaldo? Difficile in quegli anni trovare un difensore che riuscisse a strappargli il pallone dai piedi senza commettere fallo, ma il bresiliano non immaginava ancora che l’avversario più arcigno era proprio in quei tendini di cristallo che non ne volevano sapere di reggere la sua possente muscolatura, Infortuni a ripetizione, interventi, riabilitazione ed ogni volta la stessa domanda: tornerà quello di prima?

Oggi Ronaldo è di nuovo in campo. Non gioca più nei palcoscenici luminosi del Vecchio Continente, ma il tocco è quello di una volta ed il gol è tornato a far parte del suo quotidiano. Cinque retti in sette partite, da far invidia a qualunque attaccante del mondo. Ma non basta. Ronaldo ha ritrovato il sorriso e, come raccontato a La Repubblica, lo deve al suo Brasile, alla sua gente.

Meazza il miglior interista di tutti i tempi secondo il Times

Il Times continua a fare delle classifiche incredibili, e così valutando tra prestazioni, vittorie e quanto cuore i centinaia di calciatori hanno regalato all’Inter, ha stilato una classifica dei migliori interisti di tutti i tempi. Strano che la classifica sia stilata da un giornale inglese e non magari da qualche giornale più vicino al popolo nerazzurro, ma intanto si sa che quando si tratta di graduatorie, il Times non è secondo a nessuno.

Probabilmente se fossero stati interrogati i tifosi interisti, il posto d’onore sarebbe stato assegnato a Giacinto Facchetti. Ed invece secondo gli inglesi l’ex dirigente e terzino nerazzurro, morto recentemente, è soltanto secondo, superato da Giuseppe Meazza. L’attaccante anni ’30 forse ha impressionato di più perché a lui è dedicato lo stadio di San Siro, o forse per gli oltre 200 gol segnati con la maglia di quella che ai suoi tempi si chiamava Ambrosiana Inter.

Pelè: “mai detto che Robinho ha assunto droghe”

Probabilmente si chiude qui una polemica che va avanti da una settimana, e che vede coinvolto il guru del calcio brasiliano, Pelè, e due dei calciatori più rappresentativi della nazionale verdeoro, Robinho e Ronaldo. O almeno, è chiusa la vicenda sul calciatore del Manchester City.

Qualche giorno fa, interrogato da un giornalista sulla droga nel mondo del calcio, O’Rey accostò il nome dei due calciatori brasiliani a quello di Diego Armando Maradona, dicendo che loro sono gli unici, o comunque fra i pochi nel mondo del calcio, ad aver avuto problemi con la droga. Immediatamente sono scattate le polemiche, e primo fra tutti a reagire è stato Mark Hughes, manager della squadra inglese.