Quel romantico di Ronaldinho

E’ uno dei più forti giocatori del pianeta, per qualcuno addirittura il più grande talento in attività. Di lui conosciamo vita, morte  miracoli, calcisticamente parlando, ma del Ronaldinho-uomo è difficile avere notizie dettagliate, vista la sua riservatezza di fronte all’argomento.

Stavolta però il Gaucho ha voluto fare un’eccezzione, concedendosi alla telecamera ed al microfono di Detras de la fama, programma molto seguito in Brasile in onda sull’emittente Multishow.

Il ritratto che ne vien fuori è per certi versi sorprendente, se si considera che stiamo pur sempre parlando di un calciatore professionista, abituato alle luci della ribalta ed agli sguardi curiosi della gente. Eppure, nonostante ciò, la timidezza non lo ha mai abbandonato, condizionandolo anche dal punto di vista sentimentale.

Ronaldinho illude il Milan, Esposito lo beffa

La zona Cesarini stavolta è stata fatale al Milan, dopo le ultime due gare vinte proprio sul filo di lana. Ronaldinho ha segnato la sua rete numero sei in maglia rossonera, togliendo lo zero anche nella casella delle reti segnate fuori casa, ma ciò non è bastato a portare a casa i tre punti che sarebbero valsi la testa della classifica.

Di fronte ad un Lecce consapevole della superiorità dell’avversario, la squadra di Ancelotti ha tentato in tutti i modi di scavalcare nuovamente i cugini nerazzurri in vetta. Numerose le occasioni create dagli ospiti, che però davanti alla porta non riuscivano a concretizzare in modo degno.

In particolare Borriello non ha dato dimostrazione di grande lucidità, fallendo ripetutamente la possibilità di portare il Milan in vantaggio. Per il Lecce da segnalare una grande occasione di Giacomazzi, che tutto solo davanti alla porta ha fallito il più facile dei gol.

Ronaldinho: da figurina a campione ritrovato

Al suo arrivo in Italia aveva promesso di regalare allegria al calcio e gioia ai tifosi, sebbene in molti pensassero di ritrovarsi davanti l’ennesima figurina giunta ad arrichire l’album rossonero.

Sono trascorsi quasi quattro mesi da quel giorno e Ronaldinho sembra aver mantenuto la promessa, regalando non solo giocate di alta classe, ma anche punti preziosi e vittorie pesanti alla squadra di Ancelotti.

Dodici le gare giocate, non tutte da titolare, per un totale di 709 minuti, durante i quali il Gaucho si è reso protgonista in termini di gol per ben 5 volte. Sua la rete che ha affossato l’Inter, regalando il primo dispiacere stracittadino a mister Mourinho, sua la doppietta contro la Sampdoria, sua la punizione in zona Cesarini che ha ridimensionato le ambizioni del Napoli e suo il missile dai 25 metri che ha permesso al Milan di superare lo Sporting Braga in Coppa Uefa. Un gol ogni 141 minuti giocati, ma soprattutto 12 punti portati a casa grazie alle sue magie.

Ronaldinho e Quagliarella fanno volare le italiane in Coppa

Giovedì di gloria per le due italiane impegnate nel secondo turno della fase a gironi di Coppa Uefa. Nel giorno di riposo dela Sampdoria, Milan e Udinese tengono alto l’onore dell’Italia e conquistano la vittoria, piazzandosi in testa ai rispettivi gironi.

Per la squadra di Ancelotti è ancora decisivo Ronaldinho e ancora in pieno recupero come aveva fatto domenica scorsa nel posticipo serale contro il Napoli. E dire che contro lo Sporting Braga il Milan partiva con il tridente Inzaghi-Shevchenko-Pato fin dal primo minuto, ma i portoghesi riuscivano a reggere bene di fronte all’armata rossonera e rischiavano persino di passare in vantaggio in un paio di circostanze.

Nella ripresa poi il ritmo calava ancora e neanche l’ingresso di Ronaldinho e Seedorf sembrava regalare scossoni ad una gara per certi tratti noiosa. E proprio quando ci apprestavamo a commentare un brutto pareggio del Milan, ecco arrivare il lampo del Gaucho, che con un tiro dai venticinque metri castigava Eduardo. Ora i rossoneri sono in testa al girone E con 6 punti, seguiti da Sporting Braga e Wolfsburg a 3. Ancora a zero Portsmouth ed Heerenveen.

Udinese e Napoli lasciano strada al Milan

Copertina della decima giornata di campionato dedicata al Milan, che vince il posticipo di lusso contro il Napoli e si riporta in testa alla classifica dopo più di quattro anni. Gli azzurri hanno retto bene di fronte agli assalti del Diavolo, nonostante l’espulsione di Maggio li abbia costretti a giocare in dieci per tutto il secondo tempo.

Un ottimo Iezzo ha evitato il peggio in diverse occasioni, concedendosi anche il lusso di parare un rigore a Kakà a pochi minuti dalla fine. Ma proprio quando eravamo pronti a commentare il pareggio, ecco spuntare il piede di Ronaldinho  e la testa di Denis (eroe dell’ultima gara con una tripletta) a beffare l’estremo difensore partenopeo.

Cambia dunque la testa della classifica che solo quattro giorni fa vedeva prevalere proprio Napoli e Udinese. Ora a farla da padrone è il Milan con 22 punti, seguita ad un solo punto dall’Inter e dai bianconeri di Marino che nel pomeriggio non sono riusciti a sfruttare l’impegno casalingo contro il Genoa, impattando per 2-2.

Adriano – Ronaldinho: le due facce di Milano

Sono giovani, ricchi, forti e belli (vabbè non esageriamo) e con tanta voglia di godersi la bella vita. E poi, particolare non trascurabile, sono brasiliani e quando sentono odore di festa, non riescono proprio a resistere e spesso finiscono per mettersi nei guai.

Loro sono Adriano e Ronaldinho, brasiliani trapiantati a Milano, dove stanno facendo le fortune (non sempre a dire il vero) di Inter e Milan. Avversari in campo, divisi dal colore delle maglie, ma abbastanza amici da concedersi qualche ora di divertimento in compagnia a ritmo di hip hop.

E’ successo la scorsa domenica, dopo le prestazioni non proprio entusiasmanti offerte nelle rispettive gare di campionato (per il milanista c’è l’attenuante dell’infortunio, ma questa è un’altra storia). Sta di fatto che i due hanno fatto bisboccia insieme fino alle prime luci dell’alba, provocando reazioni totalmente diverse da parte degli allenatori. Ma andiamo per ordine.

Il Milan di sera proprio non va, perde anche a Tirana

Se escludiamo le due partite di coppa Uefa (che però alla fine sono quelle che contano di più), il cammino del Milan nelle gare serali è il più disastroso degli ultimi anni. In pratica da Agosto la squadra di Ancelotti è riuscita, in un totale di 10 partite (tra campionato e coppa) a collezionare 6 sconfitte, tre vittorie e un solo pareggio.

E stavolta la sconfitta, così come a Lugano e in altre occasioni, è arrivata contro una squadra che almeno sulla carta non vale nemmeno un quarto di quella rossonera: il Tirana. Si giocava il trofeo Taci Oil Albania Reads, e per il Milan non era nemmeno tanto un’amichevole, dato che in campo erano presenti quasi tutti i titolari.

Ronaldinho ha trovato casa

Dopo il derby, con tanto di primo gol in maglia rossonera, aveva detto di sentirsi finalmente a casa, dove l’espressione “casa” sta per Milano, San Siro o, al massimo, Milanello. Intanto però Dinho era costretto a fare avanti e indietro da un lussuosissimo albergo milanese, divenuto per tre mesi la sua tana, in attesa di una sistemazione più comoda.

Bene, ora l’attesa è finita ed il Gaucho finalmente ha trovato la casa dei sogni in quel di Galliate Lombardo, alle porte di Varese. Una villa da far girar la testa, valutata intorno ai 5 milioni di euro ed abitata in passato da Ugo Tognazzi e da Riccardo Sogliano, ex calciatore del Milan.

Tre piani, ampio parco all’esterno, laghetto privato, due piscine: tutto ciò che serve per vivere nella massima tranquillità in compagnia di mamma, sorella e cognato, oltre che di un imprecisato numero di guardie del corpo addette alla sorveglianza della villa.

Tutti in campo per Borgonovo, festa di sport e di umanità

Roberto Baggio, Ronaldinho, Ruud Gullit, ma soprattutto lui, Stefano Borgonovo, per una volta stella della serata, capace di offuscare tre palloni d’oro. Si è tenuta ieri la serata di beneficienza a lui dedicata, organizzata dalle società di Milan e Fiorentina (i due club in cui ha disputato i suoi anni migliori nel calcio professionistico), il cui incasso sarà devoluto alla ricerca contro la malattia che l’ha colpito già dal 2005: la Sclerosi Laterale Amiotrofica, nota ormai con il nome di Sla.

L’annuncio ufficiale della sua malattia Borgonovo l’aveva dato solo un mese fa, ma già da 3 anni si era ritirato dal mondo del calcio (allenava la Primavera del Como) per problemi di salute. Al suo annuncio si erano mossi numerosi dirigenti e campioni del calcio per fare qualcosa per lui, fino alla partita di beneficienza che ha visto “affrontarsi” Milan e Fiorentina.

Mourinho, l’uomo da copertina

Che la squadra vinca o perda è sempre lui ad occupare le prime pagine dei giornali, più dell’attaccante che l’ha buttata dentro, più del difensore che ha perso il contrasto, facendosi superare. E’ il destino di Josè Mourinho, professione mister, ma con un futuro assicurato di attore, grazie a quella faccia da uomo sicuro di sé e a quell’inclinazione innata  per la recitazione.

E così, da quando è sbarcato a Milano lo abbiato ritrovato spesso a far notizia con quel suo modo di porsi presuntuoso ed arrogante, che più di una volta ha innescato polemiche infinite con il “nemico” di turno. Sarà che agli italiani interessano più i pettegolezzi che il calcio giocato (come dice lui), ma non si può certo dire che il portoghese sia esente da colpe.

Ma negli ultimi quattro giorni la sua espressione è mutata rispetto al passato e, pur continuando a ripetere che l’Inter sta raccogliendo meno di quanto semina, è evidente che alcune sue certezze cominciano a vacillare.

Fantacalcio: Zarate, migliore per la terza volta

Essere il miglior calciatore di giornata è sempre una grande impresa. Esserlo per 3 volte su 5 partite è un evento storico. Mai nessuno, nemmeno il miglior Ronaldo dei tempi d’oro, è mai riuscito a partire così forte ad inizio campionato, e visto l’andazzo, sembra proprio non dover smettere più.

Mauro Zarate, il gioiellino di Lotito, risulta oggi per la terza volta il miglior calciatore di giornata. I gol ancora una volta sono stati due, e questo riconoscimento va ad aggiungersi alla vetta della classifica cannonieri, che non è poco. Top 11, come pronosticato, dominata dai milanisti, premiati dopo il derby, ma molte saranno le new entry.

Dinho-Mourinho: il derby visto dall’estero

Una rondine non fa primavera ed una sconfitta (o una vittoria) non fa testo nell’economia di un campionato. Ma la teoria non funziona se la gara di cui stiamo parlando è un derby bollente come quello di Milano, nel quale ci sono in ballo questioni che vanno al di là dei tre punti guadagnati sul campo.

Poteva essere la serata di Mourinho, che dietro il suo sorriso sempre più antipatico, avrebbe voluto involarsi verso la vetta solitaria della classifica, facendosi beffa di un Milan partito non proprio alla grande. Già, poteva essere. E invece è stata la serata di Ronaldinho, che in un’elevazione di testa ha trovato il modo di dimostrare al mondo intero che sa ancora infilare la porta avversaria.

Mourinho e Dinho, le due facce del derby milanese, gli uomini da copertina per i giornali sia nazionali che internazionali. In Europa si parla solo di loro due, come se il derby si fosse giocato in una sorta di Calcio Balilla uno contro uno.