Milan: Cassano bloccato dal Real, se non parte Ronaldinho difficile che arrivi

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La vicenda Cassano sembra più complicata di quanto non potesse sembrare nei giorni scorsi. Nel primo accordo tra Galliani e Garrone, il barese avrebbe rescisso il contratto e sarebbe finito al Milan gratuitamente. Poi la decisione dell’Arbitrato di reintegrarlo con lo stipendio dimezzato ha fatto saltare i piani, e così Galliani si è impegnato per trattare con il Real per eliminare la clausola di 5 milioni presente sul contratto del barese.

Ma c’è un intoppo: Perez ha detto di no. Galliani puntava sul fatto che l’accordo fosse stato preso con Calderon, predecessore di Perez, e che l’attuale presidente, molto amico dei rossoneri, potesse acconsentire a chiudere un’occhio su quelli che per il Real sono solo spiccioli. Ma Perez a quei 5 milioni non vuol rinunciare, e allora ecco di nuovo che tutto rimane congelato.

Ronaldinho, feste e ore piccole per stare con Sara Tommasi

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Forse abbiamo scoperto il motivo per cui un ex pallone d’oro, che fino allo scorso anno sembrava tornato in forma fenomenale, è risprofondato nel solito baratro fatto di feste che finiscono alle ore piccole, allenamenti sottotono, partite con il contagocce e prestazioni inguardabili. La causa è la croce e delizia di tutti gli uomini: l’amore.

Forse è una parola grossa, ma stando a sentire quanto dice Sara Tommasi, pare sia così. La scorsa estate l’ex naufraga dell’Isola dei Famosi e Ronaldinho si sono incontrati all’uscita di un ristorante, è scoccato il colpo di fulmine, si sono scambiati i numeri del cellulare, ed hanno cominciato a frequentarsi.

Milan: nel mirino i due fenomeni argentini del futuro

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Continua la linea giovane del Milan che potrebbe presto ingaggiare due fenomeni. Uno ha 18 anni, l’altro 19, ma sono già sui taccuini di mezza Europa. Quello di cui ha più bisogno Allegri in questo momento si chiama Rogelio Funes Mori, centravanti del River Plate e della nazionale argentina Under 20. E’ considerato “il nuovo Batistuta” visto il suo fisico possente e l’agilità che non molti attaccanti hanno, e sono in tanti a credere che sarà la punta della nazionale argentina per i prossimi 10 anni.

L’altro è un fantasista simile a Ronaldinho, con il pregio di avere 12 anni di meno. Si chiama Erik Lamela ed è un vero e proprio funambolo che può giocare dietro le punte o come esterno di sinistra, molto rapido e con piedi buoni. Su di lui c’è da tempo il Barcellona che vede in lui il Messi del futuro, ma Lamela ha voluto rimanere al River Plate per crescere, evitando di far panchina in Spagna.

Champions League: Auxerre – Milan 0-2

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Quinta giornata di Champions League gruppo G.
Stadio Abbé-Deschamps di Auxerre:
Auxerre-Milan 0-2
Reti: 19′ st Ibrahimovic (M), 46′ st Ronaldinho (M)

Si cominciano a fare calcoli: mancano due giornate (questa compresa) per chiudere la prima fase a gironi della Champions League. Il Milan, che difficilmente riuscirà (a meno di un harakiri madrileno) a soffiare il primato al real Madrid ha necessità di tenersi dietro i francesi. Di contro, le uniche speranze dell’Auxerre di qualificarsi per la fase avanzata sono riposte in altrettante vittorie nelle ultime due partite. Tradotto, la gara dell’Abbé-Deschamps è crocevia per l’una e per l’altra formazione: l’Auxerre non perde in Ligue 1 dallo scorso 16 ottobre, i rossoneri hanno appena messo in fila la quarta vittoria consecutiva in serie A.

Fernandez opta per il 4-4-1-1 che prevede Birsa quale punta di riferimento sostenuta, appena a ridosso, da Contout. Confermato il 4-3-1-2 con cui Allegri sta sbancando nella massima serie: non c’è, rispetto al pareggio interno contro i Blancos di Mourinho, Filippo Inzaghi (fresco di intervento chirurgico) nè si rivede Ronaldinho, ancora tra le riserve. Ibrahimovic e Robinho inamovibili, Seedorf alle loro spalle e appena davanti al trio tutto muscoli e polmoni costituito da Flamini, Gattuso e Ambrosini.

I rossoneri si assestano in 5′: trovati ritmo e spazi, sono subito gli ospiti a creare pericoli dalle parti di Sorin. Al 7′ Ibra lancia Robinho che calcia dai 20 metri e sorvola la traversa. Replica transalpina al 10′: da Dudka a Contout, Abbiati para in seguito al colpo di testa da distanza ravvicinata. L’intervento dell’estremo milanista non è nulla rispetto a quanto è chiamato a fare 3′ dopo: punizione di Dudka, deviazione beffarda di Gattuso che chiama il portiere a una grande parata con tuffo sulla sinistra. Nemmeno il tempo di rialzarsi che ancora Abbiati, su conclusione di Birsa, deve fare gli straordinari.

Ronaldinho fa le ore piccole

Nell’ultimo periodo Allegri lo sta utilizzando con il contagocce, ma Ronaldinho trova ugualmente il modo di far parlare di sé, anche se questa volta avrebbe evitato volentieri di finire in

Benzema, Ronaldinho e Gilardino, la rivoluzione è in attacco

Le prossime finestre di mercato potrebbero rivoluzionare gli attacchi delle tre big italiane. L’evento più immediato potrebbe essere l’approdo di Gilardino alla Juventus. L’attaccante viola sta dando segni di cedimento da un po’ di tempo, ed il terribile inizio di torneo della Fiorentina fa pensare che nemmeno quest’anno si possa centrare l’obiettivo europeo. Per questo anche la dirigenza viola potrebbe accettare di cedere l’attaccante in prestito con diritto di riscatto alla Juve, in modo da rifondare la squadra partendo da qualche giovane promessa.

La Juve pare aver scelto Gila perché ormai Benzema è sempre più lontano. L’attaccante francese infatti non pare intenzionato ad accettare un ingaggio al di sotto degli 8 milioni che prende ora al Real Madrid, e così al momento sono soltanto due i club che potrebbero accontentarlo: il Manchester United e l’Inter. La squadra inglese potrebbe far rientrare nell’affare Rooney che Mourinho sogna per affiancare a Cristiano Ronaldo, mentre i nerazzurri potrebbero scambiarlo con Maicon, in evidente calo dopo l’annata stratosferica dello scorso anno, e che non aspetta altro che lasciare Milano.

Ronaldinho, niente Ajax: scelta tecnica o qualcosa di più?

Ronaldinho fino ad oggi ha giocato tutte le partite del Milan, ma contro l’Ajax potrebbe non scendere in campo. Anzi, probabilmente non andrà nemmeno in panchina. Stando alle parole del tecnico Allegri, il motivo è uno solo, e cioè far rifiatare un calciatore di 30 anni che ha giocato finora una partita ogni tre giorni da un mese e che ha uno stile di gioco che fa spendere molte energie.

Tutto qui? Pare proprio di no. Secondo il Corriere dello Sport c’è di più. La realtà è che, nonostante le sue giocate, il modo di intendere il calcio di Dinho ad Allegri non piace. Non torna mai in difesa, non si sacrifica per la squadra, ultimamente è molto calato nelle prestazioni, e a questo si aggiungono due aspetti piuttosto importanti: negli allenamenti non si impegna al massimo come fanno i suoi compagni ed inoltre sta facendo dei capricci per il rinnovo contrattuale.

Ronaldinho resta al Milan

Ronaldinho va o Ronaldinho resta? Il dubbio amletico ha accompagnato gli ultimi giorni di calciomercato, con il brasiliano che sembrava sul punto di lasciare il Milan per tornare in patria

Milan, il giorno della verità per Gattuso e Ronaldinho, si punta Ben Arfa

Dopo tanto parlare si torna in campo, ma nell’amichevole di Varese Allegri non potrà disporre né di Ronaldinho (che ancora non è in forma) né di Gattuso, sempre più lontano da Milano. Secondo il Corriere dello Sport oggi sarà il “giorno della verità”, in cui Galliani incontrerà il calciatore calabrese per capire se è il caso di continuare insieme oppure no. L’unica offerta seria per il centrocampista pare arrivare dalla Grecia, dove l’Olympiakos gli ha offerto un triennale da 1,7 milioni a stagione, ma il problema è che Ringhio vorrebbe una buonuscita di 2 milioni da parte del Milan. E si sa che di questi tempi non è molto facile strappar denaro alle casse rossonere.

Milan, Berlusconi contestato alla presentazione della squadra

I tifosi rossoneri si esaltano alla presentazione della squadra: esultano quando arrivano i calciatori, osannano Galliani e Allegri, condividono la scelta di puntare sui giovani, ma si arrabbiano, e non poco, all’arrivo di Berlusconi. Il grido principale, oltre alla contestazione della tessera del tifoso, è stato “noi vogliamo un presidente”, per contestare le scelte del Premier di non spendere un euro per la campagna acquisti che non sia guadagnato dalla cessione di un calciatore.

L’anno scorso andò bene con la cessione di Kakà che portò soldi freschi, ma se quest’anno non ci sono campioni da cedere, si prospettano tempi duri per i tifosi rossoneri. Ma a Berlusconi poco importa, e nella conferenza fa finta di nulla, tirando fuori la solita carta dei trofei vinti, quella del Milan squadra italiana più famosa nel mondo, e le solite “vanterie da bar” che ormai ci propina ogni anno.

Milan, Ronaldinho sempre più lontano

Guai su guai si accumulano sul Milan. Ai capricci dei veterani e all’assenza di liquidi si aggiunge anche la grana Ronaldinho. Il brasiliano non è indispensabile, o almeno questo ha fatto capire Allegri nei primi giorni di preparazione. L’attaccante è l’ideale in un tridente, ma se l’ex allenatore del Cagliari dovesse riproporre le due punte, lui sarebbe un po’ come un pesce fuor d’acqua.

Meglio invece cambiare aria, in una squadra che lo tratterebbe da re. In Brasile sono sicuri che sceglierà il Flamengo. Dinho ha sempre detto di voler chiudere la carriera a casa, e potrebbe scegliere di firmare per il club carioca l’ultimo pluriennale della sua vita, anche se sarà costretto a dimezzarsi l’ingaggio. L’alternativa sono i soliti Los Angeles Galaxy che gli farebbero guadagnare molto di più, ma l’unico ostacolo potrebbe chiamarsi Silvio Berlusconi.

Ronaldinho contende il titolo di Gordo a Ronaldo

Forse avrà esagerato con i festeggiamenti dopo l’eliminazione del Brasile di Dunga che non l’aveva convocato, ma il fuoriclasse del Milan Ronaldinho pare tutto tranne che in forma. In questi giorni Dinho è in vacanza sulle bellissime spiagge di Rio de Janeiro dove si dice stia dando spettacolo a colpi di beach soccer, ma dalle immagini impietose che arrivano da Oltreoceano pare proprio che sia lontanissimo dalla forma professionale, tanto che i tabloid inglesi l’hanno subito ribattezzato Rotun-Dinho.

Tra un bagno e un palleggio, Ronaldinho ha mostrato una pancetta che, seppur non arriva alla forma davvero imbarazzante del Gordo Ronaldo, almeno le si avvicina. Certo, è vero che prima dell’inizio del campionato in ritiro i calciatori vengono sottoposti a diete ferree e ad allenamenti distruttivi, ma almeno per ora non sembra in grado di disputare nemmeno un’amichevole.