Recupero Barça, da -9 a -2 in un mese

L’ultima giornata di Liga ha dell’incredibile. Il Real passa dal Paradiso all’Inferno nel giro di 60 secondi, giusto il tempo di vedersi annullare il gol che gli avrebbe fatto ipotecare lo scudetto, e contemporaneamente subirne uno nel modo più rocambolesco possibile.
Altro che fair play. Il Getafe si deve salvare, e le prova tutte per fare risultato al Bernabeu. Ci prova col catenaccio (evidentemente non solo italiano), con il gioco duro, ma ci riesce fregandosene della correttezza sportiva. Minuto 64: il Real è appena andato in gol con Robben, i giocatori vanno sotto la curva a festeggiare. Peccato che nella bolgia dei tifosi non si senta il fischio dell’arbitro che annulla il gol per fuorigioco. Belenguer non ci pensa su due volte, batte la punizione e in pochi secondi 4 calciatori del Getafe si trovano davanti a Casillas, così da trafiggerlo con Uche per il gol che vale i 3 punti.

E intanto il Barça ringrazia. Facile l’impegno per i blaugrana che ospitano il sempre più disperato Levante, e banchettano sulla sua carcassa con un 5-1 senza sconti, che li fa essere a soli due punti dalla vetta. Un mese fa Ronaldinho e compagni erano a -9 e le tensioni da spogliatoio tra i magnifici 4 erano più che palpabili, ma si sa, basta che arrivino i risultati che tutto si aggiusta.
Amici come prima e operazione sorpasso iniziata.

Da Baggio a Totti: quanta solidarietà nel calcio!

“Tutti insieme per Neurothon”: questa la scritta impressa su uno striscione che ha accompagnato ieri l’ingresso in campo di Juventus e Torino, nell’ambito dell’iniziativa, che intende promuovere e sostenere il progetto “L’officina del cervello”. Un sms per finanziare la ricerca sulle cellule staminali celebrali, affinché si possa trovare una cura per malattie tuttora incurabili, come ad esempio il Morbo di Gehrig, noto per aver provocato la morte di numerosi sportivi.

Calcio e solidarietà, dunque, ancora insieme, a dimostrazione del fatto che sarà pure un mondo dove l’interesse economico viene prima di ogni altra cosa, ma quando c’è da dare il proprio contributo per una buona causa, non si tira mai indietro, facendo valere le ragioni del cuore. Ed è per questo che le grandi associazioni umanitarie offrono sempre più spesso ai calciatori il ruolo di testimonial o di ambasciatori, chiedendogli di impegnarsi in prima persona a sostegno delle varie iniziative.

Di esempi se ne potrebbero fare a centinaia, partendo dall’Unicef, che vanta tra i propri Goodwill Ambassadors nomi come Gianfranco Zola, Paolo Maldini, Francesco Totti e David Beckham. Calciatori molto rappresentativi, che prestano la propria immagine per sostenere numerose iniziative a favore dell’infanzia.

Amauri: una nuova freccia all’arco della Nazionale

L’anno scorso si parlava di lui come l’unico in grado di poter fermare l’Inter. Dopodiché si è discusso sul suo lungo infortunio. Passato questo periodo buio, si è tornati a parlarne in chiave mercato, conteso da Juve e Milan.
Non sarà al livello di Bobo Vieri o di Beckham, ma Carvalho de Oliveira, meglio noto come Amauri, sta diventando uno dei calciatori più chiacchierati d’Italia, e forse anche d’Europa.

Il nuovo tema su cui si dibatte a proposito brasiliano è il prossimo cambio di nazionalità. Infatti il nonno del calciatore del Palermo è italiano, e di recente lui ha fatto rivalere le sue origini richiedendo il passaporto del Bel Paese.
A dir la verità in passato Amauri aveva anche strizzato l’occhio al ct della nazionale brasiliana, tentando in tutti i modi di convincerlo a convocarlo tra i verdeoro, anche sperando in una bella figura in Champions addirittura con il Chievo, finita poi male. Ma siccome Dunga probabilmente da quell’orecchio non ci sente, o preferisce in quel ruolo giocatori esperti come Ronaldo, Adriano, Ronaldinho e Robinho, l’attaccante del Palermo si è visto costretto a modificare il tiro, puntando sulla sua seconda nazionalità.

SuperMario regala la sesta coppa Carnevale all’Inter

Si dice che il bello del calcio è che non sia una scienza esatta. Ma delle volte pare proprio che lo sia. Quando si hanno i fuoriclasse in squadra, prima o poi si vince. E’ la regola che segue l’Inter da un paio di anni a questa parte, non solo in campionato, ma adesso anche al torneo di Viareggio.

E’ bastato un super Balotelli per aver ragione delle altre squadre di ragazzini talentuosi, ma non poi così eccellenti. Molti sono in odore di serie A, alcuni addirittura di nazionale di categoria, ma quando hai in squadra un giocatore che segna 7 gol in 5 partite, c’è poco da competere.

Il Camp Nou per le gare tra scapoli e ammogliati!

Stanchi di organizzare le partite scapoli-ammogliati su un campetto sterrato di periferia? Beh, da oggi in poi avrete la possibilità di affittare uno dei più grandi e importanti stadi d’Europa, il mitico Camp Nou! Un’iniziativa che non ha precedenti quella del Barcellona, che ha pensato bene di aprire le porte del proprio stadio a tutti quegli appassionati che almeno una volta nella vita vogliono sentirsi come Ronaldinho e Messi e correre sulle praterie verdi dell’impianto.

Il prezzo? Quello non è proprio alla portata di tutti: 40.000 euro per un pacchetto che comprende l’iscrizione di 35 persone divise in due squadre, una maglia del Barcellona personalizzata a testa, l’arbitro messo a disposizione dalla società, lo speaker, la foto ricordo e un attestato che certifica che tu, proprio tu, hai giocato al Camp Nou.

Ci sono poi degli optionals che si possono ottenere versando un contributo extra nelle casse della società: 800 euro per utilizzare il pulmann, 2800 euro per giocare in notturna, 60 euro per ogni persona che vuole assistere alla partita e partecipare al cocktail finale nella zona vip e 6000 euro per un dvd che ricordi la partita, con il commento dei telecronisti del canale tematico blaugrana.

Roberto Baggio: il più grande del calcio italiano

Ho visto giocare Maradona, Zico, Platini e Zidane, ancora oggi ammiro le prodezze di Ronaldinho e Messi, di Kakà e Totti, ma mai nessun calciatore è riuscito a farmi innamorare quanto Roberto Baggio. Non avevo occhi che per lui su quel rettangolo verde e, pur riconoscendo che qualcuno dei fenomeni sopracitati (forse uno) era più forte di lui a livello tecnico, per me è sempre stato il migliore.

Ricordo ancora il giorno in cui firmò il contratto che sanciva l’addio alla mia squadra del cuore e quel poster staccato dal muro e ripiegato mestamente in un cassetto, dove ancora oggi riposa a ricordarmi un passato di tifosa scatenata.

Perdonatemi l’amarcord, ma, quando si parla di Baggio, la mente viaggia e il movimento della mano sulla tastiera diventa quasi automatico: troppi ricordi, troppe emozioni, ma anche polemiche infinite con chi non lo amava quanto me e si permetteva di criticare il più grande calciatore italiano di tutti i tempi.

Classifica dei trasferimenti record

La sessione di mercato di Gennaio, che prometteva grandi colpi, si è rivelata meno eccitante del previsto, almeno fino ad ora. Amauri sembra proprio destinato a restare a Palermo almeno fino a Giugno, stessa cosa per Mellberg che a detta del suo allenatore, per ora non raggiungerà la Juve, a differenza di Sissoko, che ha già pronto il biglietto per Torino. Chi si aspettava Ronaldinho a Milano, sponda Inter o Milan poco importa, sembra che dovrà ancora aspettare , e chi cercava rinforzi in avanti, come il Torino, dovrà accontentarsi al massimo di Caracciolo, che potrebbe vestire granata nel fine settimana. Sembrano lontani i tempi di trasferimenti milionari, adesso si parla spesso di cifre esorbitanti, ma che alla fine restano nei portafogli. Certamente questa è una fortuna, dato che spendere milioni e milioni di euro per un giocatore sembravano a molti, compreso il sottoscritto, uno spreco inutile. Ma vediamo quali sono gli acquisti più costosi della storia del pallone:

Perchè Bianchi fa litigare Cairo e Lotito?

Se c’è un attaccante più inseguito di altri dai club italiani, questo è sicuramente Rolando Bianchi. Ma come si fa a destreggiarsi tra i vari nomi altisonanti come Ronaldinho e Amauri, fino ad arrivare a far litigare due grandi club come Lazio e Torino?
Per un giocatore italiano (a meno che non si chiami Luca Toni) potrebbe risultare difficile, ma Bianchi ci è riuscito, e cerchiamo adesso di capire perchè.

E’ Rooney il brutto anatroccolo

Chi l’ha detto che i calciatori sono tutti forti, ricchi, e soprattutto belli? Mentre tutte le ragazzine del mondo perdono la testa per le vicende di Beckham e della Posh Spice, in Inghilterra le donne si domandano chi, tra i principi azzurri del 2000, tanto principe azzurro non è.
E la risposta è stata alquanto sorprendente.

I pareri raccolti dal sito web www.thepeoplesclub.com hanno appurato che il più brutto calciatore al mondo è l’inglese Wayne Rooney, che ha scalzato la poco invidiata concorrenza di “castoro” Ronaldinho e di “Apache” Tevez. I due sudamericani, considerati tra i calciatori più brutti al mondo (per Tevez c’è da dire che è stato sfigurato da bambino con l’olio bollente) sono stati superati sulla scorta del successo del cartone animato della Pixar “Shrek“, che ha dato il soprannome al 22enne inglese, e che ha contribuito a farlo diventare, suo malgrado, ancora più famoso.

Da Banega a Giovani: i talenti da tenere d’occhio

C’era un tempo in cui i ragazzini venivano lasciati crescere tranquillamente nei vivai, dove erano coccolati ed aiutati ad entrare gradualmente nel calcio che conta. Non ci sono più quei tempi e non c’è più quel calcio: ora contano i milioni investiti e l’abilità degli osservatori nell’individuare i baby-talenti.

Proviamo a fare delle previsioni sui nomi che esploderanno da qui a qualche tempo, tralasciando Pato, di cui si è abbondantemente parlato nell’ultima settimana, e gli ormai consacrati Messi e Benzema.
Partiamo da nomi già noti al grande pubblico perché già apparsi sui palcoscenici internazionali con le proprie squadre di club o con la maglia della Nazionale.

Non ci sono dubbi sul futuro stellare che attende gli eroi dell’Argentina Under 20, a partire da Ever Banega, passato di recente dal Boca Juniors al Valencia per 18 milioni di euro, lasciando a bocca asciutta diversi club europei che gli davano la caccia (Milan e Fiorentina compresi). A fargli compagnia in terra spagnola, Sergio Aguero, miglior giocatore dei Mondiali Under 20 dello scorso anno ed acquistato dall’Atletico Madrid per 23 milioni di euro. Venti anni non ancora compiuti e già 9 gol nella Liga quest’anno, per un calciatore di cui sentiremo molto parlare nel prossimo futuro. A completare a lista dei giovani talenti argentini, il centrocampista Angel Di Maria, che ha preferito il Portogallo, sponda Benfica.

I top 50 del Times

In un periodo di vacche magre per le società di calcio, soprattutto italiane, impegnate a far quadrare i bilanci, c’è chi come il Times si diverte a stilare la lista dei 50 migliori calciatori, in una sorta di “consigli per gli acquisti”.

Primo posto assoluto per Ronaldinho, che gode della fiducia del giornale nonostante il periodo di appannamento, seguito da Dimitar Berbatov (foto)del Tottenam, il cui prezzo si aggira intorno ai 35 mikioni di sterline.

A seguire nomi noti e meno noti del panorama calcistico internazionale a cominciare da Karim Benzema, definito il patria come il “nuovo Zidane” e che sta facendo grandi cose al Lione. meno conosciuti i due nomi che seguono, Hedwiges Maduro centrocampista dell’Ajax- e Luka Modric della Dinamo Zagabria. Poi Frank Lampard a precedere il primo italiano in lista, Gianluca Zambrotta, destinato a fare la valigia e ad accasarsi al Milan. Ultime tre posizioni della top ten per Diego del Werder Brema, Drogba e il semi-sconosciuto Urby Emanuelson dell’Ajax.

Mputu Mapi: il re del gol nel 2007

Classifica certificata, per una volta. Non sull’onda dell’entusiasmo di tifosi o addetti ai lavori più o meno competenti, ma stilata in base ad i numeri, l’unica cosa che dovrebbe contare nel calcio, più che la fama o le prime pagine sui giornali.

Ed i numeri stavolta li dà la tedesca l’Iffhs (International Federation of Football, History and Statistics), che prende in esame i vari campionati di calcio a livello mondiale, per stabilire chi sia il bomber più prolifico.

Ne viene fuori una classifica che vede al comando due nomi poco conosciuti nel panorama internazionale, eppure capaci di segnare ben 34 reti nel corso del 2007. Si tratta di Alonso Alves dell’Heerenveen e di Eduardo Da Silva passato all’Arsenal via Dinamo Zagabria.

Calciomercato o fantacalcio?

Grandi titoli sui giornali ad annunciare l’arrivo di questo o quel grande campione. E’ così da sempre in questo periodo lin cui sembra che le squadre italiane debbano essere smantellate