Ha combattuto fino all’ultimo giorno contro “la stronza”, quella malattia che lo costringeva all’immobilità, ma che non gli ha mai tolto la voglia di vivere e di sorridere. Stefano Borgonovo alla fine si è dovuto arrendere alla Sla, chiudendo definitivamente gli occhi lo scorso giovedì, a soli 49 anni. Nel pomeriggio di oggi si sono svolti i funerali dello sfortunato bomber, alla presenza delle autorità del calcio italiano, di diversi calciatori sia in attività che in pensione, e di migliaia di persone comuni, che si sono strette intorno alla famiglia con silenzi, cori e striscioni.
Roberto Baggio
Fiorentina – Juventus, storia di una rivalità eterna
Fiorentina – Juventus, storia di grande rivalità, non sempre corretta e leale, spesso condita con bordate polemiche dall’una e dall’altra parte. Colpa dell’affare-Baggio alla vigilia del Mondiale italiano? Sì, ma non solo, visto che viola e bianconeri si scontrano sul terreno del tifo sin dagli anni Settanta, quando i toscani pensarono bene di gemellarsi con il Torino.
Roberto Baggio difende Ronaldo e Messi
Centinaia di rigori infilati in rete e poi improvvisamente l’errore nel momento decisivo, nell’attimo che decide una stagione. E’ capitato ai più grandi fenomeni del calcio e continua a capitare a talenti puri, che non dovrebbero sentire la pressione nel momento della trasformazione del penalty. Nelle semifinali di Champions League sia Messi che Ronaldo hanno fallito il tiro dagli undici metri, contribuendo all’uscita delle rispettive squadre dalla massima competizione europea.
Hall of Fame: premiati i grandi del calcio italiano
Come avviene nel calcio britannico, anche l’Italia da ieri ha la sua Hall of Fame. A Firenze il presidente del Comitato Olimpico Gianni Petrucci ha premiato i grandi personaggi del
Baggio lascia la Federcalcio?
Non è passato nemmeno un anno dalla sua nomina, e già Roberto Baggio vuol dare l’addio alla Federcalcio italiana. Ancora non è detta l’ultima parola, ma pare che l’ex Divin Codino non abbia gradito la bocciatura in toto del suo piano piuttosto ambizioso per rilanciare il calcio italiano: una sorta di rivoluzione del settore tecnico ed un sistema di studio sui giovani su 60 mila partite per la modica cifra di 7 milioni di euro.
Un po’ i costi elevati, un po’ per lo “sconfinamento” di competenze che andavano ad intaccare quelle di Gianni Rivera nel settore giovanile e di Albertini e Sacchi nel Club Italia hanno fatto respingere il piano di Baggio che ha affermato
Se non posso lavorare….
Juventus Football Club
Juventus Football Club
Correva l’anno 1897, quando un gruppo di liceali torinesi si ritrovava su una panchina di corso Re Umberto, nel capoluogo piemontese, per dar vita a quella che di lì a qualche anno sarebbe diventata una delle società di calcio più importanti e titolate nel panorama nazionale ed internazionale, la Juventus Football Club. La maglia degli esordi era di colore rosa con cravatta nera, ma l’undici torinese non ebbe modo di esibirla a livello nazionale prima del 1900, allorché partecipò al primo campionato, venendo però eliminata.
Il primo trionfo arrivò nel 1905, anno del primo scudetto, che però si dimostrò un fuoco di paglia, considerando che fino al dopoguerra la Juventus non seppe più ripetersi. Il secondo titolo nazionale giunse un ventennio più tardi, nella stagione ’25-’26, per fare poi da antipasto a quello che sarà uno dei periodi migliori nella storia della società piemontese.
Roberto Baggio ritorna nel mondo del calcio
Quando sei anni fa si ritirò dal calcio giocato, affermando di voler abbandonare del tutto questo mondo, furono in molti a storcere il naso, convinti che non ce l’avrebbe fatta
Il ritorno di Roberto Baggio
Dopo il suo addio al calcio giocato nel 2004, Roberto Baggio è rimasto un po’ al di fuori del grande carrozzone, godendosi una meritata e dorata “pensione”. Ma ora torna
Totti sulle tracce di Baggio
Francesco Totti è il calciatore in attività che ha segnato il maggior numero di reti in campionato (ben 182, tutte con la maglia della Roma), ma non ha certo intenzione
L’addio di Paolo Maldini: rigiocherei Italia – Corea
Stavolta smette davvero. Nessun prolungamento del contratto, niente firma per un altro anno: Paolo Maldini ha deciso di dire basta, dopo 24 stagioni con la maglia del Milan ed una
Top 10: da Figo a Cruyff i traditori nella storia del calcio
Torniamo a parlare di bandiere e di tradimenti eccellenti, dopo esserci occupati già ieri della questione-Ronaldo, che tante ire ha suscitato nei tifosi del Flamengo. Perché tornare sull’argomento? Girovagando per la rete, abbiamo trovato una classifica stilata dal quotidiano spagnolo Marca e non potevamo lascirci sfuggire la ghiotta occasione di darvene conto.
Sorprendentemente nella lista non figura il nome di Wayne Rooney, che noi avevamo indicato come uno dei più grandi traditori della storia del calcio, avendo giurato eterna fedeltà all’Everton per poi passare al Manchester United, C’è da ammettere, però, che il giornale iberico nomina tutti calciatori che sono passati da una sponda all’altra del fiume o che comunque hanno scelto di vestire la maglia degli acerrimi nemici.
Da Baggio a Cruyff, da Batistuta a Romario, la lista è infinitamente lunga. Scoprite con noi le prime dieci posizioni.
Tutti in campo per Borgonovo, festa di sport e di umanità
Roberto Baggio, Ronaldinho, Ruud Gullit, ma soprattutto lui, Stefano Borgonovo, per una volta stella della serata, capace di offuscare tre palloni d’oro. Si è tenuta ieri la serata di beneficienza a lui dedicata, organizzata dalle società di Milan e Fiorentina (i due club in cui ha disputato i suoi anni migliori nel calcio professionistico), il cui incasso sarà devoluto alla ricerca contro la malattia che l’ha colpito già dal 2005: la Sclerosi Laterale Amiotrofica, nota ormai con il nome di Sla.
L’annuncio ufficiale della sua malattia Borgonovo l’aveva dato solo un mese fa, ma già da 3 anni si era ritirato dal mondo del calcio (allenava la Primavera del Como) per problemi di salute. Al suo annuncio si erano mossi numerosi dirigenti e campioni del calcio per fare qualcosa per lui, fino alla partita di beneficienza che ha visto “affrontarsi” Milan e Fiorentina.
Giovinco non rinnova, gli juventini tremano
ll ruolo di fantasista nella Juventus pare essere ereditario. Al ritiro (o alla partenza) di un grande numero 10 pare ne consegua obbligatoriamente un altro. Il primo dell’era moderna fu “Le Roi” Platini. Alla sua partenza esplose Roberto Baggio, a cui seguì Alex Del Piero. Sembrava si fosse trovato il futuro proprietario dello scettro di leader in Giovinco. Come caratteristiche fisiche e tecniche ci siamo, ma c’è ancora qualcosa che non va: il contratto.
La “Formica Atomica” ha dichiarato di voler rimanere alla Juve a vita, ma visti i pochi zeri sul contratto offerto dalla dirigenza, e invece quello cospicuo che lo aspetterebbe se si trasferisse in Premier League, Giovinco ancora non ha deciso per chi firmare.
Morfeo: addio al Brescia (e forse al calcio)
E’ durato appena due mesi l’idillio tra il Brescia e Domenico Morfeo, in cerca di rilancio dopo qualche stagione piuttosto opaca. La scorsa estate ci eravamo entusiasmati per il suo passaggio alle Rondinelle, sognando già un percorso simile a quello di Robeto Baggio qualche tempo fa. Con le dovute differenze, ci mancherebbe, visto che il Divin Codino all’epoca aveva dimostrato grande umiltà nel mettersi in discussione in una squadra che lottava per la salvezza, mentre Mimmo Morfeo non è riuscito a calarsi in una realtà che avrebbe potuto offrirgli la possibilità di far vedere le doti di campione rimaste finora inespresse.
E dire che i consensi erano arrivati da tutte le parti, persino da quella fetta di tifoseria poco propensa ad accettare un’ex bandiera dell’odiata Atalanta. Ma lui non ha saputo approfittarne, non è riuscito a calarsi nella nuova realtà o forse, come detto da società e allenatore, non ha più gli stimoli giusti per giocare a certi livelli.
Ed in effetti non è che il fantasista, ormai ex, abbia dimostrato una gran voglia di fare, rimanendo fuori dalla squadra e lontano dagli allenamenti per diversi giorni. La scusa ufficiale era quella di un’infiammazione al petto, ma da qualche tempo si vociferava di un possibile addio alle Rondinelle.