L’Empoli si autopunisce: tutti in ritiro!

Alla faccia del bicarbonato di sodio! No, alla faccia dei grandi campioni della serie A, strapagati e stracoccolati dai propri presidenti, che mal sopportano l’idea del ritiro, anche quando la barca sta per affondare e occore remare tutti nella stessa direzione. A dare l’esempio di professionalità stavolta è la squadra dell’Empoli, ormai lontana dalla zona promozione, ma non per questo rassegnata a cedere le armi.

quarantaquattro punti in classifica, meno quattro dal sesto posto che significherebbe play off e serie A ad un passo. La matematica non condanna ancora i toscani, quando mancano nove giornate alla fine del campionato cadetto, ma è chiaro che bisognerà mutare rotta, se si vorrà continuare ad alimentare un sogno.

Ed allora che si fa? Le due sconfitte consecutive contro Parma e Pisa hanno convinto la società a lasciare libero il gruppo, nella speranza che un po’ di libertà possa giovare allo spirito, o forse nella consapevolezza che la stagione sia ormai completamente da buttare. Non la pensano così i giocatori, che invece si sono autopuniti, chiedendo alla società il ritiro “forzato” in vista della prossima gara contro il Sassuolo, quarto in classifica ed in piena zona promozione.

Napoli e Milan col fischio

La situazione da delicata si fa seria, diciamo pure preoccupante, per un Napoli partito a settembre con grandi ambizioni e ritrovatosi a metà stagione a dover fare i conti con una classifica difficile da digerire. Segnali di ripresa? Nemmeno a parlarne, se si esclude l’ottima prestazione di qualche giorno fa in Coppa Italia, quando i partenopei si sono dovuti arrendere solo alla miglior sorte della Juventus.

Intanto il campionato continua ad essere un disastro ed il fattore campo non spaventa più le avversarie, che scendono al San Paolo e fanno man bassa di punti. La scusa del periodo di rilassamento non regge più di fronte ad un popolo che chiede risultati immediati.

Così. dopo la sconfitta casalinga contro il Genoa, la contestazione è salita altissima intorno alla squadra, costretta a ritardare l’uscita dallo stadio e bersagliata dai fischi e dai cori dei tifosi inferociti. Alla fine il dg Marino ha dovuto prendere la situazione in mano, presentandosi al cospetto della folla e annunciando il ritiro immediato della squadra, sebbene Reja continui a sostenere che non sia un metodo efficace per uscire dalla crisi.

Vieira lascia la Francia

Sembra arrivata al capolinea l’avventura di Patrick Vieira nella nazionale francese. L’interista sta meditando l’abbandono dopo la serie di infortuni che lo ha costretto più volte a fermarsi ai box:

Milan: ritiro e tecnologia per tornare grande

I progetti di inizio stagione erano ambiziosi: scudetto e Coppa Uefa per riscattare un’annata storta e deludente, nella quale non era neppure riuscito ad agganciare il treno Champions. Ed in casa Milan non sono abituati a guardare gli altri che si divertono e che magari sfottono pure, forti degli scudetti conquistati negli ultimi anni.

Ma i proclami di inizio stagione non hanno trovato riscontro sul campo e, nonostante un ottimo parco giocatori, con campioni che farebbero invidia a chiunque, i rossoneri sono costretti ad inseguire, mandando ancora giù bocconi amari, dal basso del loro -9 in classifica.

Ed allora ecco arrivare provvidenziale la sosta natalizia, utile per fare il punto della situazione e per tentare la risalita in classifica, nella speranza che le prime rallentino il passo, prese magari dall’inseguimento alla Champions. E mentre gli altri si ritroveranno sui soliti campi di allenamento dopo la pausa, i rossoneri festeggeranno l’arrivo del nuovo anno in quel di Dubai, in un centro atletico allestito dalla Technogym System proprio per permettere agli uomini di Ancelotti di recuperare la forma perduta.

Le verità di Zidane, dalla testata al doping

Un’immagine che ha fatto esultare milioni di italiani, l’ultima di Zinedine Zidane su un campo di calcio da professionista. Quel 9 luglio 2006 doveva segnare il suo addio al mondo del pallone e mai nessuno poteva immaginare di dover assistere ad una scena tanto triste. Non che gli italiani si augurassero di regalargli la gioia più grande nel momento dell’addio, ma un applauso finale per la sua lunga e gloriosa carriera forse lo avrebbe meritato.

Così non fu, purtroppo per lui. Colpa di uno spilungone che ha osato offendere l’onore della sua famiglia, provocando una reazione esagerata e fuoriluogo da parte del campione francese, che, a distanza di due anni, torna sull’argomento e ammette le proprie responsabilità:

Ho chiuso la carriera su un’immagine molto triste, non è stata una bella fine. Per fortuna ho fatto altro prima e con questo mi salvo un po’. Anche se sono stato insultato, la mia reazione non era giustificata. Ma la provocazione andrebbe punita. Non sento ingiustizia, ma non era la cosa da fare.

Ronaldo: “Forse smetto”

Incredibile quanto inaspettata dichiarazione dell’ex Fenomeno Ronaldo fatta alla Gazzetta dello Sport. Secondo il quotidiano infatti il campione brasiliano sta pensando di smettere con il calcio. Ritornando sull’argomento che sembrava già chiuso dell’offerta fatta dal Siena un paio di mesi fa, e che Ronaldo aveva già rifiutato, queste sono state le sue nuove parole:

“Non so davvero che cosa mi riserverà il futuro. Non so se continuare a giocare, o ritirarmi. Non ho ancora preso una decisione”

Parole che lasciano sconcertati milioni di suoi tifosi, che già stavano scommettendo in quale club sarebbe rinato. A margine della partita di beneficienza con gli amici di Zidane in cui l’attaccante aveva disputato anche 22 minuti, si erano già inseguite voci sul suo ritorno, che sembrava sempre più vicino.

Morfeo: addio al Brescia (e forse al calcio)

E’ durato appena due mesi l’idillio tra il Brescia e Domenico Morfeo, in cerca di rilancio dopo qualche stagione piuttosto opaca. La scorsa estate ci eravamo entusiasmati per il suo passaggio alle Rondinelle, sognando già un percorso simile a quello di Robeto Baggio qualche tempo fa. Con le dovute differenze, ci mancherebbe, visto che il Divin Codino all’epoca aveva dimostrato grande umiltà nel mettersi in discussione in una squadra che lottava per la salvezza, mentre Mimmo Morfeo non è riuscito a calarsi in una realtà che avrebbe potuto offrirgli la possibilità di far vedere le doti di campione rimaste finora inespresse.

E dire che i consensi erano arrivati da tutte le parti, persino da quella fetta di tifoseria poco propensa ad accettare un’ex bandiera dell’odiata Atalanta. Ma lui non ha saputo approfittarne, non è riuscito a calarsi nella nuova realtà o forse, come detto da società e allenatore, non ha più gli stimoli giusti per giocare a certi livelli.

Ed in effetti non è che il fantasista, ormai ex, abbia dimostrato una gran voglia di fare, rimanendo fuori dalla squadra e lontano dagli allenamenti per diversi giorni. La scusa ufficiale era quella di un’infiammazione al petto, ma da qualche tempo si vociferava di un possibile addio alle Rondinelle.

De Rosa lascia il calcio, troppo business per lui

Gaetano De Rosa si ritira. Il granitico difensore di Bari, Reggina e Genoa ha deciso di lasciare il calcio dopo essere rimasto senza squadra a 35 anni, ma quando comunque le offerte non gli mancavano.

Al momento era svincolato, gli era scaduto il contratto con i grifoni quest’estate e lui aveva voluto prendersi un pò di tempo per decidere sul suo futuro. Era stato accostato insistentemente al Chievo e a diverse squadre di B come Mantova o Modena, ma lui ha deciso, ai microfoni di Radio Toscana, di dichiarare:

“Ho detto basta! Il calcio di oggi non è piu’ il mio calcio che era fatto di rispetto e valori che oggi trovo meno a dispetto del business, anche se questa è una brutta parola. La vita scorre troppo veloce per non viverla a pieno, oggi ho deciso di vivere altre situazioni, fare altre cose che mi interessano e
che il calcio non mi permette di fare”

Il metodo-Mourinho

E’ arrivato in Italia preceduto dalla fama di vincente e con la spocchia antipatica di chi sa di esserlo. Ha avuto però l’onestà di ammettere che da queste parti ha ancora tutto da dimostrare e che i passati successi non garantiscono punti in classifica o passaggio del turno in Champions League. Sta di fatto che la strada di Josè Mourinho è tutt’altro che in discesa sia perché confermarsi vincenti è un privilegio riservato a pochi eletti, sia perché il suo predecessore ha fatto un buon lavoro sulla panchina dell’Inter.

Proprio per questo è stato chiaro sin dal primo giorno di ritiro, minacciando di lasciar fuori chiunque non la pensi come lui e dimostri scarso spirito di sacrificio per il bene della squadra.

E lui sa cos’è il sacrificio. Spesso arriva sul campo di allenamento molto prima degli altri per essere certo che nulla venga lasciato al caso. Tutto deve essere preparato con metodo scientifico, preciso fino al millimetro, perché i successi si costruiscono sui piccoli dettagli. Il metodo-Mourinho prevede un’organizzazione maniacale sia che si tratti del primo allenamento della stagione che di una gara per la testa della classifica.