Lega Pro: Gubbio e Nocerina, marce inarrestabili

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In testa, Insigne in una foto d’archivio risalente al luglio 2010 (preparazione estiva con il Napoli)

I campionati di prima divisione della Lega Pro cominciano ad assumere fisionomie nette: lo si evince dalla graduatoria che pone il Gubbio e la Nocerina quali squadre in grado di prendere il largo e capaci di porre, già a gennaio, una seria ipoteca rispetto alla promozione diretta in cadetteria.

Nel girone A gli umbri, reduci dalla sconfitta esterna in terra ravennate della settimana precedente, riescono ad archiviare il ko con una vittoria sofferta e meritata (2-1 per i locali contro lo Spezia) e, anche in virtù del passo falso casalingo del Sorrento – liquidato dal Virtus Bassano per una rete a zero, i campani seguono ora al secondo posto con cinque lunghezze di ritardo -, consolida la leadership e da il là a una piccola fuga. Non va meglio al duo appaiato al terzo posto, che continua a inseguire: la Spal torna da Pavia con le ossa rotte per l’1-0 con cui i pavesi sono riusciti a prevalere; solo pari (0-0) per l’Alessandria, che impatta sul campo del Como contro una compagine, quella lariana, che ha mostrato segnali di ripresa.

Lega Pro: Foggia champagne, bene lo Spezia; a Pisa arriva Semplici

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Giocano tutte, in Prima Divisione B, mentre nel girone A il maltempo costringe a frammentare la quindicesima giornata che mette in tabellone sette partite finite (compreso il posticipo del lunedì, Reggiana-Bassano 0-1) e due gare da recuperare. Non si è giocato il big match tra prima e seconda ma, oltre a Gubbio-Sorrento, è stata rinviata anche la partita tra Ravenna-Spal. Con le defezioni di cui sopra, nel gruppo A diventano tre le gare da disputarsi nel corso di giorni infrasettimanali: Verona-Sorrento (giocano domani), e le due non concluse domenica (recupero con data da definire, ipotesi ventilata è che si giochi l’8 dicembre).

Che il pensiero volga a Foggia, è spontaneo se non doveroso. In uno stadio Zaccheria che si trasforma in “arena della felicità” la squadra allenata da Zdenek Zeman riesce nel duplice intento di porre fine a un periodo critico in termini di gioco e risultati e interrompere la marcia vittoriosa della seconda in classifica, il Benevento. I campani, pur confermandosi al secondo posto in graduatoria, soccombono ai danni di una compagine, quella pugliese, che parte come peggio non avrebbe potuto per poi compiere una rimonta entusiasmante. In svantaggio di un gol – segna D’Anna dopo 15′ di gioco – i rossoneri ribaltano il risultato grazie alla doppietta di Sau (foto d’archivio), in rete al 38′ del primo tempo e al 10′ del secondo. Non solo: si concedono il lusso, Santarelli e compagni, di sprecare un calcio di rigore che Insigne calcia in malo modo (esaltando la prontezza di Aldegani) e soffrono solo nei minuti finali. Già avvezzi alle rimonte pugliesi, stavolta piace richiamare l’ottima impressione che ha fatto il collettivo di Zeman a cui non è rimasto altro, a fine gara, che dichiarare: “Siamo la migliore squadra del girone B“.

Lega Pro: Paulinho sta al Sorrento come Negro sta alla Nocerina

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Per vincere? Basta un gol in più dell’avversario: l’avrà ripetuto, nell’arco di una carriera intera, centinaia di volte, Zdenek Zeman. Il quale, con il suo Foggia, si trova nell’amara condizione di prendere atto che, quella rete in più, non sono i pugliesi a saperla garantire. Semmai, la Nocerina che, proprio ai rossoneri del boemo, ha rifilato tre marcature nel corso della sfida di domenica.

Campani ancora in vetta alla classifica di Prima Divisione B e in grado di sfoggiare un cannoniere di razza: Maikol Negro, pugliese purosangue con tanto di tocco d’esterofilia rimarcato dal nome. 22 anni (classe 1988) e già bomber di razza: doppietta, per lui, contro l’undici di Zeman (finisce 3-1 per i padroni di casa) e parecchia sostanza. Di contro, il girone A sforna la pronta replica al club di Nocera Inferiore: stessa regione, la Campania, altra città. Sorrento, terra di limoni, si sta trasformando nella patria lieta di un sogno di essere: quello della compagine locale, capace di dominare il campionato e archiviare con merito (ma non senza fatica) la sfida contro il Sud Tirol.

Anche in questo caso, fari puntati sull’attaccante locale: sudamericano, Paulinho, con il fiuto del gol. Undici centri, fin qui, e doppietta su cui Zomer non ha potuto nulla. Maggiore sofferenza, per l’undici di Simonelli rispetto a quello di Auteri, ma è pur vero che il Sorrento per buona parte della ripresa, ha gestito il vantaggio senza rischiare nulla. 26 i punti di Rossi e compagni, 29 quelli della Nocerina e una convinzione che rispecchia fedelmente l’andamento dei due gironi: graduatoria corta nel gruppo A (le prime sei sono divise da quattro punti), più netta la forbice nel girone B (le prime tre separate da due lunghezze, tra la terza e la quarta ci sono altrettanti punti di differenza).

Lega Pro: Foggia e Alessandria, il calcio è spettacolo

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In disordine. Riflessioni a margine del tredicesimo turno di Prima Divisione: si parte da Foggia solo perchè lo spettacolare poker degli uomini di Zdenek Zeman (Agostinone, Kone, Sau e Insigne) riesce a un tempo a strappare applausi scroscianti tanto ai pugliesi quanto agli amanti del bel calcio e a agitare le acque in casa umbra. Ternana sotto l’occhio del ciclone: il day after suggerisce alla società l’esonero di Fernando Orsi salvo rimescolare – qualche ora più in là – le carte e riconsegnare la squadra all’ex estremo difensore. Si arriva ad Alessandria, poi, perchè il mese di novembre sta consacrando il Piemonte pallonaro: così e così – ma con ampi segnali di crescita – la Juventus, alla grande Novara e – per l’appunto – Alessandria.

Scontro diretto tra titani appena archiviato: si è disputata Alessandria-Salernitana e la vittoria dei padroni di casa è stata netta. Perentoria. Accade tutto nella ripresa ma il 3-1 con cui i locali liquidano i campani non è mai stato in discussione: il momentaneo pareggio di Fava e compagni è resistito 5′, giusto il tempo che Damonte aggiustasse la mira e che Scappini, prese le misure agli avversari, chiudesse i conti. Nè i rossoneri di Zeman nè gli uomini di Maurizio Sarri guidano i rispettivi gironi ma – un passo alla volta, un gol dietro l’altro, modestia e abnegazione – si stanno affacciando verso le posizioni di vetta. Più lineare il compito dei piemontesi, le cui ambizioni hanno modo di crescere a poco  a poco; più complesso quello del Foggia che – per blasone, società, allenatore – può nascondersi molto meno.