Champions League: Tottenham – Inter 3-1

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Quarta giornata Champions League gruppo A
Stadio White Hart Lane, Londra:
Tottenham-Inter 3-1
Reti: 18′ pt Van der Vaart (T), 16′ st Crouch (T), 35′ st Eto’o (I), 44′ st Pavlyuchenko (T)

Lo spauracchio Bale (che a San Siro, tripletta, ha fatto meglio di Eto’o, doppietta) ma anche il colpo d’occhio di un White Hart Lane colmo da strabordare. Il riscatto di Crouch (che all’andata non l’hanno visto nemmeno le telecamere delle tivvù) ma anche il rientro dal primo minuto di Goran Pandev al fianco di Sneijder e Biabiany.

L’assenza tra gli undici titolari di Julio Cesar (neppure panchina) con conseguente opzione Castellazzi ma anche l’innesto tra gli Spurs di Cudicini a difesa della porta (Gomes, espulso al Meazza, sconta il turno di squalifica). La conferma – guadagnata sul campo, al Marassi – di Muntari nella mediana nerazzurra (verità per verità, non vi sono alternative) ma anche gli insidiosi inserimenti dell’olandese Van der Vaart (schierato a sorpresa).

In attesa di ritrovare Milito in condizioni ottimali (ancora panchina per l’argentino), Benitez concede a Coutinho di rifiatare tra le riserve e, memore dell’epilogo di quindici giorni fa, chiede all’Inter di mettere in bella vista una caratteristica tra tutte. Concentrazione fino al triplice fischio. A tentare di scaldare subito i guantoni di Cudicini ci pensa Eto’o: al 7′ il camerunense si libera di Kaboul e conclude verso la porta avversaria.

L’estremo di casa osserva il pallone uscire di tanto così. Due minuti dopo la replica dei locali: Huddlestone serve Modric che sbeffeggia Lucio ma non Castellazzi (parata a terra). Ritmi alti, i due centrocampi intercettano e impostano ma di occasioni da gol, fino al 18′, se ne vedono poche. 18′, si diceva. E al 18′ si addormenta prima Muntari (saltato da Modric) e poi la retroguardia ospite. Allora, Van der Vaart evita il fuorigioco e va. Dai 12 metri lascia partire un diagonale che finisce in rete alla destra di Castellazzi.

Champions League: Twente e Werder fanno un regalo all’Inter, Raul entra nella storia

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Una serata che sembrava essere serena per l’Inter si è rabbuiata negli ultimi 5 minuti. Per sua fortuna però può di nuovo rasserenarsi dopo il fischio finale perché la squadra di Benitez si trova al primo posto con un distacco incoraggiante sugli avversari. Oltre a staccare il Tottenham, che se non dovesse vincere nella gara di ritorno non dovrebbe più “infastidire” il primato dei nerazzurri, rimangono indietro anche Twente e Werder Brema che si annullano a vicenda.

La gara tra le due pretendenti al secondo posto posto infatti è una noia mortale per 75 minuti in cui non accade nulla, e si accende solo nel finale quando Janssen porta in vantaggio gli olandesi. Ma passano 5 minuti, Arnautovic entrato da poco pareggia e gli assalti finali non hanno un seguito, così che entrambe le squadre rimangono a soli 2 punti e vedono l’Inter scappare via.

Champions League: Inter – Tottenham 4-3

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Terza giornata Champions League gruppo A
Stadio Meazza di San Siro, Milano
Inter-Tottenham 4-3
Reti: 2′ Zanetti (I), 11′ rig. e 35′ Eto’o (I), 14′ Stankovic (I), 8′ st, 45′ st e 46′ st Bale (T)

Solo conferme per Rafa Benitez: la vittoria di Cagliari e le necessità suggeriscono al tecnico nerazzurro di proseguire in maniera convinta con la formazione che ha sbancato il Sant’Elia. Unica novità, il ritorno di Cambiasso che, intanto, si accomoda in panchina. Il 4-4-1-1 del Tottenham si chiude con quella pertica di Crouch quale vertice alto del modulo mentre, in realtà, la formazione di Redknapp avrebbe fatto meglio ad affidarsi a santi in paradiso. If I knew, si sarà ripetuto oltre Manica dopo nemmeno un quarto di gara.

Perchè tanto è bastato ai padroni di casa per chiudere una partita in cui il divertimento è stato (quasi) tutto a senso unico. Presi a pallonate, gli inglesi non sono sembrati (il risultato non inganni) neppure in grado di limitare i danni. Che, dopo 2′ di gioco, si sono iniziati a vedere: da Zanetti a Coutinho, dal brasiliano a Sneijder. Con pallone restituito al capitano che alza la testa, vede Gomes e lo infila con un piatto piazzato. If I knew, deve aver cominciato a ripetere mentalmente Harry Redknapp conservando in ogni caso la fiducia che – quando mancavano 88′ da disputare – si era affievolita senza per questo sparire.

Tuttavia, se capita di incrociare chi è capace di giocarsi il destino in 5′ senza che lo faccia per incoscienza – semmai per evidente convinzione dei mezzi – diventa dura anche con la tutela dei santi in paradiso. Infatti, al cospetto di un’Inter stratosferica, gli Spurs crollano. Al 7′ Sneijder imposta l’azione e pennella per Biabiany. L’estremo avversario stende l’attaccante in maniera evidente: rigore per i nerazzurri, Gomes finisce anzitempo negli spogliatoi e Samuel Eto’o rimpolpa il bottino di reti stagionali (13, saranno poi 14)  battendo il neoentrato Cudicini (11′).

A perdersi dietro ai festeggiamenti altrui sono solo gli ospiti, visto che Coutinho, Maicon e Stankovic tornano in partita in un battito di ciglia. Ed è uno spettacolo, il reciproco duettare, che si tramuta in ennesima rete: al 14′ è il serbo a calciare a tal punto angolato che anche Cudicini, tra sè e sè, l’avrà pensato. If I knew. “Me l’avessero detto”…

Champions League: il Bayern Monaco scappa, Milan agganciato dall’Ajax (gallery)

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Si mette davvero male per le italiane in Champions. Le due sconfitte di ieri sera le fanno scivolare nella classifica dei gironi, tanto da mettere in pericolo una qualificazione che sulla carta sembrava piuttosto agevole. Chi sta peggio è la Roma, che oltre a perdere ieri sera si ritrova a fronteggiare un Bayern Monaco che ha una fortuna che dire sfacciata è dire poco.

I tedeschi, ombra di sé stessi in campionato, mostrano una squadra non fortissima nemmeno contro il Cluj, ma a differenza delle partite di Bundesliga, hanno dalla loro la buona sorte. Vanno prima in svantaggio grazie alla rete di Cadù, ma poi riescono a ribaltare il risultato in 6 minuti grazie a due autoreti, una delle quali proprio dell’autore del gol dello 0-1. Ma non finisce qui perché i rumeni non si danno per vinti, riprendono ad attaccare e colgono anche un palo, e a 10 minuti dalla fine Gomez chiude i conti con un altro gol fortunoso, sfruttando un rimpallo favorevole. La rete di Culio a 4 minuti dal novantesimo non servirà a molto. Il Bayern ora ha la qualificazione in pugno con 9 punti, mentre tutte e tre le inseguitrici ne hanno solo 3.

Champions League: Real Madrid – Milan 2-0

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Terza giornata Champions League gruppo G
Stadio Bernabeu, Madrid
Real Madrid-Milan 2-0
Reti: 13′ Ronaldo (R), 14′ Ozil (R)

Tramortiti così. Con un uno-due capace di spezzare la partita in men che non si dica. Il Milan della prima parte di gara non esiste. O non resiste. Perchè di fronte le undici Merengues aggrediscono dall’istante immediatamente successivo al fischio del direttore di gara.

Tanto Real Madrid a scapito di una squadra – non ci fosse il blasone della bacheca verrebbe da dirlo – intimorita: pieni di paura, i rossoneri, il cui centrocampo fa il paio con la difesa e va in bambola davanti a un Cristiano Ronaldo tornato quello che vorrebbero sempre vedere gli sponsor. CR7, semplicemente un fenomeno a cui basta dar palla per lasciare che inventi.

Oppure, come accade al 13′ in occasione della punizione concessa ai locali, basta semplicemente consegnargliela che poi, a sistemarla a terra ci pensa da sè. Calcia con potenza e precisione mentre la barriera ospite si apre che ancora ti chiedi perchè: Amelia può solo osservare la sfera passargli di fianco, sulla sinistra, e finire in rete.

Il 4-3-1-2 di Allegri (Pato, Ibra, Ronaldinho ci sono) non fa in tempo ad assestarsi che, tanto, lui è già sfilato un’altra volta. CR7. Lo lasci al limite dell’area, conti fino a due, ha già eluso l’intervento dei marcatori e fatto in tempo a mettere in mezzo. Tra Ozil e il raddoppio ci sono 14 metri e la schiena di Bonera.

Tra Amelia e il miracolo, gli stessi metri, la stessa schiena. La sorte dice Real, seconda rete in due minuti. Mourinho gongola mentre Gattuso e compagni abbozzano una reazione: la si nota sotto il profilo agonistico, assai meno se provi a fare la conta delle conclusioni.

Champions League: Roma – Basilea 1-3

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Terza giornata Champions League gruppo E
Stadio Olimpico, Roma
Roma-Basilea 1-3
Reti: 12′ Frei (B), 21′ Borriello (R), 43′ Inkoom (B), 47′ st Cabral (B)

Pacco regalo di Claudio Ranieri a Philippe Mexes: in barba alle attese (Juan titolare), il testaccino opta per il francesino affidando, a lui e Burdisso, la zona centrale della retroguardia. Per il resto, confermati i giallorossi schierati dal 1′ contro il Genoa. Nelle file del Basilea nessuna modifica dell’ultima ora: l’esperienza di Frei e Streller (unica punta nel 4-4-1-1 scelto da Fink) innanzitutto, poi la solidità di una squadra compatta in ciascun reparto.

Solidi, per nulla intimoriti: gli elvetici iniziano come studiato a tavolino. Tempestivi nelle chiusure, corti e concentrati, pronti nelle ripartenze: i capitolini si affidano a spunti personali (Borriello al 5′: salta l’uomo ma calcia con esiti da dimenticare) ma faticano a ingranare. Solita titubanza, fatica a impostare: se ne accorgono, eccome, gli ospiti a cui non resta, dopo aver preso coraggio, che rilanciare l’azione. E andare in gol.

E’ il 12′ e la coppia Streller-Frei (l’ordine è temporale) castiga i locali duettando al limite. Sinistro di controbalzo di Frei, Lobont può solo mostrare tutta la perplessità del caso. Contraccolpo giallorosso per i successivi 10′: c’è confusione in mezzo al campo (dove Taddei trotterella a pieni polmoni), Totti è spesso in fuorigioco (due volte in due minuti tra il 16′ e il 18′). Poi, manco fosse la Polly cinematografica, arriva lui. Che, in fondo, te l’aspetti. Marco Borriello.

Champions League: faticano ma vincono tutte le grandi, si rivede in campo Messi

Il calcio si è evoluto, e se già da qualche anno non si poteva più fare il discorso delle cosiddette “squadre materasso”, questo diventa ancora più vero oggi, vedendo i risultati della seconda giornata di Champions League. E’ vero che le big sono uscite con i tre punti quasi ovunque, ma è vero anche che li hanno ottenuti con molta fatica ed un po’ di fortuna.

L’esempio più lampante è il super-Barcellona che in casa del Rubin sfiora una sconfitta clamorosa. Contro i russi sempre più catenacciari i blaugrana fanno una fatica immensa a trovare la via del gol, tanto che nell’unica azione dei padroni di casa vanno sotto grazie ad un rigore di Noboa. Nella ripresa però Guardiola sorride due volte per il ritorno in campo di Messi, che sembra già in ottima forma, e per la rete di Villa, sempre su calcio di rigore. Ma ad una manciata di minuti dalla fine, l’ennesimo contropiede russo porta Martins a tu per tu con Casillas, e solo il palo lo riesce a fermare.

Champions League: Inter – Werder Brema 4-0

Seconda giornata Champions League gruppo A
Stadio Giuseppe Meazza, San Siro
Inter-Werder Brema 4-0
Reti: 21′ pt, 27′ pt e 35′ st Eto’o; 34′ Sneijder

Rivoluzione Benitez: dettata da necessità (Milito out), certo. Ma pure dallo spirito propositivo, mostrato fin qui dall’ex Liverpool, nei confronti dei talenti in erba che militano in nerazzurro. Dal 1′ sia Biabiany che Coutinho, Eto’o e Sneijder ci sono, in retroguardia Cordoba per Samuel.

Tra i tedeschi si vede l’ex Arnautovic ma a far vedere i sorci verdi al tifo presente al Meazza è Hugo Almeyda il quale, dopo 2′ di gioco, supera Julio Cesar con un pallonetto ma trova l’intervento provvidenziale di Lucio. Ancora il 23 del Werder a mettere i brividi: al 4′, grande conclusione su punizione ma l’intervento dell’estremo locale è altrettanto impeccabile.

Champions League: Bayern e Real vincono ma non convincono

Possono tirare un sospiro di sollievo le italiane di Champions perché seppure si trovano nel girone due squadroni come Real Madrid e Bayern Monaco, di certo non hanno a che fare con team del calibro dei loro nomi, ma solo con calciatori che sembrano mandati allo sbando senza una vera e propria anima di squadra.

La squadra che più delude è il Bayern Monaco che esce con i tre punti dal confronto con il Basilea, ma non ne meritava nemmeno uno. Senza ancora i suoi fuoriclasse infortunati, i tedeschi non superano quasi mai la linea di centrocampo nel primo tempo, subiscono l’iniziativa svizzera e vanno sotto anche con un gran gol di Frei. Poi però il maggiore tasso tecnico vien fuori alla lunga e Schweinsteiger riaddrizza la partita. Prima realizza un calcio di rigore susseguente ad un’ingenuità difensiva di Huggel e poi al novantesimo trova la deviazione vincente per un 1-2 immeritato.

Champions League: goleada inglese, ma lo spettacolo è targato Mourinho (video)

La prima giornata di Champions League è ricca di gol, e segue il filone avviato martedì. Sono ben 22 i gol in appena otto partite quelli segnati ieri, la metà dei quali arrivano da club inglesi. Nonostante le goleade però, è il Real Madrid a giocare il calcio migliore e, a differenza dello scorso anno, oltre a vincere convince pure.

Gruppo E: nel gruppo della Roma il Cluj raggiunge in vetta alla classifica il Bayern Monaco. Buone notizie per i giallorossi visto che l’unico club che potrebbe contendergli il secondo posto è proprio il Basilea tornato sconfitto immeritatamente dalla Romania. La fortuna del Cluj è quella di trovare due gol già nei primi minuti, al 9′ e al 12′, e così diventa tutto più facile, può difendersi con più ordine e non andare nel panico dopo aver subìto il gol del 2-1 sul finire di primo tempo.

Champions League: Milan – Auxerre 2-0

Prima giornata del gruppo G di Champions League
Stadio Giuseppe Meazza di San Siro
Milan-Auxerre 2-0
Reti: 21′ st e 24′ st Ibrahimovic

Dell’attacco delle meraviglie a disposizione, Massimiliano Allegri sceglie di puntare sullo stesso tridente schierato a Cesena (Pato, Ibra e Ronaldinho) alle cui spalle agisce il trio di mediana composto da Ambrosini, Pirlo e Seedorf. Sulla fasce di difesa, Zambrotta e Antonini, i centrali sono Nesta e Bonera.

Eppure, nonostante il potenziale che non va certo celebrato nuovamente, i rossoneri non riescono a produrre gioco. Passaggi, possesso palla, fraseggi infiniti che non trovano uno sbocco conclusivo: per i francesi dell’Auxerre, tanta manna. Un dato a rinforzare il concetto: la prima conclusione in porta dei locali arriva dopo 11′, è di Antonini e finisce altissima sopra la traversa. Strada in salita al 14′ quando Ambrosini – di fatto unico incontrista – si infortuna ed è costretto al cambio: esordio in maglia rossonera di Boateng, che non ha neppure il tempo di effettuare riscaldamento.

Champions League: Bayern Monaco – Roma 2-0

Prima giornata del gruppo E di Champions League
Stadio Allianz Arena, Monaco di Baviera
Bayern Monaco-Roma 2-0
Reti: 33′ st Muller, 38′ st Klose

Giallorossi chiamati a riscattare contro i vicecampioni d’Europa l’opaco avvio di campionato (un pari casalingo contro il Cesena e la batosta di Cagliari, dove Totti e compagni hanno perso 5-1): le dichiarazioni della vigilia (di Montali, Ranieri, dello stesso Capitano) erano, in casa capitolina, il preludio all’immediata riscossa e, per quanto visto nel corso dei primi 45′, non si può certo dire che l’undici giallorosso non abbia prestato fede ai proclami.

Bayern spento, incapace di imprimere il proprio ritmo al match e quasi mai pericoloso dalle parti di Julio Sergio. Di contro, la Roma (Brighi preferito a Menez) si affida al duo composto dal Pupone e Marco Borriello (un solo gol in carriera nella massima competizione europea) ed è proprio il neo acquisto a rendersi pericoloso per primo: è il 6′ quando un colpo di testa dell’ex rossonero viene bloccato da Butt dopo essere stato smorzato da Badstuber.

Champions League: altro pari nel girone dell’Inter, show Barcellona (video)

Tutto sommato è andata bene all’Inter dato che, nonostante il pareggio in casa del Twente, la situazione in classifica non cambia, visto il pareggio (sempre per 2-2) delle avversarie del girone. Siamo ancora alla prima giornata ed i valori visti in campo non sono da prendere come modelli, ma gli osservatori nerazzurri avranno imparato molto da Werder Brema-Tottenham, visto che entrambe le squadre hanno mostrato il loro lato migliore in un tempo e quello peggiore nell’altro a parti invertite.

Cominciano bene gli inglesi i quali, nonostante le tante assenze, approfittano di un Werder un po’ addormentato che si affida troppo a Marko Marin che, a differenza della splendida gara contro la Sampdoria, non è in serata. E così nel primo tempo gli Spurs vanno in gol due volte grazie a Crouch (la prima in collaborazione con il difensore Pasanen), immarcabile sui cross dal fondo. Dopo 18 minuti il risultato è sullo 0-2 ed il Tottenham avrebbe l’opportunità di chiuderlo, ma a fine primo tempo subisce la rete di Almeida che riapre tutto. Marin pareggia ad inizio ripresa ed il Werder sale finalmente in cattedra, anche se le occasioni migliori capitano sui piedi ruvidi di Crouch che non inquadra più la porta.

Champions League, preliminari: Spalletti eliminato, qualificazione storica per lo Zilina

Si è concluso ieri sera il quadro delle squadre che parteciperanno alla Champions League, e come la serata precedente non sono mancate le sorprese. La prima è l’eliminazione dello Zenit Sanpietroburgo di Luciano Spalletti. Un’eliminazione che potrebbe costare il posto all’ex allenatore della Roma, dopo l’1-0 dell’andata. I russi partono troppo sulla difensiva contro l’Auxerre, ma l’impostazione è sbagliata perché dopo solo 9 minuti i francesi segnano e tutto si azzera. I russi non sono molto concentrati, subiscono la rete del 2-0 e restano anche in nove a causa di due espulsioni per falli di nervosismo, ma nonostante nel finale crescano si dovranno accontentare dell’Europa League.