Champions League: Cluj – Roma 1-1

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Sesta giornata del girone E di Champions League.
Dr. Constantin Radulescu stadium, Cluj:
Cluj-Roma 1-1
Rete:
21′ pt Borriello (R), 43′ st Traorè (C)

Un punto per passare il turno ma basterebbe anche la sconfitta se il Bayern battesse il Basilea: nonostante la possibilità di mettersi a fare calcoli, tuttavia, Claudio Ranieri ha chiesto alla Roma una prova maiuscola per mettere nel dimenticatoio la pessima ripresa di Verona che è costata due punti persi e due reti subite (a vanificare la doppietta di Simplicio). Il Cluj è fuori dalla competizione e affronta i capitolini con un 4-4-2 che ha quali terminali offensivi De Zerbi e Traorè. Giallorossi in campo con il 4-3-1-2: ci sono Castellini e Cassetti sulle fasce di retroguardia mentre la coppia centrale è formata da Mexes e Burdisso; Simplicio e Brighi con De Rossi in mezzo al campo, Menez fa la spola tra mediana e attacco dove agiscono Totti e Borriello. Novità dell’ultimo minuto: problemi all’inguine per Julio Sergio durante il riscaldamento, in porta gioca Lobont.

Ritmi bassi all’inizio. La prima conclusione in porta è di Totti che, al 9′, prova il destro direttamente da punizione con palla che si impenna di un paio di metri di troppo. Al 14′ netto il calcio di rigore non assegnato alla Roma per fallo in area di Dica su Menez lanciato a rete: gli ospiti cominciano a pressare e sbloccano dopo 6′. E’ il 21′ quando ancora Simplicio (momento d’oro per lui) prende per mano la squadra e imposta un’azione di ripartenza: palla sui piedi di Borriello che, tutto solo davanti a Stancioiu, lo batte con un sinistro rasoterra.

Champions League: Milan – Ajax 0-2

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Sesta giornata del girone G di Champions League.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Milan-Ajax 0-2
Reti: 13′ st De Zeeuw (A), 21′ st Alderweireld (A)

Anche per i rossoneri, qualificazione già archiviata. La sfida finale del girone G contro l’Ajax diventa momento esclusivo per mettere nelle condizioni Allegri di dare opportunità a coloro i quali non hanno finora messo in statistica eccesssivo minutaggio.

Quindi, stavolta Ronaldinho gioca: sembra una prova d’appello, di sicuro conviene al brasiliano non sprecarla. Il numero 80 milanista affianca Robinho mentre Seedorf agisce alle loro spalle, solo panchina per Ibrahimovic. Non giocano neppure Gattuso, Zambrotta, Abbiati e Boateng. Tra i pali Amelia; difesa affidata a Yepes, Bonera, Thiago Silva e Antonini; mediana con Pirlo, Flamini e Ambrosini. In avanti Seedorf alle spalle del duo carioca.

Champions League: storica qualificazione per il Copenaghen

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Gare sottotono quelle di ieri sera in Champions League, visto che su 8 possibili qualificate, si conoscevano già 7 nomi e rimanevano dunque da decidere i primi posti e l’accesso all’Europa League. L’unica squadra che ancora puntava al “bersaglio grosso” era il Copenaghen, in vantaggio di un punto sul Rubin Kazan. I russi erano comunque pericolosi visto che in passato contro il Barcellona erano stati una delle poche squadre a vincere o ad ottenere almeno un punto, e stavolta i blaugrana scendevano in campo con la squadra B.

Ma i danesi non si sono fatti intimidire, ed hanno portato a termine il loro compitino: 3-1 rifilato al derelitto Panathinaikos, ombra della bella squadra ammirata fino allo scorso anno, ed in pratica qualificazione messa in cassaforte già a metà primo tempo. Forse scoraggiato anche dalle notizie che arrivavano da Copenaghen, il Rubin non fa una gran partita, o sono le seconde leve del Barça a volersi mettere in mostra, ma alla fine gli spagnoli avranno la meglio sui russi con i giovanissimi Vazquez e Fontas, 23 anni il primo, 21 il secondo.

Champions League: Werder Brema – Inter 3-0

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Sesta giornata di Champions League gruppo A.
Stadio Weserstadion, Brema:
Werder Brema-Inter 3-0
Reti:
39′ pt Prodl (W), 4′ st Arnautovic (W), 43′ st Pizarro (W)

Non era in discussione la qualificazione solo perchè l’Inter, grazie al buon rendimento della prima parte di Champions, l’aveva già ipotecata. Semmai, occorreva conquistare il primo posto per riuscire a ottenere un pass migliore ed evitare le avversarie più pericolose. Invece, complice la netta sconfitta dei nerazzurri a Brema e in virtù del pari ricco di gol tra Twente e Tottenham, gli inglesi passano come migliore del gruppo A.

Pare essere costretti a commentare l’ennesima defiance di stagione degli uomini di Benitez, invece ci ostiniamo a pensare che, più di così, l’ex Liverpool non avrebbe potuto fare. Troppi infortuni, nessun rinforzo e giocatori non al meglio: chi altro avrebbe fatto più del tecnico interista?

Champions League, Inter e 5 “sorelle” ottengono la qualificazione

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La quinta giornata di Champions League ha regalato due qualificazioni e mezza all’Italia, ma diversi passaggi del turno anche ad altri club. Dopo i 3 passaggi del turno matematici di ieri, ben 6 ce ne sono oggi, Inter compresa. La prima qualificazione avviene proprio nel girone dei nerazzurri, dove il Tottenham ottiene la vittoria grazie al 3-0 rifilato al Werder Brema senza nemmeno troppa fatica. Uno strapotere evidente sin dall’inizio (il gol di Kaboul arriva al 6′) che diventa anche eccessivo quando Bale dimostra di non interessarsi più di tanto del rigore sbagliato nel finale.

Passano il turno anche Manchester United e Valencia. Agli inglesi basta un gol del ritrovato Rooney (su calcio di rigore) per avere la meglio sul difficile campo dei Glasgow Rangers che comunque ottengono la qualificazione all’Europa League, mentre gli spagnoli sotterrano 6-1 il Bursaspor, ancora a zero punti, in una gara chiusa già nel primo tempo in cui Soldado e compagni avevano segnato 4 gol nel giro di 20 minuti.

Champions League: Inter – Twente 1-0

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Quinta giornata di Champions League gruppo A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Inter-Twente 1-0
Rete:
10′ st Cambiasso (I)

Aggrappparsi alla Champions League per scacciare i fantasmi di un recente passato (il triplete, immensa gioia e anticamera della sofferenza) e i dolori di un campionato che, di riffa e di raffa, non si aggiusta. L’ultimo ko contro il Chievo, inoltre, ha iniziato a far scricchiolare con maggiore concretezza la panchina di Rafa Benitez, il cui bilancio fino a oggi non è certo positivo. Che colpa avrà mai l’ex Liverpool se sull’Inter si è scagliata la mannaia di un’infermeria sempre stracolma? Nulla, semmai gli si chiede di tornare a schierare una formazione caratterialmente imbattibile come accadeva in passato.

Il Twente è appiglio cui aggrapparsi per riscrivere la storia degli ultimi tempi e diventa salvagente non solo per il tecnico ma anche per Samuel Eto’o. Impeccabile fino a qualche giorno fa, il nuovo camerunense formato “Zidane Mondiali 2006” non è piaciuto. Lui a noi ma neppure lui a se stesso (di oggi le scuse “a quanti amano il gioco del calcio”). Obiettivo internazionale: qualificarsi come primi del girone ma, di fronte ai nerazzurri, ci finisce un club, il Twente, pronto a vendere cara la pelle perchè in caso di vittoria, agli olandesi si spalancherebbero le porte degli ottavi.

I padroni di casa, consueto 4-2-3-1, schierano tutti i pezzi da novanta di cui l’allenatore può disporre: Eto’o unica punta coadiuvata dai tre che agiscono alle sue spalle (Biabiany, Pandev, Sneijder), a centrocampo torna Cambiasso, in difesa Materazzi affianca Lucio al centro della retroguardia. Modulo speculare per gli olandesi di Preud’homme: Janko davanti a tutti con i tre a sostegno (De Jong, Chadli, Ruiz).

Champions League: crollo Arsenal, ora rischia l’eliminazione

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Se c’era una squadra che sembrava dover dirigere da sola le danze in Champions League, questa era l’Arsenal. Tre vittorie nelle prime tre partite e tutti i complimenti ad una squadra che aveva già la qualificazione in tasca. Ma come spesso fanno le squadre piene zeppe di giovani, va di scena l’inesperienza, e succede che i Gunners perdano la quarta gara. Nulla di grave, se non fosse che perdono anche la quinta, quella di ieri contro lo Sporting Braga che aggancia al secondo posto proprio la squadra di Londra. Nel frattempo lo Shaktar, grazie ai suoi brasiliani, si libera facilmente del Partizan e conquista il primo posto.

Gara strana Braga-Arsenal, con gli inglesi che sembrano accontentarsi del pareggio che dopotutto gli sta anche bene, ma che prendono gol a 7 minuti dal novantesimo. Il resto è un film già visto: tutta la squadra si riversa in attacco alla ricerca del pareggio e gol al 93′ subìto in contropiede. Ora la classifica del gruppo H vede lo Shaktar già qualificato (a meno di una sconfitta per 0-4 nell’ultima gara), con i turchi che potrebbero anche fare uno scherzetto agli inglesi, perdendo apposta e mettendo in difficoltà gli uomini di Wenger, costretti a vincere nella non impossibile sfida contro il Partizan.

Champions League: Auxerre – Milan 0-2

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Quinta giornata di Champions League gruppo G.
Stadio Abbé-Deschamps di Auxerre:
Auxerre-Milan 0-2
Reti: 19′ st Ibrahimovic (M), 46′ st Ronaldinho (M)

Si cominciano a fare calcoli: mancano due giornate (questa compresa) per chiudere la prima fase a gironi della Champions League. Il Milan, che difficilmente riuscirà (a meno di un harakiri madrileno) a soffiare il primato al real Madrid ha necessità di tenersi dietro i francesi. Di contro, le uniche speranze dell’Auxerre di qualificarsi per la fase avanzata sono riposte in altrettante vittorie nelle ultime due partite. Tradotto, la gara dell’Abbé-Deschamps è crocevia per l’una e per l’altra formazione: l’Auxerre non perde in Ligue 1 dallo scorso 16 ottobre, i rossoneri hanno appena messo in fila la quarta vittoria consecutiva in serie A.

Fernandez opta per il 4-4-1-1 che prevede Birsa quale punta di riferimento sostenuta, appena a ridosso, da Contout. Confermato il 4-3-1-2 con cui Allegri sta sbancando nella massima serie: non c’è, rispetto al pareggio interno contro i Blancos di Mourinho, Filippo Inzaghi (fresco di intervento chirurgico) nè si rivede Ronaldinho, ancora tra le riserve. Ibrahimovic e Robinho inamovibili, Seedorf alle loro spalle e appena davanti al trio tutto muscoli e polmoni costituito da Flamini, Gattuso e Ambrosini.

I rossoneri si assestano in 5′: trovati ritmo e spazi, sono subito gli ospiti a creare pericoli dalle parti di Sorin. Al 7′ Ibra lancia Robinho che calcia dai 20 metri e sorvola la traversa. Replica transalpina al 10′: da Dudka a Contout, Abbiati para in seguito al colpo di testa da distanza ravvicinata. L’intervento dell’estremo milanista non è nulla rispetto a quanto è chiamato a fare 3′ dopo: punizione di Dudka, deviazione beffarda di Gattuso che chiama il portiere a una grande parata con tuffo sulla sinistra. Nemmeno il tempo di rialzarsi che ancora Abbiati, su conclusione di Birsa, deve fare gli straordinari.

Champions League: Roma – Bayern Monaco 3-2

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Quinta giornata di Champions League gruppo E.
Stadio Olimpico, Roma:
Roma-Bayern Monaco 3-2
Reti: 33′ pt e 39′ pt Gomez (B), 4′ st Borriello (R), 36′ st De Rossi (R), 40′ st rig. Totti (R)

Chi non può prendere l’impegno sottogamba è la Roma. La graduatoria del girone E vede i  giallorossi al secondo posto (6 punti) ma con la minaccia neppure troppo velata che giunge dalle retrovie, dove Basilea e Cluj (manco a farlo apposta, scontro diretto stasera) sono appaiate a tre punti. Il Bayern Monaco è già qualificato, un ulteriore punticino garantirebbe il primato matematico.

Spiace sorvolare – giusto un istante – per richiamare gli incidenti del pre-partita che hanno costretto tre tifosi tedeschi a farsi curare presso il pronto soccorso del Gemelli. La soddisfazione di potergli dare degli “imbecilli”, ai quattro teppistelli di turno, non volevamo perderla.

Il campo: Ranieri conferma le indiscrezioni della vigilia e lascia fuori Francesco Totti per lanciare in attacco il duo composto da Vucinic e Borriello. Menez ancora trequartista (“E’ il ruolo che prediligo di più”, le parole del francesino alla vigilia) e Greco favorito a Simplicio. Ancora panchina per David Pizarro, Brighi e De Rossi agiscono davanti alla difesa a quattro in cui il testaccino decide di risparmiare Juan (ovvero, uno che se è disponibile non andrebbe mai risparmiato perchè autentico faro). Van Gaal risponde con Gomez unica punta e  Ribery tra le linee. Diga davanti alla difesa arrangiata con Pranjic costretto a coprire il buco a sinistra. Il dettaglio non da poco è che i bavaresi pagano assenze importanti quali quelle di Badstuber, Robben, Van Bommel, Schweisteiger (squalificato), Olic e Klose.

Champions League: Bayern Monaco e Chelsea raggiungono il Real agli ottavi

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Tutto secondo i piani. Le big d’Europa non steccano ed anzi, ottengono la qualificazione con due giornate d’anticipo. Il Real Madrid ieri ha dovuto aspettare l’ultimo minuto di recupero per festeggiare, Chelsea e Bayern Monaco invece hanno potuto farlo molto prima.

I londinesi infatti contro uno Spartak Mosca molto combattivo hanno prima faticato un po’ troppo, facendosi anche chiudere in difesa nella fase finale del primo tempo, ma con una ripresa da manuale mettono a tacere i russi rifilandogli ben 4 gol in cui si segnala l’inusuale doppietta del difensore Ivanovic. Lo Spartak viene anche raggiunto al secondo posto dall’Olympique Marsiglia che ieri ha strapazzato lo Zilina per 0-7 in una partita che sembrava un tiro al bersaglio.

Basilea-Roma 2-3: fotogallery

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Vittoria doveva essere e vittoria è stata. La Roma cercava la posta piena in terra svizzera per restare in corsa in Champions League e continuare a cullare sogni di gloria. La gara contro il Basilea non era delle più facili da disputare, sia per le defezioni pesanti nell’undici di Ranieri che per il risultato umiliante della partita di andata, quando gli svizzeri avevano fatto il buono e il cattivo tempo sul terreno dell’Olimpico.

Ma stavolta la Roma è riuscita a ritrovare la grinta e la voglia di vincere, sebbene la testa fosse già alla stracittadina della prossima domenica. E se Menez si mette a segnare, se Totti ritrova il gol dopo mesi di digiuno e se anche un rincalzo come Greco mette il sigillo sulla gara, allora è facile portare a casa i punti che tengono ancora in corsa per la qualificazione al prossimo turno.

Champions League: Milan – Real Madrid 2-2

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Quarta giornata Champions League gruppo G
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Milan-Real Madrid 2-2
Reti: 45′ pt Higuain (R), 23′ st e 33′ st Inzaghi (M), 49′ st Leon (R)

Farsi sentire nel pre partita (“Voglio giocare”) è stata la mossa azzeccata: Ronaldinho in campo, Robinho tra le riserve (con Inzaghi, che pareva un papabile titolare). Inamovibili – davanti – Pato e Ibrahimovic, con lo svedese pronto al sacrificio (“Anche se non ci sono abituato”). In porta Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva e Zambrotta in retroguardia e centrocampo a tre con Boateng, Pirlo e Gattuso. Josè Mourinho non si fida (“Il Milan non perde mai due partite di fila”) ma ha la possibilità di schierare una formazione altamente competitiva con la buoa nuova del recupero di Di Maria. Ozil e Ronaldo alle spalle di Higuain, Khedira e Xabi Alonso in mediana, Pepe e Carvalho al centro della difesa.

Champions League: Basilea – Roma 2-3

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Quarta giornata Champions League gruppo E
Stadio St. Jakob-Park, Basilea:
Basilea-Roma 2-3
Reti: 17′ pt Menez (R), 24′ pt rig. Totti (R), 24′ st Frei (B), 31′ st Greco (R), 39′ st Shaqiri (B)

I tre punti in classifica (tanti quanti il Basilea e il Cluj) impongono alla Roma di uscire dal St. Jakob-Park con almeno il pari. Di contro, gli svizzeri (già vittoriosi all’Olimpico) vivono una condizione di forma eccellente e con il successo si candiderebbero quale concreta outsider dei tedeschi del Bayern Monaco (primi del girone, 6 lunghezze avanti al terzetto). Claudio Ranieri, inoltre, ha necessità di capire quale sia l’effettiva forza dei giallorossi: altalenanti in campionato, insufficienti in Europa.

Al testaccino, tuttavia, tocca saggiare la forza dela rosa senza l’apporto di pedine importanti quali Pizarro, Taddei, Mexes, Brighi e – non bastasse – Borriello, acciaccato e in panchina. I capitolini se la giocano con Vucinic al fianco di Totti e l’innesto di Menez in fascia. De Rossi e Simplicio in mediana, Perrotta è l’altro esterno di centrocampo. Fin dalle prime battute, si intuisce la chiave dell’incontro: è il transalpino al rientro, Menez.

Spina nel fianco della retroguardia ospite, motivato come poche altre volte, cinico e concreto come difficilmente lo si ricorda: suo il primo spunto (3′) con una conclusione in diagonale che manda il pallone un metro sopra la traversa. La replica svizzera arriva dopo 4′: Stocker al tiro dalla distanza, la sfera sorvola sulla testa di Julio Sergio. L’estremo ospite è decisivo al 12′, quando gli tocca respingere una conclusione ravvicinata di Huggel sugli sviluppi di una mischia. Dal 15′ al 16′ Juan si immola in un paio di circostanze, poi il tridente giallorosso cambia marcia e va a siglare il vantaggio: è il 17′ quando Totti tocca per Vucinic e il montenegrino appoggia per Menez.

Champions League: Werder quasi eliminato, Barcellona da sbadigli

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Può sorridere, nonostante la sconfitta, l’Inter di Benitez. Il primo posto al momento è in condivisione con il Tottenham, ma l’avversaria, almeno sulla carta, più pericolosa, il Werder Brema, decide di auto-eliminarsi dalla competizione. Contro il Twente infatti i tedeschi giocano forse la partita più brutta della loro stagione: sono poco incisivi, subiscono troppo e si rendono pericolosi al massimo un paio di volte in tutta la partita.

A fare il resto sono Frings che si fa espellere e la solita difesa allegra che prende due gol in tre minuti. Ora non solo la squadra di Brema rischia seriamente l’eliminazione dalla Champions (dovrebbe vincere entrambe le prossime partite e potrebbe non bastare), ma rischia anche di rimanere fuori dall’Europa League visto il sorpasso meritato del Twente.