Champions League ottavi ritorno: Bayern Monaco – Inter 2-3

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Gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio Allianz Arena, Monaco di Baviera:
Bayern Monaco-Inter 2-3
Reti:
3′ pt Eto’o (I), 21′ pt Gomez (B), 30′ pt Muller (B), 18′ st Sneijder (I), 43′ st Pandev (I)

Qualificato ai quarti di finale: INTER

Tutte le speranze riposte nell’Inter. Degli interisti, certo, ma non farebbe male ricordare agli altri che, a furia di assistere a formazioni tricolori eliminate a destra e a manca nella prima fase dei tornei europei, ci siamo ridotti ad avere diritto a un club in meno in Champions League. Il ranking Uefa parla chiaro: tra due anni l’Italia non avrà più tre squadre nella massima competizione europea e una ai preliminari, ma solo due certe e la terza obbligata a partecipare – e superare – l’ostacolo delle eliminatorie. Siamo, infatti, nella fase in cui il distacco da chi precede, la Germania, è diventato incolmabile.

E’ anche per tali premesse che in qualche modo si è provato a credere fino all’ultimo minuto utile che almeno l’Inter – dopo le debacle della Roma e del Milan – riuscisse a rincasare avendo portato a compimento l’impresa di rimontare una rete – quella di Gomez allo scadere della seconda frazione – al Bayern, capace di sbancare San Siro. Fortissime le motivazioni ospiti pure in virtù della difesa del titolo di campioni d’Europa conquistato proprio contro i bavaresi nello scenario di una Madrid tinta di nero e azzurro, ovviamente speculari anche gli stimoli degli avversari i quali, pur zoppicando in campionato, hanno saputo mostrare in Europa di essere in grado di battere chiunque.

Tottenham – Milan 0-0: fotogallery

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Recuperare una rete può essere impresa facile se ti chiami Milan, ma recuperare una rete in casa del Tottenham può rappresentare un’impresa ardua, un po’ per statistica (i precedenti con le squadre italiane recitano due vittorie per gli inglesi ed un pareggio) e un po’ per difficoltà di infilare la porta avversaria, avendo cura di un farsi infilare in contropiede, come era accaduto negli ultimi minuti della gara di andata.

Un’impresa, appunto. Un’impresa tentata e non riuscita, sebbene nella prima frazione di gioco il Milan abbia tenuto per larghi tratti il pallino del gioco, costringendo i padroni di casa a difendere l’esiguo vantaggio. Non che i vari Pato, Ibrahimovic e Robinho abbiano creato chissà quante occasioni da rete, ma se i rossoneri avessero chiuso in vantaggio la prima parte di gara nessuno avrebbe gridato alla scandalo.

Champions League ottavi ritorno: Tottenham – Milan 0-0

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Gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio White Hart Lane:
Tottenham-Milan 0-0

Risultato della gara di andata: 0-1
Qualificato ai quarti di finale: Tottenham

Altra sera con il fiato sospeso e, per quanto gli anni recenti ci stiano abituando a più di una cocente delusione che solo la vittoria dell’Inter nella passata edizione di Champions League ha smorzato, ennesima divisione in due dell’Italia pallonara. Tra chi ha fatto il tifo per il Milan e chi – chissà quanti di più – si è prodigato a incitare per 90’ il Tottenham. Gli inglesi partivano dal vantaggio della sfida di andata, quando in virtù della rete siglata da Crouch sugli sviluppi di un contropiede, gli Spurs riuscirono a sbancare San Siro; ai rossoneri occorreva solo vincere. Con qualunque punteggio – lo 0-1 avrebbe garantito i supplementari – ma vincere.

Precedenti amari per gli italiani che, nelle sfide contro il Tottenham, annoveravano un bilancio di un pareggio e due sconfitte. Altro spunto di riflessione del pre partita: capire se davvero esista una maledizione di nome Ibrahimovic. Ovvero: tanto lo svedese è stato fino a oggi garanzia di vittoria del tricolore quanto sinonimo di eliminazione nell’Europa che conta. In attesa di cavare con certezza la duplice risposta, una parte della verità la si può già mettere in valigia: i rossoneri non riescono a espugnare un White Hart Lane gremito in ogni ordine di posto e vengono eliminati agli ottavi. Se ciò sia l’equivalente del fatto che il tifo milanista possa già festeggiare con giubilo la conquista dello scudetto, lo si vedrà.

Champions League ottavi ritorno: Shakhtar Donetsk – Roma 3-0

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Gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio Donbass Arena, Donetsk:
Shakhtar Donetsk-Roma 3-0
Reti:
18′ pt Hubschmann (S), 13′ st Willian (S), 42′ st Eduardo (S)

Andata: 2-3
Qualificato ai quarti di finale: Shakhtar Donetsk

Serviva l’impresa e, per dirla alla Totò, è arrivata una ciofeca di cui l’undici giallorosso è colpevolmente protagonista. La Roma saluta la Champions League archiviando la competizione europea con una prestazione da dimenticare: di fronte allo Shakthar, i capitolini, non hanno che da inchinarsi e riconoscere sportivamente una superiorità che il campo – nel corso di 180’ – ha reso evidente. Si qualifica ai quarti chi ha meritato di passare il turno. Vincenzo Montella era chiamato al miracolo: l’ambiente pareva galvanizzato in seguito ai tre risultati utili consecutivi inanellati con il nuovo corso griffato dall’Aeroplanino, invece l’assenza dell’entusiasmo poi prontamente ritrovato (con le dimissioni di Ranieri) non era in realtà causa principale della malattia. Semmai, diciamo adesso, si parli di rosa ampiamente sopravvalutata.

Con andamento cronologico. A Donetsk il termometro nell’immediato pre-partita segnava –10 gradi centigradi: nel freddo glaciale cui gli uomini di casa sono abituati, Mircea Lucescu sceglie lo stesso modulo degli ospiti: due speculari 4-2-3-1 con Luiz Adriano terminale offensivo dei locali e – sorpresa dell’ultim’ora perché tutti accreditavano Totti punta fissa – Borriello ultimo uomo della manovra capitolina. Diga De Rossi-Pizarro a protezione della difesa. Il 2-3 dell’andata obbligava Doni e compagni a vincere con due reti di scarto o a trovare un successo di misura con almeno quattro reti all’attivo. Roba che dirlo a risultato acquisito fa soltanto sorridere.

Inter – Bayern Monaco 0-1: fotogallery

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La vendetta è un piatto che va servito freddo, recita un vecchio detto, ed il Bayern Monaco lo ha fatto suo in una sera, restituendo all’Inter un po’ della delusione subita qualche mese fa, quando i nerazzurri sollevavano la Champions League ed i tedeschi si accontentavano del secondo posto. Ma alla prima occasione utile i bavaresi hanno trovato il moo di rifarsi, beffando l’Inter proprio sul suo terreno, davanti al suo pubblico e per di più nei minuti finali, quando non si attendeva altro che il triplice fischio dell’arbitro.

E dire che i campioni d’Europa hanno avuto le loro buone occasioni per portarsi in vantaggio, ma il portiere Kraft questa sera sembrava insuperabile ed alla fine si è sentita la mancanza di un attaccante che aiutasse Eto’o negli ultimi metri. Il Bayern Monaco da parte sua non ha demeritato ed anzi si è portato spesso dalle parti di Julio Cesar, colpendo anche un paio di legni nel corso della gara.

Champions League ottavi andata: Inter – Bayern Monaco 0-1

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Andata degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio Giuseppe Meazza di San Siro, Milano.
Inter-Bayern Monaco 0-1
Rete: 45′ st Gomez (B)

Pensare che la finale della scorsa edizione di Champions League si sia trasformata, quest’anno, in un ottavo di finale lascia perplessi e provoca sottile dispiacere per il fatto che una delle due, l’Inter o il Bayern, vivrà di conseguenza una stagione peggior di quella che ha preceduto. Di contro, quella tra italiani e tedeschi è rivincita a tutti gli effetti: per gli ospiti, ovviamente, i quali sono motivati e intenzionati a “vendicare” la cocente sconfitta di Madrid che ha incoronato il Biscione campione d’Europa. Altra Inter? Neanche troppo, visto che l’unica defezioni di rilievo è quella di Mourinho, accasatosi al Real Madrid.

Gli uomini di Van Gaal – rimasto dove stava un anno fa – si sono rinforzati dal punto di vista numerico e hanno concentrato gli sforzi sulla maggiore incisività del reparto offensivo: i dati parlano di una squadra capace, nelle ultime 24 gare ufficiali, di inanellare la bellezza di 74 reti all’attivo. Osservazione inevitabile a incorniciare l’incontro – e impreziosire l’eventuale passaggio del turno dei padroni di casa – è quella per cui i nerazzurri hanno il dovere morale (viste le debacle nelle sfide interne di Milan e Roma) di tenere alti i colori italiani. Nonostante ciò, ne siamo certi, tre quarti d’Italia ha fatto, e lo farà con intensità maggiore nella sfida di ritorno, il tifo per Ribery e compagni.

Champions League: il Chelsea prenota i quarti, pari tra Lione e Real Madrid

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Il Lione si conferma la bestia nera del Real Madrid, e nemmeno se su quella panchina si siede uno come Mourinho la storia può cambiare tanto facilmente. Se poi lo Special One si esibisce in una serie di errori grossolani, allora diventa quasi impossibile avere la meglio su una buona squadra sul suo campo.

Lione-Real Madrid finisce 1-1, ma visti i valori delle due squadre la gara sarebbe potuta finire con una netta vittoria degli spagnoli. Il Lione gioca meglio, ma le occasioni migliori capitano sui piedi di Cristiano Ronaldo e compagni, i quali colpiscono una traversa e un palo. Gli errori di Mou sono essenzialmente due: puntare su un inguardabile Adebayor e non osare come di solito fa. Ed infatti appena toglie il togolese per inserire l’odiato Benzema, il francese va in gol in quello stadio in cui di reti ne ha segnate 43. Per il Lione il gol del pareggio che rimanda tutto al Bernabeu è di Gomis.

Champions League: impresa Arsenal, rimonta e vittoria contro il Barcellona

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Quello che in molti definiscono come uno degli allenatori migliori del mondo ha sulle spalle una responsabilità enorme: se il Barcellona verrà eliminato dalla Champions League sarà colpa sua. Pep Guardiola è il maggior responsabile della debacle di ieri sera della sua squadra in quel di Londra, di fronte ad un Arsenal tra i migliori degli ultimi anni.

L’impressione è che gli 11 titolari blaugrana siano imbattibili, ma basta togliere un tassello che il mosaico crolla. La dimostrazione la si ha contro i Gunners, quando il primo tempo è dominato dagli spagnoli. David Villa porta in vantaggio i suoi sfruttando il solito sontuoso assist di Messi, mentre tutti gli altri compagni tengono costantemente sotto pressione gli avversari, senza farli ragionare ma anzi, facendoli innervosire e costringendoli ad ammonizioni stupide. La svolta arriva al 63′ minuto.

Roma – Shakhtar Donetsk 2-3: fotogallery

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Ci si aspettava una reazione da parte della Roma, dopo i due schiaffi incassati in campionato contro il Napoli nell’anticipo della venticinquesima giornata. E la reazione giallorossa c’è stata, ma solo quando gli avversari erano ormai troppo avanti per essere raggiunti.

E dire che la serata di Champions della Roma contro lo Shakhtar Donetsk era iniziata nel modo giusto, visto che dopo una mezz’ora senza troppe emozioni, Perrota trovava il rimpallo con un avversario e depositava in rete. Olimpico in festa e mente già proiettata verso una possibile goleada, o almeno su un punteggio che mettesse in cantiere la qualificazione ai quarti sin dalla gara di stasera.

Champions League ottavi andata: Roma – Shakthar Donetsk 2-3

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Andata degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio Olimpico, Roma:
Roma–Shakthar Donetsk 2-3
Reti:
28’ pt Perrotta (R), 29’ pt Jadson (S), 35’ pt Douglas Costa (S), 42’ pt Adriano (S), 16’ st Menez (R)

In alcuni frangenti si è pensato che si potesse riproporre il miracolo accaduto nella sfida della fase a gironi contro il Bayern Monaco. Ma i miracoli, se tali sono, lo sono anche perchè accadono una volta. Poi, nulla più. E infatti, la speranza si è rivelata una mera illusione. Al triplice fischio – in realtà anche qualche minuto prima- ci si è disillusi. Non era cominciata male: i giallorossi, incerottati metaforicamente per un morale a pezzi, dovevano rinunciare al solo Julio Sergio per infortunio alla caviglia. In campo Doni, per il resto Claudio Ranieri sceglie di affidarsi ai più esperti dopo aver tentato, nei giorni precedenti, di ricompattare un ambiente per nulla integro sul piano psicologico. Totti, Perrotta, Mexes, De Rossi, Taddei, Vucinic: ci sono tutti.

Il testaccino sceglie il tridente – affiancando al capitano e al montenegrino anche Menez – e conferma la difesa a quattro rinunciando a Juan. Di fronte lo Shakthar di una vecchia conoscenza del calcio italiano: Mircea Lucescu. Squadra materasso, si era detto in fase di sorteggio. S’è visto, verrebbe da dire: come tutt’altro che vittima designata era parsa già nella serata di ieri il Tottenham in grado di espugnare il San Siro rossonero. Che sia ancora manifesta l’inferiorità delle italiane rispetto al resto del mondo? L’augurio è che l’Inter, tra una settimana, possa smentirci ancora.

Milan – Tottenham 0-1: fotogallery

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Bello e schiacciasassi in campionato, brutto e dimesso in Champions League. Il Milan ammirato nella gara di andata degli ottavi della massima competizione europea non è che la brutta copia di quello che guida la classifica della serie A. Gli inglesi del Tottenham giocavano fuori casa, eppure sembrava che fossero loro a dover fare la partita per difendere l’onore della bandiera tra le mura amiche.

Ci eravamo illusi che l’assenza del furetto Bale, che tanti grattacapi aveva creato all’Inter nel girone eliminatorio, e la squalifica di Jenas potessero agevolare il Milan nella passeggiata serale. Ma gi Spurs sono scesi a Milano con la ferma intenzione di far punti ed alla fine della fiera portano a casa una vittoria che vale mezza qualificazione ai quarti.

Champions League ottavi andata: Milan – Tottenham 0-1

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Andata degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio San Siro di Meazza, Milano:
Milan-Tottenham 0-1
Rete:
35′ st Crouch (T)

Prima sfida in casa, sorte che è toccata a ciascuna delle italiane presenti in Champions League per il fatto che nessuna delle tre portabandiera è riuscita a quelificarsi come prima del girone. L’esordio nel corso degli ottavi è del Milan, la squadra che sta conservando una continuità maggiore nel campionato italiano e che pare indiziata a emulare quanto fatto nella passata stagione dai cugini dell’Inter: vincere tutto. In uno stadio San Siro gremito come nele migliori occasioni, i rossoneri affrotano un Tottenham per nulla timoroso, tutt’altro: primi nel girone di qualificazione (hanno tenuto dietro i campioni d’Europa, i nerazzurri) gli Spurs vengono al Meazza per giocare a viso aperto. Allegri deve rinunciare a priori – perché già schierati in coppa da altri club – a Van Bommel e Cassano.

In mediana ci finisce Thiago Silva, mentre al centro della difesa Yepes fa compagnia a Nesta. Abate più di Oddo, la sorpresa semmai è data dall’assenza di Pato, che il tecnico locale ha tenuto in panchina per scelta tecnica. Robinho accanto a Ibrahimovic, alle loro spalle l’azione di Seedorf. Nel Tottenham è clamorosa e pesante l’assenza del baby fenomeno Bale che si aggiunge a quella dello squalificato Jenas. Redknapp, inoltre, opta per Pienaar preferito a Kranjcar sulla sinistra. Coreografia della curva sud con cartoncini colorati e la scritta a caratteri cubitali “Forza Milan, la Sud è con te”.

Champions League: super-Benzema segna 3 gol all’Auxerre, altra sconfitta per il Chelsea

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E dire che Mourinho voleva cederlo a tutti i costi. Benzema chiude il 2010 (e forse anche l’avventura europea con il Real Madrid) con il miglior biglietto da visita per un attaccante: una tripletta. La partita non era delle più difficili, visto che il Real era sicuro del primo posto e l’Auxerre quasi certo dell’ultimo, ma i francesi hanno venduto cara la pelle almeno nella prima parte di gara. E’ proprio il centravanti della nazionale transalpina a sbloccare la gara su assist del solito immenso Cristiano Ronaldo sul finire di tempo, e la partita si può già dire conclusa qui.

La ripresa vede andare ancora una volta in rete il portoghese e altri due gol (regalati dalla difesa) di Benzema, che fanno concludere il girone al Real con il punteggio più alto di tutta la Champions, 16 punti. Ma le partite che contavano ieri sera erano altre, come Arsenal-Partizan, sulla carta semplice ma in realtà un vero e proprio incubo per i londinesi.