Sampdoria, Riccardo Garrone è morto


Riccardo Garrone, presidente della Sampdoria, è morto all’età di 76 anni. Era malato da tempo e per questa ragione aveva affidato la guida della società blucerchiata al figlio Edoardo, nominandolo vice-presidente vicario nel maggio del 2011. Nato il 23 gennaio 1936 a Genova, e presidente onorario della Erg, era diventato proprietario della Samp nel 2002 riportando subito i blucerchiati in Serie A.

Sampdoria: esonerato Di Carlo, squadra a Cavasin

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L’eliminazione dalla Champions League ci poteva pure stare, quella dall’Europa League, a denti stretti, si accetta, ma l’esclusione sicura dalle coppe europee per la prossima stagione, lo scivolamento fino quasi alla zona retrocessione e l’umiliazione di una sconfitta in casa contro il Cesena che solo per puro caso non si è trasformata in goleada sono davvero troppo.

Mimmo Di Carlo, arrivato la scorsa estate tra i mugugni del pubblico, è stato esonerato poche ore fa dal presidente Garrone. A traghettare la squadra, cercando di farla salvare per poter rinascere il prossimo anno, sarà Alberto Cavasin, preferito agli altri nomi Papadopulo, Cagni e De Biasi.

Sampdoria: la vicenda-Cassano non è ancora completamente svelata, e intanto parte la class action

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Le nubi sul cielo di Genova, sponda Samp, cominciano a farsi sempre più dense. A margine della conferenza al Banco di San Giorgio del presidente Garrone, era inevitabile che qualche domanda sulla squadra sarebbe capitata, ed infatti ciò che il patron temeva, chiarimenti sulla vicenda-Cassano, è accaduto. A dir la verità non c’è stato nemmeno bisogno di insistere molto, perché evidentemente le verità sono così forti che è difficile trattenerle:

Non vorrei essere stuzzicato a raccontare quale è la storia vera avvenuta con Cassano. Perché non andate a chiedere a Cassano perchè parlerà solo tra dieci anni, come ha già ripetuto tre o quattro volte? Sembra quasi che io l’abbia violentato, anche fisicamente. Non credo sia facile violentare Cassano. È un cosa molto brutta.

Milan: Cassano bloccato dal Real, se non parte Ronaldinho difficile che arrivi

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La vicenda Cassano sembra più complicata di quanto non potesse sembrare nei giorni scorsi. Nel primo accordo tra Galliani e Garrone, il barese avrebbe rescisso il contratto e sarebbe finito al Milan gratuitamente. Poi la decisione dell’Arbitrato di reintegrarlo con lo stipendio dimezzato ha fatto saltare i piani, e così Galliani si è impegnato per trattare con il Real per eliminare la clausola di 5 milioni presente sul contratto del barese.

Ma c’è un intoppo: Perez ha detto di no. Galliani puntava sul fatto che l’accordo fosse stato preso con Calderon, predecessore di Perez, e che l’attuale presidente, molto amico dei rossoneri, potesse acconsentire a chiudere un’occhio su quelli che per il Real sono solo spiccioli. Ma Perez a quei 5 milioni non vuol rinunciare, e allora ecco di nuovo che tutto rimane congelato.

Cassano resta alla Samp, ma con lo stipendio dimezzato

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Né vincitori né vinti. La querelle tra Antonio Cassano ed il presidente della Sampdoria Garrone finisce in pareggio, ma allo stato delle cose nessuno può permettersi il lusso di cantar vittoria. Il Collegio Arbitrale della Lega ha finalmente espresso il proprio parere, imponendo il reintegro in rosa del fantasista di Bari Vecchia sin dal primo gennaio prossimo.

Reintegro in rosa non significa però che Fantantonio possa tornare a giocare al fianco di Pazzini & Co., visto che la società è libera di decidere chi far scendere in campo e chi no, e su questo Garrone è stato perentorio:

A prescindere dalla decisione del Collegio Arbitrale, Cassano non vestirà più la maglia della Samp. La sua esperienza con noi è finita.

Lite Cassano – Garrone: addio pace, si passa alle carte bollate

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Ormai il divorzio è ufficiale, e si passa nelle mani degli avvocati. Ad Antonio Cassano non è andata giù la battuta del presidente Garrone sulla “cassanite“, ed ha capito che non ci sono più le condizioni per fare pace. E allora, da bravo attaccante, riparte in contropiede.

La storia tra Cassano e la Sampdoria si può dire ufficialmente finita. Secondo il calciatore il litigio è stato solo un pretesto per mandarlo via, in quanto il suo contratto pesava troppo nel bilancio societario e secondo lui non andava alla famiglia Garrone di spendere così tanto per un solo calciatore. Non solo. Secondo la memoria difensiva dei suoi avvocati, questa versione viene confermata dal fatto che per due volte, una orale ed una via email, il presidente aveva accettato le scuse del calciatore, per poi ritrattare dopo poche ore.

Garrone non perdona Cassano

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A margine della riunione a Milano della Lega Calcio, il presidente della Sampdoria, Riccardo Garrone, è ritornato ancora una volta sul caso Cassano. Ma le notizie non sono quelle sperate dai tifosi sampdoriani: Garrone non torna indietro.

Io cerco di essere coerente e la coerenza è una virtù molto rara.

Insomma non cambia nulla nonostante i tentativi di conciliazione di Cassano e del suo procuratore Beppe Bozzo.

Lite Cassano – Garrone, Striscia la Notizia cerca di mettere pace

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Non è bastato nemmeno l’annuncio di Cassano

per farmi perdonare berrei anche il petrolio

che peraltro ha peggiorato la situazione, a far tornare sui suoi passi Riccardo Garrone. Il presidente della Sampdoria è deciso a mandar via il suo miglior giocatore per qualche parola di troppo, e così a fare l’ultimo tentativo di riappacificare l’ambiente è Striscia la Notizia.

Lite Cassano-Garrone, la verità di Fantantonio

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La Samp ha vinto nella non facile trasferta di Cesena, ma in casa doriana continua a tenere banco la vicenda-Cassano, dopo la pubblicazione della trascrizione dell’alterco tra i fantasista ed il presidente Garrone. Fantantonio ne avrebbe combinata un’altra delle sue, scagliandosi violentemente contro chi gli paga lo stipendio, contro chi lo ha sempre trattato come un figlio, contro chi gli ha permesso di avere un’altra chance in nazionale.

Ma questo aspetto della vicenda era già noto. Quella che ancora non avevamo ascoltato è la versione del diretto interessato, che prima chiede scusa alla Sampdoria e si augura di rimanere e Genova, poi cerca di giustificarsi.

Lite Cassano – Garrone, tutta la verità

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Non si tratta, a quanto pare, di una ricostruzione giornalistica, ma secondo quanto riportato questa mattina sulla Gazzetta dello Sport, pare sia stato messo tutto nero su bianco direttamente dal presidente Garrone ciò che è avvenuto quel fatidico pomeriggio del 26 ottobre scorso. Il motivo del contendere era il premio Rete d’Argento che doveva essere consegnato alla Sampdoria a Sestri Levante, ma il problema non era che Cassano voleva partecipare alla premiazione, ma esattamente il contrario: non ci voleva andare. Ecco la ricostruzione del club:

Non vado a prendere un premio in quella merda di albergo…

avrebbe risposto il calciatore, con Garrone che cercava di calmarlo ordinandogli di non alzare la voce.

Cassano litiga con Garrone, aria di addio?

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Con uno come Cassano non si può mai dire. Una persona così estroversa può sfruttare le sue qualità per farti vincere una partita o per spaccarti lo spogliatoio, ed è esattamente quello che si profila nelle ultime ore in casa Samp. Alla fine dell’allenamento di ieri pomeriggio Fantantonio ed il presidente Garrone hanno avuto un acceso diverbio.

Una situazione che spesso si osserva tra giocatore e allenatore, ma è difficile che ciò avvenga contro un presidente. Ed invece è proprio quello che è accaduto, aggravato dal fatto che non sembrava che gli altri calciatori fossero tutti dalla parte di uno o dell’altro. Il motivo del contendere è tutto dire: la mancata partecipazione del barese alla consegna del premio Rete d’Argento del club De Paoli di Lavagna.